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Starcraft II: Legacy of the Void

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Seppur limitati alla modalità 1v1, ecco le nostre prime impressioni dalla beta finale di Starcraft II.

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La prima parte di StarCraft II, Wings of Liberty, è stata lanciata nel lontano 2010, alcuni anni dopo l'espansione Brood War dello StarCraft originale. È stato un evento molto atteso dai fan della serie e per tutti i grandi appassionati del genere strategico in tempo reale. Quando Blizzard annunciò a suo tempo che il titolo sarebbe stato diviso in tre parti - Terran, Zerg e Protoss - non mancò tuttavia qualche polemica, ma la quantità e soprattutto la qualità dei contenuti presenti in Wings of Liberty e nella successiva espansione Heart of the Swarm, ha tranquillizzato ed entusiasmato i fan.

Presto sarà la volta della campagna di Protoss, con Legacy of the Void, che completerà la storia raccontata nel corso degli ultimi due giochi. Se sullo sfondo ci sono diversi eventi in corso, come ad esempio il ritorno di Xel'Naga, la storia viene sempre raccontata da una prospettiva molto personale, prima attraverso Jim Raynor e poi Sarah Kerrigan. Questa volta sarà Artanis ad assumere il ruolo di protagonista, ma i dettagli relativi alla campagna arriveranno in un secondo momento. Accanto alla storia, c'è un altro aspetto di StarCraft II, forse quello più importante, che rappresenta il pilastro degli eventi multiplayer. Il nostro articolo si concentra su questo elemento del gioco, dopo che abbiamo trascorso diverse ore in compagnia della versione beta di Legacy of the Void.

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Parte del segreto del successo di StarCraft II nel mondo delle competizioni professionistiche è dovuto al fatto che Blizzard si impegna costantemente nell'equilibrare tutte le varie meccaniche, unità e razze presenti nel gioco. L'aggiunta di circa una mezza dozzina di unità, ad esempio, può sembrare un aspetto banale per un giocatore medio, ma i giocatori pro sanno esattamente quanto questo aspetto influenzi il gioco nel suo complesso. Elementi all'apparenza semplici come il valore dell'armatura di una unità o il danno che provoca, vengono spesso equilibrati e ridimensionati da Blizzard. Da qui nasce la necessità di dare vita a queste fasi beta, per mettere alla prova e fare il punto della situazione sullo status del gioco e permettere a Legacy of the Void di essere il titolo che i giocatori amanti di Blizzard attendono.

La prova a cui abbiamo preso parte è in realtà solo la prima fase di un periodo di beta testing decisamente più ampio. Al momento, è stato possibile solo a partecipare scontri 1 contro 1 (dunque niente modalità cooperativa), e al momento ci sono ancora ampi margini di miglioramento sia per ciò che riguarda l'equilibrio tra le razze sia per ciò che riguarda le unità. Tenendo conto di questo aspetto, non certamente di poco conto, ce la farà Legacy of the Void ad essere pubblicato nel 2015? Trattandosi di Blizzard, preferiamo non lanciarci in pronostici, ma lasciamo tutto al caso.

Da giocatore medio di Starcraft, posso dire che i cambiamenti presenti in questa versione, seppur scarsi, sono comunque significativi. Il più evidente è dato dal fatto che le risorse a disposizione nelle basi iniziali dei giocatori sono molto scarse. Si tratta di un aspetto all'apparenza di poco conto sulla carta, ma che ha un grande impatto sull'esperienza, in quanto costringe i giocatori a cercare di estendere il proprio controllo ad altre aree per ottenere altre risorse (con le conseguenze che questo può comportare). Si tratta di un grande cambiamento, a nostro avviso, perché modifica completamente il ritmo iniziale delle partite, che al momento appaiono piuttosto stagnanti, in quanto molti giocatori restavano chiusi nelle loro piccole basi iniziali.

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Ma c'è un altro cambiamento in Legacy of the Void, a nostro avviso di grande impatto e ancora più radicale del precedente. Nelle sue espansioni precedenti, Starcraft II ha attribuito grande importanza alla gestione delle risorse, al dominio della mappa, alla costituzione di un grande esercito per ben posizionarsi e assaltare il nemico in maniera massiccia. L'intera sequenza di azioni è noto, nel gergo dei giocatori, come Macro. In precedenza avere un buon controllo della Macro era praticamente sinonimo di vittoria. Sebbene avere una buona Macro in Legacy of the Void resta molto importante, ciò che è stato notevolmente migliorato è l'uso della sua controparte, la Micro. Non basta, infatti, occuparsi della gestione Macro, ma per fare in modo che tutto funzioni alla perfezione, è necessario tenere sotto controllo e monitorare ogni abilità di ogni unità. Sarà inoltre sempre più importante definire in che modo le unità interagiscono tra loro, come ad esempio evitare di piazzare unità anti-macchine pesanti per combattere contro la fanteria. Avere una buona gestione della componente micro nel multiplayer di StarCraft II è sempre stato importante, ma in Legacy of the Void avrà un'importanza di gran lunga maggiore, in modo che questa diventi un fattore portante del gioco.

Durante il beta testing, l'accesso alle opzioni è molto limitato, ma questi cambiamenti hanno già portato un cambiamento notevole in termini di ritmo e fluidità durante gli scontri. Durante le due settimane di gioco, abbiamo assistito ad una serie di cambiamenti per ciò che riguarda le unità, un aspetto che ci fa chiaramente capire che Blizzard è ancora in fase di sperimentazione e di perfezionamento dei vari elementi e delle meccaniche, quindi è naturale che ci saranno ancora altri test in futuro. E' troppo presto per trarre un qualsiasi tipo di conclusione, ma per ora, Legacy of the Void promette di iniettare nuova vita al multiplayer di StarCraft II.

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RECENSIONE. Scritto da Adrian Berg

Dopo anni di latitanza, la razza Protoss fa il suo ritorno e reclama la sua terra d'origine e la sua orgogliosa eredità. L'atto finale della trilogia di Starcraft II è per molti versi anche il più importante.



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