Dontnod spiega perché Vampyr non ha un open world

Nel corso di un recente evento tenuto da Focus Home Entertainment, abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere in compagnia di Stéphane Beauverger (Narrative Director) e Grégory Szucs (Art Director) di Dontnod', i quali ci hanno raccontato le idee e i concept che hanno influenzato il loro nuovo gioco, Vampyr.

Dal momento che il gioco sarà un RPG, molti si sono chiesti se sarebbe stato un gioco open world. Ma non è così, e nella nostra intervista il narrative director ci ha spiegato per quale motivo lo studio ha deciso di tenere le cose più focalizzate in determinate aree:

"Più crei un open world, meno la trama sarà importante per il giocatore", ha spiegato Beauverger. "Per esempio, a me piacciono molto giochi come Skyrim, ma ci sono così tante cose da fare nella campagna, che questa spesso diventa addirittura la quest secondaria. Ciò che importa è cosa farai in questo mondo".

"Ai Dontnod piace creare personaggi forti, con destini e fati altrettanti forti, e per averne il controllo devono, alle volte, guidare il giocatore attraverso un processo di scoperta delle cose. C'è tanta libertà di movimento e libertà di andare dove vuoi nel gioco che abbiamo creato, ma non potrai andare ovunque vorrai, ci sono alcune parti del gioco che si sbloccheranno solo quando lo vorremo noi".

Per saperne di più sul gioco e scoprire un po' di gameplay, potete dare un'occhiata al video di seguito. Invece, se volete leggere le nostre impressioni, potete dare un'occhiata qui.