5. South Park: Il Bastone della Verità (Obsidian Entertainment/Ubisoft)
4. Broken Age: Atto 1 (Double Fine)
3. The Vanishing of Ethan Carter (The Astronauts/Nordic Games)
Di storie che raccontano di bambini e ragazzi scomparsi n'è piena Hollywood, grazie ad opere affascinanti e inquietanti come, tra le tante, Mystic River e Twin Peaks. Ma The Vanishing of Ethan Carter - opera videoludica a cura dello studio polacco The Astronauts - ha qualcosa di magico in più, di "extra-sensoriale". Ispirato ad alcune fiabe macabre risalenti al ventesimo secolo, ci troviamo a vestire i panni di Paul Prospero, un detective dotato di abilità paranormali, sulle tracce di un bambino scomparso (l'Ethan Carter del titolo), che gli ha scritto tempo prima una lettera, in quanto suo fan. Attraversando gli affascinanti scenari autunnali di Red Creek Valley, ci immergiamo in un incantevole mondo aperto, disseminato di puzzle, in cui il potente filo conduttore è rappresentato dal personaggio assente/presente di Ethan, che muove le fila di una storia che lascia il giocatore con il fiato sospeso, indagine dopo indagine.
Per tutte queste componenti in gioco, The Vanishing of Ethan Carter merita con onore il terzo posto in questa categoria, rivelandosi una storia con grandissime potenzialità, contornata da un paesaggio suggestivo e contemplativo, e con un personaggio con cui è davvero impossibile non empatizzare.
2. Alien: Isolation (Creative Assembly/Sega)
Se alla fine degli anni Settanta Ridley Scott avesse lavorato ad un potenziale sequel del suo affascinante Alien cinematografico, molto probabilmente l'avrebbe plasmato a immagine e somiglianza di Alien: Isolation. Caratterizzato e arricchito da un'eroina "per caso", Amanda Ripley, che - proprio come sua madre, Ellen, a bordo del cargo commerciale USCSS Kurtz - si ritrova a fronteggiare la silenziosa e assente/presente minaccia dello Xenomorfo più spaventoso della storia del cinema e del videogioco, il nuovo lavoro di Creative Assembly ha portato una decisiva ventata di novità, soprattutto in termini narrativi, di cui la serie Alien aveva grande bisogno, dopo il clamoroso insuccesso di Aliens: Colonial Marines.
Il team di CA ha messo tutta la sua competenza al servizio di un titolo intrigante, cadenzato da un ritmo che alterna attimi frenetici a momenti di grande suspance, carichi di adrenalina, che hanno regalato non poche emozioni in una storia intrisa di quella fantascienza anni Settanta tanto apprezzata dagli amanti del genere. Medaglia d'argento, dunque, ad un titolo che ha saputo intrigare i giocatori non solo per il suo gameplay efficace, ma anche per una storia travolgente, che (forse) risponde ai tanti interrogativi relativi all'affascinante e androgina Ellen Ripley.
1. Valiant Hearts: The Great War (Ubisoft)
Il 2014 si è rivelato un anno speciale per i titoli digitali Ubisoft. Dopo aver dato vita ad una deliziosa fiaba dai toni acquarello come Child of Light, lo studio di Montpellier ha confezionato probabilmente uno dei giochi sulla (e non "di") guerra più emozionante e toccante della storia dei videogiochi contemporanea. Tessendo le trame di cinque personaggi - molto diversi tra loro, che hanno in comune un unico atroce destino - nel corso del Primo Conflitto Mondiale, Valiant Hearts: The Great War ha regalato uno sguardo diverso sui titoli bellici, spostando il punto di vista del giocatore da quello "navigato" degli eserciti di prima linea a quello di gente comune, mandata al fronte assolutamente impreparata e ignara del tragico destino che la sorte avrebbe avuto in serbo per loro.
Dopo un accurato lavoro su documenti, fotografie e diari di gente "del popolo", lo studio di Ubisoft Montpellier è riuscita a confezionare un titolo dalle tinte seppia, utilizzando il linguaggio immediato del fumetto e un gameplay immediato come quello dei puzzle, per permettere in primo luogo al giocatore di creare un legame profondo con la storia e i personaggi raccontati all'interno di questo "gioiellino". Per il messaggio fortemente educativo e i temi profondi che tocca, Valiant Hearts: The Great War merita di diritto il podio in questa categoria, in quanto capace di toccare le corde più profonde con grande sensibilità ed eleganza.