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Assassin's Creed: Unity

Assassin's Creed: Unity

Le nostre impressioni dopo una lunga e intensa sessione hands-on con il primo capitolo interamente next-gen del noto franchise Ubisoft.

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Assassin's Creed: Unity è stata "venduto" al pubblico di giocatori come una sorta di nuovo punto di partenza della serie di casa Ubisoft, anche se i giocatori che hanno seguito il franchise fino ad oggi non devono preoccuparsi: la coscienziosa ricerca fatta nel corso della saga non è stata buttata al vento. Tuttavia, quelli che sperano in qualcosa di straordinario e innovativo nell'ancestrale racconto tra assassini e templari in questa versione tutta next-gen rimarranno delusi.

Unity, infatti, è un percorso nuovo a metà: sono state fatte solo alcune modifiche all'interno di un quadro già pienamente familiare, e non possiamo dire di trovarci di fronte a qualcosa che è stato ripensato da zero. Una cosa però è certa: le animazioni parkour sono nettamente migliori, sono state migliorate. Ci sono una serie di deviazioni nella storia, anche se quella principale non si allontana molto dal canonico racconto dell'ancestrale scontro tra le due fazioni, che caratterizza l'intera serie. La nostra impressione è che lo studio abbia preferito di gran lunga muoversi in sicurezza in un territorio già conosciuto e ben masticato, piuttosto che lanciarsi completamente in nuove avventure. Nonostante i pochi anni di sviluppo - ognuno dei due studi al lavoro sul progetto sta lavorando su metà della città a disposizione - Unity sembra vincolato dalla solita scadenza annuale a cui oramai la serie AC ci ha abituato negli ultimi cinque anni.

Assassin's Creed: Unity

Il primo cambiamento che avvertiamo in questo nuovo capitolo è indubbiamente il passaggio dagli oceani in free-roaming di Black Flag ad una città vivace, anche se abbiamo ancora una volta come protagonista un giovane uomo iniziato alla Confraternita e che impara a diventare un Assassino. Ancora una volta bisogna imparare tutto daccapo e, nel caso di Unity, guadagnarsi tutto. Abbiamo infatti un nuovo sistema di aggiornamento XP, il che si traduce, in poche parole, nel fatto che se fino a poco tempo fa possedere le doppie spade rappresentava uno standard, ora è necessario sbloccarle.

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E' dunque necessario allenarsi e fare un duro addestramento prima di riuscire a progredire. Tuttavia non ci è ancora dato sapere come è stato concepito questo training qui in Unity. Il nostro nuovo e lungo hands-on in compagnia del gioco ci vede in balia delle strade di Parigi poco prima che riusciamo a completare la nostra formazione, quando ci troviamo a compiere il nostro primo assassinio senza che il nostro mentore ci guidi per mano. La nostra speranza è che lo studio non abbia fatto un copia-e-incolla dell'intro di Assassin's Creed III nella sequenza immediatamente prima la nostra sessione di prova.

Veniamo lasciati a piede libero per la Capitale francese per quattro/cinque ore, e in quel lasso di tempo veniamo catapultati nei capitoli 3 e 4, sezioni che includono una manciata di missioni principali della storia e un assaggio di missioni secondarie in cui abbiamo potuto tuffarci liberamente. Siamo stati piazzati di fronte ad una console Xbox One e abbiamo provato un paio di esperienze: la prima è la modalità co-op Heist fino a quattro giocatori, la seconda una missione per due giocatori.

Partiamo dalle cose positive. In Assassin's Creed: Unity abbiamo un sistema che permette di personalizzare completamente il nostro protagonista, Arno (e di conseguenza, anche il vostro personaggio che userete nella modalità MP), grazie ad una serie di abilità. La scelta di abbandonare quelle meccaniche tradizionali presenti nella serie - come ad esempio lasciar cadere del denaro per attirare l'attenzione della gente - non deve essere malvista, quanto piuttosto una possibilità per approfondire le abilità che risultano più congeniali e adatte al vostro stile di gioco. Un aspetto, quest'ultimo, che viene maggiormente evidenziato dalla presenza di abilità aggiuntive, che permettono di migliorare la nostra agilità in difesa. Quest'aspetto, a sua volta, coesiste perfettamente con la possibilità di scegliere le proprie armi, passando da armi più pesanti ad armamenti facilmente nascondibili per mettere a segno rapide uccisioni. Oltre a questo, potete scegliere diversi outfit colorati con cui vestire Arno, anche se tutto questo ha un suo prezzo, utilizzando la moneta in-game. Ma almeno, a quanto emerge finora, appare evidente che Assassin's Creed: Unity stia puntando a suo modo ad una certa diversità rispetto ai titoli che l'hanno preceduto.

Assassin's Creed: Unity
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Le cutscene sono fantastiche. Non solo è sintomo di una produzione di gran lunga superiore a quanto visto nella serie fino ad ora e di altri titoli next-gen, ma anche i personaggi, ad eccezione del concilio degli Assassini, calzano perfettamente nei loro ruoli e catturano la nostra attenzione tutte le volte che appaiono sullo schermo. Dobbiamo tuttavia rimandare il nostro giudizio su Arno, dal momento che stiamo ancora cercando di entrare in sintonia con il personaggio ed è un peccato che un francese non abbia per nulla un accento francofono (a parte dire un "mercì" di tanto in tanto durante i dialoghi).

Tuttavia, la missioni secondarie funzionano eccome. Le Paris Stories offrono un mix di diversi racconti in cui in cui abbiamo motivi validi per utilizzare le nostre abilità abituali, e ciascuna ricrea la sensazione di vivere la città di quel periodo. In un racconto particolarmente divertente ci ritroviamo ad ascoltare la storia riguardante un gigante ammazza-uomini in un quartiere povero della città, in cui ci ritroviamo all'interno di una casa arredata con mobilia gigantesca, e in cantina...ci troviamo ad affrontare un killer pazzo (ma basso) in una tenuta da macellaio. Un aspetto che ci permette di sbloccare una divertente sotto-trama, che ci vede impegnati a raccogliere prove, accusare sospettati e aiutare la polizia locale, carente di personale e più propensa a sonnecchiare che a lavorare, nelle indagini. Purtroppo abbiamo potuto gustarci solo l'inizio dell'avventura, dal momento che non abbiamo avuto tempo sufficiente per andare avanti prima che arrivasse qualcuno ad allontanarci dalla console.

La scelta di introdurre personaggi di quel preciso lasso temporale e renderli accattivanti per quelli come noi che non sono molto preparati su quel dato periodo storico ha sempre rappresentato un problema per la serie sin dall'inizio. Black Flag ha tentato di lavorare sull'eccesso, prediligendo un cast prevalentemente piratesco. Nel caso d Unity, assistiamo ad un approccio ancora una volta diverso, e almeno questa volta funziona molto bene. Gli assassini principali che "interpretiamo" permettono di sbloccare i ricordi degli ultimi giorni dell'assassinato, una serie in sequenze di flash che mostrano le loro motivazioni, i loro desideri più profondi ... e un assaggio di altre parti coinvolte nei loro crimini. E così, non appena viene messo a segno un nuovo omicidio, si tratteggia e si delinea sempre più il ritratto del personaggio e di come si lega ai Templari, ai mendicanti e alla nobiltà.

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Ancora una volta, i processi che tengono insieme tutto questo risultano molto familiari. Tralasciando alcuni omicidi di alto profilo che permettono molteplici vie per continuare la nostra avventura, gli altri potenziali assassinii e altri dati specifici che devono essere rintracciati esplorando il mondo di gioco, il gameplay è pressocché identico e si verrà sempre incanalati verso quell'unica soluzione finale, anche se si cercano strade alternative per raggiungere quell'obiettivo. Magari siamo solo noi, ma preferiremmo un po' di varietà almeno nella meccanica degli assassinii da mettere a segno.

E poi ci sono i controlli. Pochi giorni dopo la sessione preview, ci siamo chiesti se il problema fossimo noi e non la serie. Se magari abbiamo giocato nel modo sbagliato ad Assassin's Creed per tutti questi anni. Per quanto ci riguarda, un titolo parkour che si rispetti dovrebbe permettere di muoverci lungo la città in modo spedito e senza alcun problema. E allora perché ci fate usare una camminata lenta se gli Assassini sono fatti apposta per correre?

Anche se le impostazioni del controller sono state modificate per far sì che i giocatori smettessero di saltare involontariamente verso la morte e fare in modo che i movimenti parkour verso l'alto o verso il basso risultassero molto più intuitivi (basta tenere premuto A per salire, B per scendere, Arno si affretta automaticamente lungo le pareti per mettersi al sicuro), non sono mancati neanche questa volta quei momenti in cui abbiamo iniziato a inveire contro la TV, perché il nostro avventuriero si è messo ad andare ovunque tranne che dove volevamo. Un esempio sovviene quando abbiamo provato a fare un salto da un davanzale di una finestra per poi tirarci su in cima all'edificio: Arno andava ovunque, tranne che nella direzione che volevamo, neanche fosse un dardo impazzito. O ancora in modalità cooperativa, in cui ci siamo trovati bloccati in una situazione analoga, perdendo completamente di vista quanto stavamo facendo. Ma gli esempi sarebbero diversi.

Assassin's Creed: Unity

Sono tutti aspetti che nella migliore delle ipotesi interrompono il ritmo del gioco, e nella peggiore delle ipotesi vi trovate in situazioni davvero impossibili, dove l'unica soluzione è quella di darsela a gambe levate ed evitare l'ira delle guardie. E' vero, il gioco non è ancora ultimato e manca ancora più di un mese alla release ufficiale, ma questi sono gli stessi problemi che riscontriamo da sempre nella serie e in un gioco del 2014, che si appresta a raggiungere la next-gen, non è tollerabile. Quando ti trovi esempi come Tomb Raider e The Last of Us che vantano delle meccaniche stealth e climbing di tutt'altra caratura, pur essendo prodotti che arrivano dalla old gen, la domanda che continuiamo a porci è se il problema è davvero il nostro o del gioco.

Non possiamo fare a meno di ricordarci che Assassin's Creed si è evoluto a partire da alcuni concept maturati con Prince of Persia: Sands of Time, un platform a nostro avviso sensazionale per l'epoca. Ma quel titolo risale al 2003. Anche se il primo AC risale al 2007, sono ormai sette anni abbondanti che la serie si concentra su quello schema di meccaniche e, a parte alcune piccole modifiche, non ha apportato alcuna novità significativa. Detto questo, non si può fare a meno di restare ad ammirare il progetto nel suo complesso: la città è decisamente molto più grande (e la scala 1:1 di Parigi è davvero impressionante), risulta molto più popolata rispetto al passato, così come le missioni. Vorremmo però qualcosa di diverso. Una nuova città, un gameplay leggermente modificato e le componenti co-op non sono sufficienti, a nostro parere.

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