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Wii U: la fabbrica usa i bambini

Scandalo nelle fabbriche cinesi

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Le condizioni di lavoro della fabbrica cinese Foxcoon, attualmente impegnata nella produzione della console Nintendo Wii U, sono passate al vaglio di alcuni ispettori, che hanno rilevato la presenza di lavoratori di età compresa tra i 14 e i 16 anni. I ragazzini lavorerebbero di notte e oltre l'orario di lavoro.

Ciò che preoccupa di più, però, è il metodo con cui sarebbero stati reclutati: Foxconn, infatti, non avrebbe obbligato i bambini ad entrare in fabbrica, ma gli insegnati dei ragazzini li avrebbero formalmente costretti a lavorare, pena la non-assegnazione di crediti necessari per restare a scuola.

Un ragazzino di 14 anni ha dichiarato a una radio nazionale cinese (riportato da Kotaku: Faccio un lavoro di trasporto, li aiuto a spostare dei materiali. Ora, l'orario notturno è dalle 19.40 fino al mattino... non so esattamente fino a che ora. Ce ne andiamo quando il lavoro è finito. Se non finisci il lavoro, (il capo della linea produttiva) non ti lascia uscire. Di solito possiamo uscire per le 7 di mattina. Le braccia mi fanno male.

Secondo le leggi cinesi, un quattordicenne può lavorare in fabbrica. Da questo punto di vista, dunque, non vi sarebbe nessuna violazione delle leggi sul lavoro. Tuttavia, Foxconn ha aperto un'inchiesta interna in quanto le condizioni descritte dal ragazzino intervistato sono in contrasto con le politiche dell'azienda. Al contempo, anche Nintendo ha deciso pubblicamente di indagare sul caso.

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