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Dragon Age: Inquisition

Dragon Age: Inquisition

Ecco le nostre ultime impressioni prima del lancio, atteso il prossimo mese, sul terzo capitolo della saga e il primo per console di nuova generazione.

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Dragon Age: Inquisition si era dimostrato promettente l'ultima volta che abbiamo fatto visita a Bioware, la scorsa primavera. Ora, a quasi un mese dal lancio, il nostro redattore, nonché grande fan della serie, José Manuel Bringas ha potuto dare un'ultima occhiata al gioco negli uffici di EA..

Dragon Age: Inquisition è oramai dietro l'angolo, e con esso anche la prima avventura di Bioware in quella selva oscura chiamata next-gen. Dopo gli anni in cui lo studio è riuscito ad ottenere una certa visibilità grazie a Dragon Age, Old Republic e soprattutto Mass Effect, è giunta l'ora di mettersi alla prova sulle console di nuova generazione e abbracciare quell'inevitabile salto grafico. E lo studio ha deciso di farlo proprio a partire da Dragon Age, quel fantasy medievale che evoca bei ricordi, come accaduto nel suo priimo capitolo, ma anche vuoti di memoria con il suo "sequel".

In particolare, questa rappresenta proprio una di quelle patate bollenti con cui Bioware ha dovuto fare i conti con Dragon Age: Inquisition: farci dimenticare un secondo capitolo decisamente mediocre, un titolo che si concentrava principalmente sull'azione e sui combattimenti, mettendo da parte qualsiasi elemento di esplorazione, un aspetto che ovviamente non permetteva alcuna immedesimazione con il protagonista. Sfortunatamente, dal momento che abbiamo avuto solo meno di un'oretta a nostra disposizione, avremo poco da raccontarvi per quanto riguarda il personaggio e la storia in sè, ma almeno possiamo rassicurarvi su un aspetto: vi perderete a furia di buttarvi in quest secondarie e vi distrarrete dal vostro obiettivo principale sarà ovviamente all'ordine del giorno.

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Una notte di pioggia, una fortezza abbandonata, alcune creature selvatiche e alcuni soldati da soccorrere. E andiamo, all'avventura, incarnando il ruolo di un'Inquisitrice con una spada enorme (tranquilli, nella versione finale del gioco possiamo creare il personaggio come più ci piace). Fanno parte della nostra compagnia un ladro con un cappello a tesa larga, un mago elfo calvo (nella scala sociale di Dragon Age è l'equivalente della nullità) e un guerriero con uno scudo e armatura pesante. Fatta eccezione per il fatto che possiamo guarire solo grazie a pozioni magiche, in quanto non vi è un guaritore nel gruppo, il nostro party si rivela ben bilanciato per le avventure che ci troviamo a fronteggiare.

Dragon Age: Inquisition promette grandi cose a livello grafico grazie al motore Frostbite 3. Sfortunatamente, come dicevamo poco fa, essendo la nostra sequenza ambientata di notte e con la pioggia, abbiamo potuto apprezzare molto poco lo spettacolare panorama circostante. Ci sono comunque tanti bei piccoli dettagli, come i fiori di campo e le statue che troveremo lungo il nostro cammino. Sembra proprio che abbiano curato molto anche le piccole cose, come sulla strada principale, costeggiata da muretti in pietra fatiscenti, ricoperte di muschio e logorate dal passare del tempo, punteggiate da piccole statue di animali.

Va segnalata anche la grandezza dello scenario che si apre ai nostri occhi. Non abbiamo più uno stretto corridoio caratterizzato qua e là da qualche deviazione. Purtroppo avevamo davvero poco tempo a nostra disposizione, ma ci siamo imbattuti in tantissime deviazioni lungo il nostro cammino, in missioni secondarie, in rovine da esplorare, in nemici ritornati sui propri passi, in luoghi affascinanti che richiedevano la nostra attenzione. Senza spremere il livello in tutto e per tutto, è facile capire che il tempo di gioco tende nettamente a raddoppiare se iniziamo a girovagare e a farci trasportare dalle situazioni.

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Ed è proprio camminando tra queste rovine che ci rendiamo conto che la necessità di passare continuamente da un personaggio all'altro è il vero punto nevralgico che permette di cogliere l'intera essenza di Dragon Age: Inquisition. In queste rovine è possibile accendere un fuoco magico, una cosa che può fare solo il mago del gruppo. Scopriamo inoltre che abbiamo la possibilità di cambiare il personaggio tutte le volte che vogliamo, accedendo a tutte le sue abilità. Se preferiamo il combattimento tattico e non quello arcade, diventa un ottimo strumento per gestire i combattimenti al millimetro. Basta prendere il guerriero e lo scudo, dire al mago di proteggerlo, mentre innesca una tempesta di fulmini contro i nemici. Nel frattempo, il ladro si immerge nelle ombre e attacca da dietro un arciere tenutosi a distanza di sicurezza, e poi attaccate con la vostra inquisitrice i due guerrieri che si avvicinano.

Questo combattimento tattico, comodo e che permette di avere il pieno controllo delle vostre forze di combattimento, è molto più utile per i boss finali, ovviamente. Per i nemici standard, quelli che troviamo lungo il nostro percorso, è più rapido e divertente combattere in tempo reale, alternando i diversi personaggi in modo da non annoiarsi mai. Lo stile di gioco dipende interamente da noi, anche se non consigliamo di programmare tutte le volte il vostro combattimento, anche perché ne troverete parecchi. Ad ogni passo che faremo, ci imbatteremo in morti usciti dal sottosuolo, zombie e spetti. Quelle poche volte che abbiamo abbandonato il percorso principale, ci siamo imbattuti in alcune paludi e dolmen sparpagliati un po' ovunque, patria di elfi, banditi e anche qualche animale selvatico. Dunque, una cosa è certa: la noia non farà mai da padrona in questo Dragon Age.

Inoltre abbiamo riscontrato anche un certo grado di interattività con l'ambiente circostante. Per esempio, ci siamo imbattuti in una casa sul bordo della strada, con la porta sbarrata da alcune scatole. Per entrare, basta semplicemente spaccare le casse per aprirsi un varco, accedere all'interno e scoprire i tesori che conteneva. Ci sono tantissimi scrigni e bauli da aprire in giro per il mondo di gioco, oltre a tanti libri e documenti che possiamo leggere.

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Il nostro girovagare nella palude ci permette di avere un breve assaggio delle missioni secondarie, visitare certi luoghi, scoprire certe piante e statuine ... I nemici, inoltre, lasciano cadere degli oggetti, molti materiali che la nostra squadra può utilizzare per creare oggetti/pozioni da zero o seguendo ricette e schemi. Il nuovo Dragon Age richiederà un maggiore coinvolgimento da parte del giocatore, costringendolo ad andare sempre oltre.

Se, invece, siamo quelli che preferiscono passare all'azione diretta, possiamo sempre guardare la mappa della zona, vedere i punti segnati della nostra missione principale, lasciare perdere le sciocchezze e andare dritti al punto. Così - senza particolari deviazioni di percorso, senza entrare nelle acque paludose e senza scoprire cerchi di pietre mistiche e campi abbandonati - si possono raggiungere le porte di un fortezza abbandonata, piena zeppa di nemici.

Dopo combattimenti fino all'ultimo respiro, ci appropinquiamo al grande scontro finale, quello contro un gigante con un'ascia a due mani protetto da un gruppo di seguaci, arcieri e guerrieri con lo scudo. Si tratta di un nemico tosto, con una forte armatura da distruggere, prima di riuscire finalmente ad intaccare la sua salute. Questo è uno di quegli incontri dove è meglio prendersela comoda e pianificare le nostre azioni per evitare che il nostro party venga annientato. Tuttavia, non è uno scontro particolarmente complicato e ben presto riusciamo ad avere la meglio, liberando i soldati catturati.

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La demo a cui abbiamo giocato era comunque in un ambiente controllato, che non ci ha permesso di conoscere appieno tutto ciò che c'è di nuovo in Dragon Age: Inquisition, in quanto non potevamo approfondire molto il background, parlare con la gente e prendere decisioni che influenzano la trama. Ma abbiamo potuto constatare che il combattimento ha profondità e che gli scenari sono molto ampi, pieni zeppi di missioni secondarie e che invitano all'esplorazione. In ogni caso, la nostra sensazione è che comunque gli scenari siano progettati in un certo modo e sarà comunque difficile uscire da alcuni script. Ora non ci tocca che attendere il prossimo 20 novembre e scoprire cosa ha da offrire la versione definitiva.

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