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      Dark Souls III

      Dark Souls III - Parte Prima

      Il titolo di From Software è tornato nella sua totale crudeltà e bellezza, ma in attesa di provare per bene il multiplayer, vi offriamo le nostre prime impressioni.

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      L'articolo che segue non è una recensione finale, ma una valutazione preliminare di Dark Souls III. Il motivo di questa scelta è dato dal fatto che abbiamo avuto accesso limitato ai server di gioco, e dal momento che gli elementi multiplayer rappresentano una parte fondamentale dell'esperienza, abbiamo scelto di dividere la recensione in due parti. La valutazione finale del gioco verrà pubblicata tra circa una settimana, dopo aver avuto l'opportunità di provare il gioco nella sua interezza, e comprenderà anche una descrizione del sistema Covenant.

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      Un altro anno è passato, e un altro gioco Souls è praticamente dietro l'angolo, e in questi ultimi anni ho sempre accolto un nuovo episodio con un fare molto ambivalente: da un lato, infatti, c'era il desiderio di mettere le mani su un nuovo fantastico capitolo, ma d'altra parte, so anche che le ben note difficoltà del gioco mi costeranno lacrime e sudore.

      Un aspetto che ho sempre trovato molto interessante della serie Souls è il modo in cui ogni gioco appare molto diverso rispetto al precedente. Non parlo solo da un punto di vista della trama e per quanto riguarda le novità in termini di gameplay, ma anche in relazione al mood che si respira nei diversi mondi di gioco che ci troviamo a visitare, e non vedevo l'ora di scoprire se Lothric sarebbe riuscito a catturarmi tanto quanto Drangleic e Lordran. Posso tranquillamente dire che, già dopo poco tempo ad esplorare le varie ambientazioni, Lothric si candida ad essere il mio nuovo mondo dei Souls preferito, e ci sono diverse ragioni dietro questa preferenza.

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      Dark Souls III

      Da un punto di vista grafico, Dark Souls III è decisamente il più bello della serie, anche facendo un paragone con Bloodborne, il titolo di From Software uscito lo scorso anno. Le texture sono dettagliate, e il framerate ci è apparso molto più stabile su PS4 rispetto a quanto visto in Bloodborne, ed è evidente che gli sviluppatori hanno avuto il tempo necessario per riuscire a perfezionare il loro motore in modo da renderlo perfettamente funzionale su un hardware di nuova generazione. Il gioco è anche sorprendentemente colorato in alcuni punti, e la scelta del tema di questo capitolo, che ruota tutto attorno al fuoco, brace e cenere, permette al gioco di sfruttare scintillanti colorazioni che vanno dal giallo all'arancio, che senza dubbio si fanno da piacevole intermezzo alle più noiose sfumature di grigio tipiche della serie. Il gioco è anche caratterizzato da una ricchezza di prospettiva davvero interessante, e più di una volta mi sono ritrovato, in compagnia del mio personaggio, a perdermi nei miei pensieri sul ciglio di una torre in rovina per poi scoprire, a mie spese, che un nemico mi si stava avvicinando con fare furtivo alle mie spalle. Se posso darvi qualche consiglio, fate spazio sul vostro hard disk così da poter acquisire una marea di screenshot davvero favolosi.

      A differenza di Dark Souls II, troveremo a sorpresa meno aree da esplorare in questo capitolo, e badate bene, non si tratta in alcun modo di un aspetto negativo; in realtà, in Dark Souls III si tratta in realtà di un vantaggio, dal momento che le singole aree sono molto più grandi e molto più complesse rispetto a quanto abbiamo visto in precedenza nella serie. Questo significa che potete trascorrere un sacco di tempo ad esplorare i campi e, anche dopo molte ore di gioco, vi capiterà di imbattervi in tesori nascosti e avrete il tempo necessario di esplorare anfratti che, in un primo momento, non avete avuto modo di scoprire. Mi è sempre piaciuto questo elemento del poter setacciare ogni angolo delle aree all'interno dei giochi Souls, e in questo titolo il livello di esplorazione è ancora più alto.

      Ma From Software non ha fatto un eccellente lavoro solo dal punto di vista del level design, ma anche da un punto di vista della storia. Rispetto al passato, la trama di Dark Souls III si rivela più direttamente correlata a quella di un suo predecessore, il primo Dark Souls, un aspetto che probabilmente piacerà a molti giocatori, dal momento che la sua storia è sempre stata una delle preferite dai fan. Devo ammettere che, pur essendo un fan sfegatato della serie, ho dovuto "studiare" parecchio per capire al meglio la trama, anche riguardandomi video su Youtube o leggendo pagine e siti specializzati per avere un quadro completo della storia. Nonostante questo, l'esperienza narrativa, dal mio punto di vista, si è rivelata nettamente superiore rispetto a quanto visto in precedenza, e consiglio vivamente a tutti coloro che sono nuovi alla serie, o semplicemente un po' arrugginiti, di fare un rapido riepilogo delle "puntate precedenti" in modo da poter iniziare a giocare al terzo titolo in modo più naturale e con la mente aggiornata.

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      Dark Souls IIIDark Souls III

      Anche se Dark Souls III ha collegamenti molto diretti con il primo gioco della serie, ci confronteremo anche con una serie di nuove meccaniche di gameplay a cui dovremo a poco a poco abituarci. La differenza più evidente è la velocità del combattimento, un aspetto mutuato sicuramente da Bloodborne, decisamente più aggressivo, ma che al contempo ben si combina con le tecniche difensive viste nei Demon e Dark Souls. Lo stile di gioco più concitato richiederà ai giocatori un po' di tempo prima di abituarsi, specialmente per coloro che non hanno giocato a Bloodborne, ma per fortuna non ci vorrà molto tempo prima di imbattersi nei nemici e pugnalarli alle spalle, o se preferite, giocare in difensiva armati di scudo, e quindi apprendere (o ri-apprendere) i fondamenti della battaglia.

      Oltre al fatto che il combattimento è significativamente più veloce, il giocatore ha accesso ad alcune nuove abilità chiamate Weapon Arts. Tale sistema funziona in modo che ogni arma e scudo abbiano una speciale abilità che può essere attivata utilizzando uno dei pulsanti laterali, che può avere un effetto significativo sul modo di combattere. Tra le mosse speciali, segnaliamo ad esempio War Cry, che rafforza gli attacchi del personaggio, e che permette di accedere ad una combinazione di attacchi micidiali mentre è attiva. Un altro esempio è la Charge, che una volta attiva, permette di effettuare una grande quantità di danni. Naturalmente ci sono alcune armi che condividono lo stesso sistema Weapon Arts, ma anche così le possibilità sono davvero tante e non è mai monotono, e gli effetti sono veramente interessanti, anche perché si iniziano ad utilizzare gli equipaggiamenti più avanzati quando si cominciano ad affrontare i boss. Il sistema è molto divertente da giocare, ed è una bella aggiunta al gioco oltre ai classici set di mosse, e sono certo che molti fan non vedranno l'ora di mostrare il loro lato creativo con le abilità non appena il gioco sarà disponibile a tutti.

      Dark Souls III

      Per poter utilizzare queste nuove abilità è stata aggiunta una nuova risorsa al gioco, che si chiama Focus. Per spiegarvi meglio il concetto di Focus, esemplificheremo dicendo che è praticamente con il mana. Si tratta di un sistema un po' diverso da quello che abbiamo visto in Dark Souls II, in cui ogni abilità magica ha avuto un certo numero di volte in cui può essere utilizzata, prima di doversi sedere davanti ad un falò e ricevere più "munizioni". Con una barra simile a quella della salute, la barra del Focus si riempie grazie ad una Fiaschetta di Ashen Estus, che funziona esattamente come la classica Fiaschetta Estus, le fiaschette che potevamo riempire ai falò, e la barra aumenta trovando Frammenti Estus nel mondo di gioco. Una cosa che ho trovato davvero interessante è che ci troviamo a dover decidere in quante bottigliette mettere l'Estus Ashen e in quante quello normale, dipende tutto da voi e dal vostro stile di gioco. È una bella idea, anche perché se volete un personaggio basato principalmente sulla magia probabilmente avrà bisogno di più bottiglie Ashen di un guerriero standard, e se scegliete di giocare come guaritore, le bottiglie blu in realtà si rivelano molto più utili rispetto alle classiche gialle.

      Ma non è solo il sistema di combattimento e le bottiglie di Estus ad essere state modificati in Dark Souls III, ma anche il personaggio funziona in un modo un po' diverso rispetto a quanto siamo abituati. In passato abbiamo vestito i panni di un personaggio che fa di tutto per non diventare un non-morto, una condizione che peggiorava ogni volta che si moriva, e oltre ad avere conseguenze puramente estetiche, riduceva anche la quantità massima di HP ad ogni morte. Se un personaggio avesse voluto ritrovare la sua umanità, avrebbe dovuto ricercare Humanity (Dark Souls) o l'Effigie Umana (Dark Souls II). Nel caso di Dark Souls III, le cose cambiano drasticamente in quanto in questo caso il nostro personaggio, piuttosto che diventare uno spettro, risorge dalle ceneri e grazie all'uso delle braci, il personaggio riceverà una maggiore quantità di HP rispetto al normale, ma anche un bell'effetto cosmetico, in cui i bordi dei vestiti e delle armature cominciano a brillare fino ad una prossima inevitabile morte.

      Dark Souls III

      Una parte importante dei giochi Souls è sempre stato l'hub, un'area in cui i giocatori possono tornare regolarmente per salire di livello e per migliorare i propri equipaggiamenti. Anche in questo caso, From Software ha fatto davvero un buon lavoro creando per l'occasione un hub chiamato l'Altare del Vincolo, un luogo che sarà molto di più di un necessario pit-stop, ma anche un luogo pieno di vita, un aspetto un po' insolito per la serie. Ciò significa che è spesso incontreremo varie personalità del mondo, il tutto con interessanti e importanti informazioni relative alla storia, ma anche personaggi che di tanto in tanto sono disposti a venderci equipaggiamenti, oggetti e incantesimi. Alcuni personaggi devono prima essere salvati da situazioni diverse nel mondo, e solo successivamente li ritroveremo nell'hub, mentre altri appaiono e scompaiono dopo aver detto quello che avevano da dire. Un aspetto che ho sinceramente apprezzato rispetto al passato, in quanto più carico di informazioni e di cose da fare. Inoltre, come dicevamo, in questo hub troveremo personaggi davvero unici come la Guardiana del Fuoco, che permette di spendere le anime acquisite dalle uccisioni per potenziare le abilità del proprio personaggio, il fabbro, la venditrice di oggetti e maestri delle magie (piromanzia, miracoli e stregoneria).

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      Una delle caratteristiche principali dei giochi Souls sono sempre state le battaglie epiche e gli scontri con i boss prima di passare all'area successiva, e qui va detto che From Software, ancora una volta, ha colpito nel segno. Magari non ce ne sono molti come abbiamo visto nei capitoli precedenti della serie, ma ancora una volta è chiaro che gli sviluppatori hanno preferito concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Tutte le battaglie sono davvero uniche, alcune strizzano un po' l'occhio ad alcune boss fight già viste nella serie, e questa volta ho davvero dovuto dare libero sfogo alla mia creatività per sconfiggerli. Va anche detto che alcuni boss sono stati pensati per particolari build dei personaggi, il che significa che in alcuni scontri mi è stato particolarmente difficile affrontarli servendomi di scudo e spada, mentre in altri casi, lo scontro, con questo equipaggiamento, si è rivelato una passeggiata. E sì, ci sono alcuni boss che hanno richiesto un solo tentativo, e non so se questo dipenda dal fatto che oramai ho anni e anni di allenamenti sui Souls, o alcuni boss erano solo un po' più facili del previsto, ma in un paio di occasioni mi sono sentito un po' deluso dalla semplicità di alcuni scontri. Nonostante questo, il design dei boss è impressionante e variegato, ed è sempre stato emozionante entrare nel dungeon di un boss, per vedere ciò che gli sviluppatori si erano inventati nel caso successivo.

      Ora, anche se un paio di boss si sono rivelati un po' deludenti, va detto che tutto questo è stato ricompensato degnamente dalla presenza di nemici sul nostro cammino che, in alcuni casi, si sono rivelati estremamente difficili da sconfiggere. Inoltre, ci sono state un paio di occasioni (non vi dirò quali per non rovinarvi la sorpresa), in cui ci siamo imbattuti in scontri con nemici che, in termini di difficoltà, erano più vicini a delle boss fight, il che ha reso ancora più soddisfacente il combattimento, una volta concluso. Ancora una volta va detto che i giochi Souls ci hanno offerto probabilmente alcune delle vittorie più gratificanti mai sperimentate nei videogiochi.

      Dark Souls III

      Dark Souls III ha una quantità enorme di cose da offrire, sia per i nuovi giocatori sia per i fan veterani della serie. Il gioco è ricco di riferimenti ai titoli precedenti, come il fabbro André, che è uno dei primi volti amici che si incontrano quando si entra nell'Altare del Vincolo, e From Software ha fatto un buon lavoro nell'individuare alcuni dei i migliori elementi dei loro giochi precedenti, in modo da creare la migliore esperienza di gioco possibile. Inoltre, ci sono anche tante porte segrete e tesori nascosti, e con tre diversi finali e la possibilità di giocare al livello New Game+, oltre ad una componente online che non vediamo l'ora di scoprire in dettaglio. Insomma, Dark Souls III è un gioco davvero ricco di contenuti e, per quanto visto finora, non posso fare altro che consigliarvelo caldamente.

      Voto provvisorio: 9/10

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