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Assassin's Creed: Unity

Assassin's Creed Unity - L'essenziale

A tu per tu con Maxime Durand per parlare del nuovo capitolo della saga.

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Anche se ovviamente si prende alcune libertà creative, la serie Assassin's Creed riesce comunque a mantenere una certa attendibilità da un punto di vista storico. Nei vari giochi ci sono molti riferimenti precisi, compresi alcuni documenti informativi che descrivono l'importanza dei vari gruppi e delle figure locali di tutte le epoche rappresentate nell'intera serie. Uno dei prossimi capitoli della saga è Assassin's Creed: Unity, ambientato a Parigi durante la Rivoluzione francese.

Il nostro collega Bengt Lemne ha avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchierare con Maxime Durand, tra gli storici con cui Ubisoft ha collaborato per la saga con lo scopo di garantire una certa autenticità storica.Durand ha lavorato nello specifico ad Assassin's Creed III e Assassin's Creed: Unity, anche se ha offerto il suo contributo anche in Revelations e Black Flag. Curiosamente, Durand ha rivelato che il periodo della Rivoluzione francese era già tra le ambientazioni previste da tempo.

"Quando ho iniziato a lavorare per Ubisoft, quattro anni fa o poco più, era già previsto [un gioco basato sulla Rivoluzione francese], e quindi già dai tempi in cui ho iniziato a lavorare ad AC III. Era stato pianificato con largo anticipo. Eravamo tutti molto entusiasti. Non appena ho finito il lavoro su AC III, ho iniziato a lavorare su questo progetto e ne ero davvero entusiasta. Non solo perché è ambientato durante la Rivoluzione francese, ma per la grandezza di scala pensata per la città e la profondità di questo periodo. E' stato molto interessante lavorare su questo aspetto".

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La Rivoluzione francese ha avuto un ruolo decisivo nella fondazione di ciò che sono i diritti umani e il sistema politico, ma è questa non ha rappresentato una sorta di pressione in più per la produzione?
"Non è tanto una questione di pressione, ma di scegliere bene. Per quanto riguarda questo adattamento videoludico, è un po' il contrario di quanto accaduto con la Rivoluzione americana [AC III]. Per questo periodo, abbiamo dovuto scavare a fondo nei dettagli, capire come stavano le cose, ma anche capire cosa potesse risultare interessante per il giocatore. Per la Rivoluzione francese è stato molto diverso, perché è tutto molto ben documentato, e questo ci lascia meno spazio all'immaginazione e alla fantasia. Abbiamo dovuto scegliere molto bene ciò che risultava importante in questo periodo, ma allo stesso tempo creare qualcosa che fosse interessante per il giocatore, mentre sfruttiamo tutti questi riferimenti storici".

Tuttavia, anche se la Rivoluzione francese è fondamentale per l'esperienza, questo è principalmente un gioco di Assassin's Creed, e non un gioco sulla Rivoluzione francese.

"Esatto, ma ovviamente non potranno mancare eventi importanti come la presa della Bastiglia, l'invasione delle Tuileries, la decapitazione di re Luigi XVI ... eventi che la gente si aspetta, e ovviamente non abbiamo potuto trascurare. Inoltre, abbiamo anche scelto alcuni personaggi meno noti, abbiamo dovuto cercare informazioni su di loro in archivi e manoscritti per scoprire chi fossero e come sono morti, per poi inserirli nel nostro racconto. Rimaniamo fedeli a modo nostro nell'interpretare la Storia, ma allo stesso tempo abbiamo anche introdotto qualcosa di nuovo e originale".

Connor ha avuto un'influenza diretta su Assassin's Creed III, ma questo non significa che lo stesso accadrà con Arno (il nuovo protagonista del gioco) e con la Rivoluzione francese.
"L'idea per la narrazione, ma anche per il gameplay, è stata quella di scegliere un approccio più furtivo. Di conseguenza, abbiamo cambiato il nostro approccio alla narrazione per far sì che si adattasse a questo aspetto. II Il nostro obiettivo non è quello di avere Arno in tutti gli scenari, o che sia la figura centrale attorno cui ruota tutto ciò che accade nella storia del gioco. La storia fa da sfondo ad AC: Unity, ma il nostro racconto si concentra su Arno, sul suo rapporto con Elise e con gli assassini. Al contempo, vogliamo offrire una buona interpretazione ai giocatori dei fatti storici".

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Anche se ci ha rivelato il rapporto di Arno con Elise, Ubisoft non ha ancora rivelato dettagli sul ruolo della confraternita di assassini nella Rivoluzione francese, né se sono a favore o contro a quanto sta accadendo. Maxime Durand non ci ha potuto dire molto su questo argomento, ma ha confermato che gli assassini (così come i Templari e il popolo stesso), hanno una propria idea su quella che possa essere una soluzione migliore alla monarchia. Durand ha poi dichiarato:
"Ogni fazione ha la sua visione estremista, ma questo non significa che non possano collaborare e trovare una soluzione. Ciò non significa che sia la soluzione migliore ... Per quanto riguarda Arno, in particolare, cerca di essere dalla parte del popolo. E' questo il motivo per cui i nemici di Arno vengono trattati come "estremisti", e non solo perché sono Templari".

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Tutti gli assassini finora hanno avuto un buon mentore (tranne Edward Kenway, anche se Barbanera è il personaggio che più si avvicina a quel ruolo), e con Arno non sarà diverso. Durand non ha potuto scendere in ulteriori dettagli, ma ha confermato che Pierre Bellec rappresenterà a suo modo una sorta di mentore per il protagonista di AC: Unity. Tra gli altri personaggi confermati da Durand, che saranno presenti nel gioco, ci sono anche Napoleone e Gabriel Riqueti.
Una delle grandi novità di Assassin 's Creed: Unity è l'aggiunta di una modalità cooperativa, che permette fino a quattro giocatori di collaborare nelle missioni della storia.
"Le missioni della fratellanza e i contenuti secondari, tutto sarà collegato a eventi storici e personaggi. Questo ci ha permesso di offrire molto di più ai giocatori in questo aspetto, in termini di background storico. Molti conoscono i fatti importanti della Francia e della Rivoluzione francese, ma ad un livello mai raggiunto nel passato".

Ubisoft ha parlato della Parigi di Assassin's Creed come di una delle città più grandi e più fedeli mai realizzate in un gioco, un aspetto su cui anche Durand ha insistito durante l'intervista.
"Tutti i nostri giochi hanno avuto diversi limiti in termine di aspetto, ma questa volta abbiamo cercato di essere il più fedele possibili, pur mantenendo una parte divertente. In termini di ricostruzione, questa è la città più fedele che sia stata mai creata. Di solito, puntiamo a 25 punti di riferimento in ogni città, ma questa volta ne abbiamo molti di più, ci siamo avvicinati molto anche alla pianta reale della città, anche se non abbiamo ricreato perfettamente ciascun angolo come un tempo. Per quanto riguarda gli eventi, prendono vita proprio come nella storia, anche se da una prospettiva diversa. Abbiamo cercato di essere il più fedele possibili, ma tenendo sempre in considerazione che il giocatore è lì per divertirsi. Questo significa che ci saranno alcune imprecisioni nel gioco, ma c'è una ragione per questo, che è quella di offrire la migliore esperienza di gioco possibile".

Di seguito, potete dare un'occhiata alla nostra intervista completa con Maxime Durand. Assassin's Creed: Unity sarà pubblicato il prossimo 13 novembre su PC, PS4 e Xbox One.

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