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Bloodborne

Bloodborne: The Chalice Dungeons

Abbiamo fatto un giro per i dungeon generati in modo procedurale in arrivo in Bloodborne.

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Non siamo particolarmente bravi nei titoli della serie Dark Souls, e questo Bloodborne - nato dagli stessi creatori, From Software - non ci aveva incoraggiato molto, vista la nostra incapacità nel destreggiarci nella serie "maggiore". Eppure, per quanto alcune somiglianze tra i due prodotti siano particolarmente evidenti, ci sono anche sostanziali differenze. Mettiamo le cose in chiaro: non si tratta di un sequel di Dark Souls nè è ambientato nello stesso universo, e per ogni elemento che risulta notoriamente identico, ce n'è sempre un altro che gli permette di distinguersi da Dark Souls.

L'aspetto più evidente in questo senso è il tema sotteso al gioco e la sua ambientazione. Se da un lato abbiamo Dark Souls che è un fantasy di ambientazione medioevale, Bloodborne è ambientato in epoca vittoriana in Inghilterra. Il titolo si rivela sinistro, oscuro e pieno di dettagli agghiaccianti. Inoltre, non mancheranno di farci visita non-morti e zombie, che ci accompagneranno (si fa per dire) lungo la nostra avventura.

Il movimento del personaggio è molto simile a quello visto in Dark Souls, anche se in Bloodborne è decisamente più rapido. In questo caso, non ci troviamo di fronte ad un gioco basato sulla difesa, quanto piuttosto sull'attacco e sulle armi da fuoco, che permettono di stordire i nemici prima di venire coinvolti in un combattimento diretto. Da questo punto di vista, infatti, Bloodborne sembra incoraggiare uno stile di gioco più aggressivo, e risulterà più efficace prevenire gli attacchi con spostamenti rapidi piuttosto che difendersi da essi. Nonostante le loro differenze, se avete giocato a Dark Souls in passato, vi troverete abbastanza a vostro agio in Bloodborne.

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Sfortunatamente non abbiamo potuto giocare al titolo a lungo. Nel nostro tempo a disposizione, abbiamo cercato di esplorare molte strade diverse all'interno della stessa area, una città avvolta dal buio della notte, impegnati, nel frattempo, a combattere nemici malvagi (alcuni appaiono dietro gli angoli, lasciando il giocatore di sorpresa). Ci ritroviamo così a seguire le orme di chi ci ha preceduto, leggendo qua e là messaggi che ci hanno lasciato lungo il nostro percorso e osservando le azioni passate sotto forma di apparizioni. E, ovviamente, com'era lecito aspettarsi, siamo morti un bel po' di volte.

Ci sono diverse classi tra cui scegliere, ognuna con proprie abilità, punti di forza e di debolezza. Il personaggio con cui abbiamo giocato era uno di quelli maggiormente focalizzati sulla velocità, ma ce n'era anche un altro più massiccio e potente, dotato di un martello enormo, capace di infliggere colpi più potenti a discapito di una certa lentezza. Prima del nostro hands-on, abbiamo avuto la possibilità di assistere alla presentazione del gioco durante l'evento di Sony, in compagnia del creatore del gioco, Hidetaka Miyazaki, che ci ha svelato una delle nuove caratteristiche del gioco, chiamata The Chalice Dungeons.

Durante la presentazione, Miyazaki-san ha detto di aver tratto ispirazione per questa caratteristica dai giochi rougelike, anche se Bloodborne, di fatto, non appartiene al genere. Il punto di tangenza che persiste tra questi dungeon e giochi come Spelunky è dato dal fatto che entrambi sono generati in modo procedurale, anche se si esauriscono qui le similitudini. È interessante notare che i giocatori possono salvare le loro versioni di dungeon e condividerle con altri giocatori.

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Questi dungeon sono chiamati The Chalice Dungeons perché si troveranno calici con cui si possono eseguire vari rituali e accedere ad altre aree del dungeon, anche queste ovviamente generate in modo procedurale. Siamo grandi appassionati dei titoli roguelike e dei contenuti generati in questo modo, ma questo aspetto va inevitabilmente in contrasto con uno dei migliori elementi della serie Dark Souls: il level design superbo. In ogni caso, i dungeon saranno parte integrante dell'esperienza (e dunque non una modalità separata), ma non rappresenteranno l'elemento principale della campagna.

Ciò che From Software si aspetta di ottenere con questi dungeon è fidelizzare una crescente community, proprio come è avvenuto con Dark Souls. Il produttore mira a incoraggiare una magiore cooperazione tra i giocatori, sia tra i personaggi di alto livello sia di basso livello:

"Grazie alla condivisione di esperienze, ma anche di informazioni sui vari elementi che caratterizzano Bloodborne, pensiamo che possano accadere davvero tante cose", ci racconta Miyazaki nel corso della nostra tavola rotonda.

"Vi spiego con un esempio cosa intendo dire. Se c'è una zona super difficile e particolamente impegnativa, un gruppo o un giocatore hardcore, che riesce a superarla, potrebbe diventare una sorta di giocatore leggendario all'interno della community, o un qualche tipo di eroe, proprio perché è riuscito a venire a capo della situazione. Ma non c'è solo questo, dal momento che non tutti i giocatori sono hardcore. Si può trattare anche che di un piccolo gruppo di giocatori meno esperti che riescono a scoprire varie cose insieme, affrontare diverse situazioni e nemici insieme, e trovare - collaborando - una soluzione".

"Chiunque in Bloodborne ha la possibilità di diventare una sorta di leggenda o riuscire a trovare qualcosa di significativo. Pensare il gioco in questo modo regala una bella sensazione, perché in questo modo permettiamo ai giocatori di condividere un'esperienza e non solo pensando ai giocatori hardcore. Tutti hanno la possibilità di diventare eroi, di diventare i primi e diventare una leggenda. E' un qualcosa che ci entusiasma al solo pensiero. Ci saranno alcune sorprese che non vediamo l'ora di mostrarvi e sarà fantastico seguire cosa accadrà dopo il lancio del gioco", ha concluso il produttore.

L'idea ci sembra molto interessante, perché è qualcosa che va comunque oltre la già nutrita quantità di contenuti cui From Software ci ha abituato, a partire da questi livelli che verranno condivisi tra i giocatori. Sembra che l'obiettivo sia quello di permettere alla community di eleggere le migliori versioni dei dungeon, adattati ai gusti di diversi giocatori, in particolare per coloro che sono alla ricerca di sfide più difficili o particolari.
Come riconosciuto dallo stesso Miyazaki, Diablo III è stato uno dei punti di riferimento di Bloodborne, anche se, ovviamente, sono giochi molto diversi. I dungeon saranno caratterizzati da un'inaspettata verticalità, con circa tre strati o livelli ambiente. Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare ad una sessione di gioco in cui un cacciatore ha fatto a pezzi vari nemici fino a raggiungere un boss. Alla fine, ha trovato un secondo giocatore e hanno affrontato insieme questo enorme cane da guardia. Immaginate un cane gigante, in fiamme e furioso. Uno dei due cacciatori apparteneva alla classe più agile, ma non è riuscito ad infliggere alla bestia i danni necessari, ed è stato solo quando il secondo giocatore è entrato nella mischia, vestito di bianco e brandendo un grosso martello, che il gigantesco cane fiammeggiante è stato messo a tappeto. Questi nuovi dungeon sembrano sicuramente un' aggiunta importante, e sono proprio come appaiono a prima vista: contenuti che offrono al gioco tantissima rigiocabilità e una longevità supplementare.

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The Chalice Dungeons sono chiaramente un aspetto importante per Bloodorne, ma che alla fine non fa così tanto la differenza rispetto a Dark Souls II. E a questo punto la domanda è sorta spontanea: perché fare Bloodborne piuttosto che Dark Souls III? A quanto ci rivela il produttore, Bloodborne è un'esperienza completamente diversa e l'obiettivo è quello di creare un ambiente completamente diverso da Dark Souls. In ogni caso, i fan della serie Souls non resteranno a bocca asciutta, dal momento che è stata annunciata la versione next-gen di Dark Souls II.

"Questo ci ha dato una grande libertà creativa, dal momento che non eravamo bloccati nella solita ambientazione e con i temi abituali che abbiamo visto in Dark Souls. Si tratta di qualcosa di completamente nuovo. E' un prodotto che ci ha dato una gioia immensa. E' bello essere alle prese con un gioco tutto nuovo, ma è soprattutto la libertà creativa che Bloodborne ci ha dato a rappresentare probabilmente l'aspetto migliore del progetto".

Bloodborne sarà disponibile in esclusiva per PlayStation 4 il prossimo 25 marzo. E non vediamo l'ora.

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