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Life is Strange

Life is Strange - Episodio 2

Abbiamo giocato al secondo episodio del titolo di Dontnod e la storia ha preso una piega decisamente oscura.

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Seguendo la nuova politica adottata da Gameractor sui titoli a episodi, questi verranno discussi alla loro uscita ma il giudizio finale verrà rimandato al termine della stagione. Il compendio finale includerà una summa di punti forti e deboli di ciascun episodio, e probabilmente anche qualche spoiler.

Sono trascorsi oramai un paio di mesi dal primo episodio di Life is Strange e, guardandolo in retrospettiva, si è trattato principalmente di un episodio utile per darci un quadro generale della situazione, per introdurci ai personaggi, alla città e all'imminente minaccia che sembra attanagliare la città (ci riferiamo, ovviamente, al tornado che Max vede nella sua visione). Il primo capitolo ci ha inoltre messo per la prima volta di fronte ai super poteri di Max, ossia la sua capacità di riavvolgere il tempo e riuscire così a modificare gli eventi e le opzioni di dialogo.

Se il primo episodio verteva principalmente su sfumature tipiche da drama, le cose prendono una piega decisamente più oscura in "Out of Time". Scopriamo qualcosa in più sul Vortex Club e dei problemi di Kate Marsh, messa al centro dell'episodio a causa di uno spiacevole episodio. Max ha molte cose con cui confrontarsi. Come può supportare la sua compagna di classe? E nel caso, ciò che farà avrà importanza? Naturalmente sì. Ad Arcadia Bay tutto è collegato e abbiamo difficoltà ad interpretare il ruolo di Max, che sembra costantemente sulle nuvole e non si accorge di cosa accade ai suoi amici (ma anche ai suoi nemici, a volte).

Anche Chloe sembra disincantata. E' come se gli ultimi cinque anni in cui le due amiche si sono perse di vista non siano mai esistiti. Ma è anche qualcosa che ci risulta facile comprendere. Tutti noi abbiamo o abbiamo avuto amici d'infanzia con cui, negli ultimi dieci anni, abbiamo avuto difficoltà a sentirci, e dall'ultima volta che ci siamo visti è come se il tempo da allora si fosse fermato. Saliamo a bordo di un autobus dai nostri dormitori e ci allontaniamo dai problemi di Kate, per incontrare Chloe. Il viaggio in autobus ci offre i primi veri problemi tecnici che abbiamo riscontrato nel gioco, in quanto le cutscene risultano un po' instabili e c'è anche qualche pop-in nelle texture. In questo punto, ci viene introdotto un puzzle da risolvere con l'abilità di Max di riavvolgere il tempo, che non si rivela molto piacevole, e dobbiamo usare due varianti di questo, tornando indietro di volta in volta. Fondamentalmente, si tratta di imparare i dettagli a memoria e poi raccontare tutto nuovamente a Chloe per darle prova dei nostri poteri.

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A quanto capiamo dalla reazione di Chloe a questi poteri magici di Max, la ragazza vuole divertirsi un po' con essi. Ma per fortuna il suo primo pensiero (andare a letto con qualcuno e poi riavvolgere il tempo) non va a buon fine, ma andiamo al rifugio di Chloe, il cantiere di demolizione. Quest'area è stata realizzata davvero molto bene e offre un po' di elementi di esplorazione e contenuti secondari. L'esplorazione è un elemento che Life is Strange tratta molto bene, anche perché permette di raccogliere molti dettagli e indizi sulla storia.

Il cantiere di demolizione ci permette anche di conoscere più da vicino Frank - un personaggio apparentemente ombroso - di cui si è parlato molto nelle precedenti ore di gioco. Ancora una volta siamo costretti a fare una scelta senza sapere a cosa porterà, mentre si lancia contro Chloe, minacciandola con un coltello. Abbiamo una pistola: cosa facciamo, spariamo o ci rannicchiamo e ci nascondiamo? E' molto probabile che questa scelta abbia un impatto decisivo sui capitoli successivi. Ma a questo punto non possiamo prendere in considerazione che il breve periodo.

Cosa succede successivamente nell'episodio è qualcosa che illustra davvero ciò che Life is Strange è capace di fare. Kate non sta bene. Affatto. E tutto si riduce ad una scena sul tetto dei dormitori. Ci sono tonnellate di piccole e grandi decisioni che alimentano la nostra conversazione con Kate. Non è solo quello che diciamo, ma anche quello che abbiamo fatto, a portare a questo evento. In questo punto del gioco, Max ha esaurito i suoi poteri e quindi la conversazione non può essere riavvolta e cambiata a nostro piacimento (beh, potete naturalmente riavviare il capitolo e riprovare, ma questo sarebbe barare). In qualche modo ci infastidisce che questa meccanica sia stata rimossa per il bene del racconto, ma d'altra parte questo aspetto rende il tutto più significativo e ci permette di farci coinvolgere completamente dagli eventi. Questa volta le cose sono importanti e non possiamo tornare indietro. E' un momento forte, e anche se Kate ci è apparsa un personaggio secondario molto insignificante in un primo momento, alla fine l'abbiamo presa davvero a cuore.

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Dopo la sequenza sul tetto, ci troviamo nell'ufficio del preside dove ci viene sostanzialmente chiesto di dare la colpa a qualcuno per ciò che è successo. Non siamo stati sinceri con il preside e questo la rende una scelta molto difficile. C'è sempre quella sensazione costante di trovarsi in errore, e che tutto possa non essere ciò che sembra. Questa piccola sequenza è un grande esempio del game design che caratterizza Life is Strange. Non si tratta solo di quella scelta, ma anche di un sacco di scelte diverse che portano ad essa e che possono influire sul risultato del nostro racconto.

Alla fine, Life is Strange è destinato probabilmente ad essere un gioco su cui ritorneremo e proveremo strade differenti, cambiando le nostre decisioni (ma solo dopo averlo visto fino alla fine). Anche con i poteri di Max, ci troviamo ad avere rimpianti non appena vediamo le cose come si evolvono. Da questo punto di vista, Dontnod meriterebbe solo meriti per aver creato un gioco che ci permetta di tornare indietro e ricominciare qualsiasi sezione di un capitolo o per andare in cerca delle varie foto opzionali presenti nel mondo di gioco (pur non alterando le decisioni) o sovrascrivere le decisioni prese in precedenza.

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Il secondo episodio ci ha richiesto un po' di tempo in più rispetto al primo, probabilmente perché le decisioni sono sempre più difficili, così come la risoluzione di qualche enigma. Non è necessariamente una cosa negativa, ma in questo caso ha un po' spezzato il coinvolgimento con la storia. Nel complesso, siamo contenti di come il gioco si sta evolvendo, ma siamo sempre più perplessi del fatto che non riusciremo a saperne di più sulla misteriosa scomparsa di Rachel Amber, motore iniziale del gioco. Ma mancano ancora tre episodi prima della conclusione.

Abbiamo recensito il primo episodio di Life is Strange qui (ma con voto). D'ora in poi, ci occuperemo di ogni episodio con questo tipo di analisi, per poi recensire il gioco nel complesso a stagione conclusa (ovviamente con annesso voto).

Life is Strange

Trailer Episodio 2

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Livestream dedicato al primo episodio

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