Italiano
Gamereactor
preview
Rise of Incarnates

Rise of Incarnates

Bandai Namco svela la sua nuova IP, che abbiamo avuto la possibilità di provare a Berlino.

HQ

I giocatori giapponesi si sono goduti fronzoli e uscite di titoli 2vs2 da tempo, grazie a serie come Gundam che hanno portato avanti l'idea, secondo cui questi tipi di combattimenti in arena, sono meglio se condivisi con un amico, ma non più di uno. Si tratta di un concept relativamente nuovo per i giocatori occidentali, e anche se molti di noi hanno giocato a titoli a 2 (sicuramente ci vengono in mente gli ultimi titoli Halo di Bungie), ma un gioco incentrato esclusivamente su battaglie tra quattro giocatori rappresenta certamente una novità.

Rise of Incarnates è una IP con una struttura completamente nuova, e, per quelli di noi appartenenti a questa parte del globo, rappresenta un genere largamente inesplorato. E' parte di quel grande tentativo che Bandai Namco sta compiendo nello spazio free-to -play, anche se non è ancora chiaro come queste cose si monetizzeranno, anche se rumour smentiscono la possibilità di una modalità pay-to-win. Quello che sappiamo per certo è che il titolo sarà disponibile su Steam per PC, e non nello spazio usuale adottato dai giochi dello stesso editore, ossia nei territori PlayStation e nelle sue molteplici forme.

Potremmo in qualche modo dire che ROI sia un nuovo punto di partenza per la società. Tale cambiamento si manifesta in modo più acuto quando ci focalizziamo sul gioco. E' un titolo made ​​in Japan, fatto per essere consumato da un pubblico occidentale, e seppur conservi certamente un qualche sapore tradizionale, è chiaro a chi il gioco si rivolge. Lo stile giapponese è evidente sia nel visual design sia nel gameplay, ma stanno cercando di renderlo il più attraente e accessibile possibile, con l'obiettivo di integrare caratteristiche molto occidentali, in modo che i giocatori non abbiano la sensazione di giocare ad un titolo d'importazione.

Rise of Incarnates
Annuncio pubblicitario:
Rise of IncarnatesRise of Incarnates

Finora, sono stati annunciati quattro personaggi, e ciascuno trae ispirazione da divinità mitologiche di varie culture occidentali. C'è una storia che spiega perché questi esseri divini sono perseguitati dalle loro abilità in un primo momento, per poi trovarsi coinvolti in una battaglia per salvare il pianeta o distruggerlo. Ognuno ha due nomi, uno civile e uno ricco di tradizione. Ad esempio, Ares, il dio greco della guerra, va sotto il nome di Terence Blake. Ha un potere molto divertente: schiacciando un pulsante sul controller, è possibile scatenare un attacco speciale che evoca una figura alata supplementare al suo fianco, pronta a scatenare potenti colpi sui nemici.

Un Mefistofele faustiano è interpretato da un personaggio con lunghi capelli chiamato Jedrek Tyler; La Morte si chiama Gaspard Watteau (anche lui ha capelli molto lunghi, ed ha qualcosa come 103 anni), mentre l'unico personaggio femminile del gioco presente finora si chiama Lileth, ma va anche sotto il nome di Miriea Valentin. Ognuno ha attacchi speciali che incarnano la tradizione che circonda il loro carattere divino: La Morte può attivare un attacco speciale che le permette di attaccare con un'ondata di non morti (che possono essere anche "appallottolati" insieme); Mefistofele può trasformarsi in un essere alato come si addice al suo nome malvagio, mentre Lileth bacia i suoi nemici e così facendo assume le loro sembianze.

Il design dei quattro personaggi è diverso per ciascuno e abbiamo un sacco di varietà negli attacchi a loro disposizione. Lileth, come ci è stato detto dagli sviluppatori durante la presentazione, è un "personaggio sexy". Seppur fosse certamente vero, abbiamo pensato che forse fosse troppo sessualizzato, aspetto evidente quando si contrappone la sua fisicità allo stile dei suoi colleghi maschi. Le donne possono essere affascinanti anche senza indossare modelli di lingerie, e data la scelta di occidentalizzare il gioco, siamo rimasti sorpresi che non abbiano preso in considerazione questo aspetto.

Annuncio pubblicitario:

Tuttavia,il design di ciascun personaggio non ci ha portato fuori rotta, e quando si tratta di gameplay, Rise of Incarnates ha senza dubbio del potenziale. I controlli sono stati apparentemente semplificati (dalle sue origini Gundam), ma c'è ancora una certa varietà di opzioni a disposizione dei giocatori sul campo di battaglia. I personaggi saltano in aria e si lanciano in battaglia con attacchi di cui sopra, abbiamo attacchi a distanza, attacchi corpo a corpo, il tutto dipende dal vostro approccio e dal vostro modo di muovervi. I diversi personaggi avranno diversi punti di forza. Abbiamo provato tre personaggi su quattro, e tutti ci sono sembrati abbastanza diversi, seppur il nostro tempo con il gioco fosse piuttosto limitato. Detto questo, il movimento e gli attacchi di ciascuno sembrano aver conservato l'atmosfera meccanica delle origini del genere. Si tratta di qualcosa di più di un semplice reskin di Gundam, ma dovranno comunque fare di più se vogliono realmente differenziarsi dalla sua sorgente.

Rise of Incarnates

Avremo anche una selezione di arene diverse, modellate su differenti contesti reali. Ci hanno parlato della Houses of Parliament (Londra) e dell'Arco di Trionfo (Parigi), ma l'unica tappa che abbiamo visto durante il nostro hands-on era per le strade di New York, con la testa della Statua della Libertà come sfondo (nel caso in cui ci fosse qualche dubbio su dove fossimo, anche se forse è meglio non chiedersi come sia arrivata nel bel mezzo della città). Gli ambienti sembravano leggermente interattivi, ma quanta differenza facciano nel gioco, resta da vedere.

La dinamica 2vs2 è interessante e richiede un certo coordinamento, altrimenti i giocatori si ritrovano ben presto isolati e in inferiorità numerica. Collaborare con gli alleati adatti potrebbe risolvere metà della battaglia, e nel caso fosse possibile sviluppare tattiche robuste e funzionanti, è chiaro che avrete a disposizione molte più possibilità di vincere.

Assaporare il dolce gusto della vittoria è abbastanza semplice. Si ottiene un pool condiviso di vite (cinque per ogni squadra) e un proprio insieme di punti ferita che bisogna tenere basso il più a lungo possibile. La squadra che vince è quella che per prima cerca di ridurre le barre salute del proprio nemico per cinque volte, quindi anche se siete super-qualificati, sarà l'ultimo colpo a decidere il vostro destino. Gli sviluppatori sottolineano il fatto che c'è una tattica più profonda nei 2vs2, molto di più che negli altri titoli in squadra, e possiamo notare il potenziale quando i giocatori bilanciano le partite, proteggendosi a vicenda, e attaccando nemici con attacchi mortali. Anche se non siete molto bravi, dicono, ma avete un partner capace, allora avete comunque una certa possibilità di successo.

Rise of Incarnates

La qualità del matchmaking sarà fondamentale. Se il matchmaking delle squadre non funziona, allora non vale la pena connettersi. Un giocatore forte accoppiato ad un niubbo significa che sarà l'unico a "lavorare" se i loro avversari sono modestamente capaci, e se sono meglio di così, allora l'anello debole verrà preso di mira e messo in ginocchio, con il risultato che si rischia di dover rinunciare all'incontro. Speriamo davvero che si lavorerà molto su questo aspetto, anche perché ROI potrebbe diventare senza dubbio un gioco molto interessante.

Siamo ancora molto lontani, e sono ancora molte le caratteristiche che devono ancora essere aggiunte/annunciate prima di poter parlare di un certo successo futuro del gioco, dal matchmaking e il bilanciamento, alla creazione di un roster ricco e variegato di personaggi. Abbiamo motivi per essere ottimisti, ma preferiamo essere cauti al momento, in attesa che il gioco verrà poi rilasciato nella sua forma definitiva e che si formi una community intorno ad esso. Se l'interazione con i giocatori diventerà ben fatta e (quando necessario) indulgente, potrebbe finire per essere un gioco accogliente e divertente. Se prende la direzione dei MOBA, in cui giocatori sanno essere davvero spietati con i nuovi arrivati, a nessuno piacerà essere orribilmente insultati da sconosciuti su internet.

C'è ancora del lavoro da fare, questo è certo, ma il concept e le nostre prime impressioni con il gioco ci hanno incuriosito. Non ci hanno conquistato alcune decisioni relative al character design, e il combattimento - il nocciolo della questione - mancava di un tocco di difficoltà che forse avrebbe potuto rendere il tutto più soddisfacente, soprattutto nel corpo a corpo. E' inevitabilmente il successore spirituale di Gundam, e questo aspetto si riflette nel modo in cui i personaggi si muovono nelle arene. E' troppo presto per dire se questo rappresenterà un aiuto o un impedimento. Abbiamo anche bisogno di saperne di più, non appena il free-to-play verrà reso disponibile. Detto questo, quando si parla di azione, in questo caso ne abbiamo un sacco, e il titolo si presenta frenetico, esplosivo e coinvolgente. Abbiamo gradito molto le poche partite a cui abbiamo giocato, e questo è sicuramente un buon inizio.

Rise of IncarnatesRise of Incarnates

Testi correlati



Caricamento del prossimo contenuto