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The Division

15 giochi per il 2015: The Division

The Division riuscirà a tenere testa alle ambiziose aspettative messe in gioco da Massive e Ubisoft?

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Fa un po' effetto includere The Division nell'elenco dei titoli più attesi del 2015, dal momento che fino ad un anno fa, era tra quelli più attesi del 2014. Il promettente titolo a marchio Ubisosoft, prodotto da Massive Entertainment, è stato uno dei tanti progetti inizialmente previsti per lo scorso anno, ma che ha subito un decisivo ritardo a fine 2015, anche se resta da vedere, allo stato attuale, se The Division rispetterà la data fissata o non slitti ancora al prossimo anno.

La demo che aveva mostrato Massive nel 2013 aveva lasciato un segno tra i giornalisti del settore (e non solo), ma solo nel 2014 abbiamo iniziato ad avere le idee leggermente più chiare sulla struttura di The Division. Abbiamo scoperto che il gioco sarà caratterizzato da sezioni random con un ciclo dinamico giorno e notte, e i contenuti del gioco verranno generati in modo casuale. Sempre lo scorso anno, abbiamo ricevuto maggiori informazioni sulla modalità PvP e altri aspetti, ma, cosa ancora più importante, è che lo studio ha impiegato un intero anno per apportare importanti modifiche al motore grafico del gioco - lo Snowdrop Engine (di cui vi mostriamo un video di seguito) - e per progettare contenuti.

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The Division è, senza dubbio, un gioco con un concept molto ambizioso, sostenuto da basi davvero solide. Una di queste è la città, New York, ambientazione prediletta da molti film e giochi. A tal proposito, Massive ci ha assicurato che il volto di New York offerto in The Division è assolutamente inedito. La Grande Mela, così come il mondo intero, è sull'orlo della più totale anarchia, a seguito di un evento su scala globale, che ha infettato la maggior parte della popolazione mondiale. La città è stata progettata tenendo a mente tre livelli: le zone sotterranee (i tunnel della metropolitana e quelli di manutenzione), la superficie (strade, parchi ed edifici) e le cime, come i tetti di molti edifici iconici che caratterizzano lo skyline di New York.

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Un altro punto su cui si sorregge The Division è l'interessante idea di far cooperare tra loro piccoli gruppi di giocatori, pur accettando il fatto che ci saranno delle squadre che tenderanno a tenere sotto controllo il caos. E poi ci sono tutti gli aspetti tecnici, accompagnati da straordinari effetti grafici e un'interfaccia incredibilmente innovativa. Allo stato attuale (anche perché è molto probabile che da qui al lancio ci saranno ancora dei cambiamenti in vista), The Division si presenta come uno dei giochi più sbalorditivi, tecnicamente parlando, della nuova generazione di console, con un livello grafico nei dettagli che non si trova normalmente in avventure chiuse e controllate, tanto meno in mondi aperti con elementi multiplayer.

Non dimentichiamo, inoltre, l'importanza del marchio Tom Clancy. E' facile sorvolare sui dettagli quando si parla di The Division, ma il gioco di Massive appartiene in via ufficiale all'universo della serie Ubisoft, con uno stretto collegamento al nome dello scrittore defunto.

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Durante l'E3, il nostro collega Gillen McAllister ha avuto l'opportunità di parlare con il game director Ryan Bernard. La cosa interessante emersa durante l'intervista è che, secondo Bernard, una delle preoccupazioni maggiori del team fosse quella di non cadere in una "trappola" à la "Giorno della marmotta" ("Ricomincio da capo", il noto film con Bill Murray, in cui lo stesso giorno si ripete all'infinito, senza che nessuno se ne accorga, se non il protagonista), che è un aspetto che influenza negativamente molti MMORPG. In altre parole, l'obiettivo è quello di evitare ai giocatori la sensazione che le proprie azioni non abbiano alcun valore o impatto sulle dinamiche del gioco.

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"Non posso scendere troppo nei dettagli" ci aveva detto Bernard. "Pensate a qualcosa di più, naturalmente vedremo gli effetti di quando riuscirete a prendere il controllo di New York e riportare ordine nella città, ma ci stiamo impegnando anche affinché i giocatori non percepiscano il gioco come ripetitivo, come in "Ricomincio da capo" ."

"Nei giochi open world si trascorre un sacco di tempo muovendosi avanti e indietro nelle stesse aree, soprattutto nei giochi in cui bisogna livellare al massimo, e abbiamo fatto in modo che venissero creati dei sistemi in cui tali contenuti possano cambiare - sulla base all'ora del giorno, del tempo, alla posizione - visto che la varietà è davvero importante per la rigiocabilità, in modo da avere la sensazione di vivere qualcosa di diverso da sessione a sessione".

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Durante la Gamescom, Massive ha deciso di mostrare per la prima volta la versione Xbox One del gioco. La demo era ambientata nello stesso luogo della demo mostrata all' E3, ma questa volta di notte, al fine di dimostrare come, in un'altra ora del giorno, questi elementi possano effettivamente cambiare le dinamiche del gioco. Abbiamo avuto anche la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con il produttore esecutivo, Fredrik Rundqvist.

"Non vogliamo che The Division risulti un gioco lineare, basato su una storia chiusa, ma piuttosto vogliamo dare vita ad un grande mondo aperto che il giocatore possa esplorare a suo piacimento. Affinché il gioco sia entusiasmante, è necessario che il mondo sia dinamico, è necessario che le cose accadano anche quando il giocatore non è presente. Non è come gli altri giochi in cui una sequenza inizia non appena ci apprestiamo a girare l'angolo. "

Come tutti i giocatori e i giornalisti, non neghiamo di essere rimasti entusiasti dalle dichiarazioni su The Division, ma dati gli esempi recenti, preferiamo muoverci con un po' più di cautela nei confronti di Ubisoft, visto che molti dei giochi presentati di recente dalla software house non hanno propriamente rispettato, una volta sul mercato, lo stesso livello mostrato nei vari eventi. In ogni caso, nutriamo grandissime speranze nei confronti di The Division, e non vediamo l'ora di poter mettere le mani sul gioco.

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