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Until Dawn

Until Dawn

Abbiamo corso e ci siamo nascosti nella breve demo del nuovo titolo horror di Supermassive Games.

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Until Dawn sembra fare appello a due tipologie di giocatori molto precise. Da un lato c'è il team horror, che sembra il vero filo conduttore sotteso al gioco e che ne pervade fino all'ultimo dettaglio, un aspetto che diventa sempre più evidente quando ci ritroviamo a giocare per più volte la stessa sequenza. Dall'altra, ritroviamo un'esperienza molto lineare, che ci ha ricordato molto quanto fatto da Quantic Dream in Beyond: Due Anime e Heavy Rain. Anche se questi ultimi due giochi si concentravano su elementi mistery-noir ed elementi tipici da fantascienza, Until Dawn ha un approccio molto diverso (seppur ugualmente cinematografico), anche se è evidente che siano fatti su misura e pensati per lo stesso pubblico di giocatori.

L'inizio della sezione a cui abbiamo giocato ci ha tenuto davvero sulle spine. In puro stile horror/slasher, vediamo Sam (interpretata da Hayden Panettiere), abbandonata in una vasca da bagno e con in sottofondo un qualche brano di musica classica. Un uomo sinistro è in agguato dietro di lei, intento a fissarla, ma lei non può vederlo o sentirlo, dal momento che ha gli occhi chiusi e le cuffie nelle orecchie. E' solo quando l'uomo decide di andare via, causando una piccola corrente d'aria, che Sam si rende conto che c'è qualcosa che non va.

L'uomo è uscito dal bagno, ma ha preso i vestiti di Sam, lasciandole solo un asciugamano. Più arrabbiata che spaventata, Sam inizia a vagare per la casa nel tentativo di capire chi sia il responsabile di questo stupido scherzo. Ma non si tratta di uno scherzo. Pochi istanti dopo si trova intrappolata in una stanza adibita a cinema in cui l'uomo inizia a proiettare un filmato, in cui per shoackarla le mostra le immagini di lei che fa il bagno, fino a terrorizzarla non appena le mostra un filmato in cui taglia in due lo stomaco di un amico con una sega circolare. Per il momento, ci siamo limitati a muovere Sam in modo piuttosto tradizionale, controllando i suoi movimenti con lo stick analogico sinistro e la fotocamera con lo stick analogico destro. Ma poco dopo, lo schema dei controlli cambia.

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Le porte della camera di proiezione si aprono e si palesa così l'uomo che sta minacciando Sam, come accadrebbe in un classico film horror, con tanto di passamontagna e cose del genere. Ci troviamo di fronte a due scelte: scappare via a gambe levate o gettargli contro un vaso. Abbiamo giocato a questa stessa sezione per tre volte, e la prima volta abbiamo deciso di lanciargli il vaso e scappare poi via. A quanto pare, il risultato delle due azioni è sostanzialmente lo stesso, in cui le diverse scelte cambiano in modo superficiale solo in alcuni dettagli, ma non nel risultato finale.

Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione, l'azione rallenta, mostrando in split-screen le due opzioni a disposizione del giocatore. Quest'ultimo dovrà puntare il controller nella direzione della scelta che preferisce e schiacciare il tasto "X". Inizialmente lo studio aveva previsto di offrire più opzioni di scelta, ma dal momento che rischiavano di confondere il giocatore e rallentare il ritmo del gioco, lo studio ha deciso di optare per sole due possibilità.

Until Dawn non si limita a sfruttare le caratteristiche specifiche del Dual Shock 4 solo per ciò che riguarda il meccanismo delle scelte, ma anche creando alcuni momenti davvero interessanti durante la nostra partita. Ad esempio, nei momenti di maggior tensione quando il nostro personaggio deve restare nascosto, e il giocatore deve mantenere il controller completamente immobile. La prima volta che abbiamo giocato e il controller non era fermo, l'assassino ha afferrato Sam e l'ha sottomessa, presumibilmente per poterla portare via e ucciderla in modo teatrale in una scena più avanti nel gioco.

La seconda volta abbiamo avuto più fortuna. Ci sono anche alcune sequenze in Quick Time Events, in cui dobbiamo schiacciare i pulsanti che appaiono sullo schermo. Se ne sbagli uno, è la fine. Fortunatamente, siamo riusciti a premere tutti i tasti nella sequenza corretta e, durante la sequenza di inseguimento, abbiamo deciso di correre davvero veloce. E nel caso ve lo stiate chiedendo, grazie ad alcune abilità nell'afferrare gli asciugamani al volo, non vedremo mai le grazie di Sam.

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Ogni volta che che abbiamo avuto la possibilità di muoverci, o di compiere delle azioni, abbiamo sempre optato per la prima, anche se questa non si è mai rivelata la decisione migliore, dal momento che il killer alla fine è riuscito sempre a catturare Sam. Nel nostro terzo tentativo, abbiamo deciso di nasconderci, piuttosto che correre, tutte le volte che se ne presentasse l'occasione. Questa volta siamo riusciti a mantenere il controller fermo e siamo riusciti a sfuggire dalle grinfie dello psicopatico e la demo si è conclusa.

Ci sono otto personaggi in tutto, e tutti possono vivere o morire. Proprio per questo motivo, abbiamo una discreta quantità di variabili e una moltitudine di finali, una tecnica che si defisce "Butterfly Effect". Questa tecnica regala tantissima longevità ai giocatori interessati a scoprire tutti i finali. Resta tuttavia da vedere quanta varietà ci sarà effettivamente nei diversi finali.

Al momento, Until Dawn appare un titolo che snellisce una formula oramai resa popolare da Quantic Dream, con una marea di QTE e alcune severe restrizioni per il giocatore. Abbiamo apprezzato sia Heavy Rain sia Beyond: Due Anime, principalmente per il lavoro di qualità fatto sui personaggi e su storie interessanti, ma questi giochi erano tutt'altro che perfetti. Vi erano enormi buchi nella trama e, alle volte, i controlli risultavano un po' viziati. Until Dawn fronteggia le stesse sfide, anche se questa volta la trama si prospetta decisamente più truculenta e malvagia. Lo spettro della permadeth promette sicuramente una maggiore suspance, piuttosto che in titoli come Beyond: Due Anime, dove avrebbe facilmente rovinato l'esperienza.

I fan del genere non dovrebbero certamente farsi scappare questa chicca, anche se è molto probabile che anche coloro che amano esperienze più cinematografiche e story-driven ne resteranno incuriositi. Al momento è ancora troppo presto per poter dare un giudizio. Le opzioni sono limitate e alcune delle scelte (durante il nostro breve hands-on) sono risultate un po' ridondanti. Ovviamente non sapremo la verità fino a quando non giocheremo al titolo completo almeno un paio di volte, prima di dare il nostro verdetto. Sicuramente si tratta di un'esperienza molto prescrittiva, ma se tutto quello che vogliamo fare è andare in giro e vedere alcuni giovani attori attraenti andare incontro ad una fine raccapricciante (o meno, a seconda dei casi), allora questo titolo potrebbe davvero interessarvi.

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