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Ghost Recon: Wildlands

Ghost Recon: Wildlands

La guerra ai cartelli della droga si disputa per terra, in aria, durante il giorno e durante la notte nel nuovo titolo della serie Tom Clancy.

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Le sorprese alle conferenze di Ubisoft stanno diventando oramai una tradizione all'E3, e l'annuncio a sorpresa di quest'anno è stato il graditissimo Ghost Recon: Wildlands (ma anche For Honor merita una menzione, a nostro parere). Si tratta di una serie molto amata di casa Ubisoft, che ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, ma mai nulla di così evidente come invece sembrerebbe questo Wildlands. Si tratta di qualcosa di completamente nuovo e diverso, ma anche se in fin dei conti si tratta di un prodotto particolarmente innovativo, alla base vi è comunque qualcosa di familiare, tipico della serie Ghost Recon.

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Molti giochi Ubisoft condividono tra di loro un certo "DNA", con idee e meccaniche in qualche modo molto simili. Lo studio ha dedicato molto tempo e denaro nella produzione dei titoli open-world (Assassin's Creed, Far Cry, Watch Dogs ...) e il prossimo passo nell'evoluzione di Ghost Recon sarà quello di abbracciare questo formato in modo ancora più ampio, a scapito dei livelli lineari del passato.

Nonostante la sua esperienza nei giochi open world, Ubisoft ha ancora alcune lacune per ciò che riguarda il genere, offrendo obiettivi che spesso si risolvono in missioni noiose, poco ispirate e caratterizzate da tanta ripetitività. Non ultimi, titoli come Watch Dogs e Assassin's Creed Unity sono stati accusati, non solo dalla critica ma anche dal pubblico, di soffrire di problemi analoghi. Seppur il nuovo Ghost Recon manterrà intatte alcune caratteristiche - in quanto, come dicevamo, intenzione di Ubisoft è quella di mantenere intatta l'identità della serie - lo studio ha deciso questa volta di concentrarsi su gruppi di gioco d'azione tattici e sul coordinamento di questi ultimi. In questo aspetto, Ghost Recon è chiaramente diverso da altri giochi open-world di Ubisoft. Un altro punto che differenzia questa esperienza è che, rispetto ad altri titoli open world di Ubisoft, Ghost Recon: Wildlands non avrà contenuti aggiuntivi, un aspetto per cui solitamente l'azienda francese è ben nota e arcinota.

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Ghost Recon: Wildlands

Parlando più nello specifico del gioco, Wildlands non si serve di un sistema di classi specifico. A definire le funzioni e i ruoli del giocatore, questa volta, sono le armi e gli equipaggiamenti che sceglieranno; detto diversamente, anche se non esistono classi predefinite, i giocatori hanno la possibilità di creare la propria classe grazie agli equipaggiamenti stessi. Per quanto riguarda la storia che fa da sfondo al gioco, Wildlands è ambientato quattro anni nel futuro, in un momento in cui la squadra dei Ghost è impegnata a fronteggiare una feroce guerra contro i cartelli della droga in Bolivia. Ciò significa che la tecnologia militare disponibile nel gioco è un mix tra il meglio dell'attuale gamma a disposizione e di prototipi che arriveranno negli anni a venire. L'obiettivo principale consiste nell'attaccare le basi di questi cartelli e rovesciare i loro capi.

Si tratta di scontri rapidi, un aspetto di Ghost Recon: Wildlands che ci ha portato alla memoria le missioni cooperative di GTA Online, anche qui si gioca nel ruolo delle "forze buone" e non dei criminali. Inoltre, questa zona della Bolivia è molto diversa da Los Santos. Piuttosto che trovarsi di fronte ad una grande metropoli, ci troveremo in vaste aree desertiche, fitte foreste e diverse montagne. Vi è anche un ciclo giorno/notte, un aspetto che di certo può essere sfruttato dal giocatore, forgiando l'esperienza sulla base del proprio stile di gioco preferito (che si tratti di muoversi in stealth o attaccare rumorosamente e senza pietà). In questo aspetto, il nuovo Ghost Recon sembra un interessante connubio tra Far Cry 4 e Metal Gear Solid V: Ground Zeroes.

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Un'altra novità presente in Wildlands è quella relativa ai diversi veicoli che i giocatori possono utilizzare all'interno del gioco, aumentando la gamma di opzioni a vostra disposizione. E in effetti, questo rappresenta di fatto la grande idea sottesa al gioco, ossia offrire molte alternative ai giocatori con cui possono sperimentare e divertirsi nelle varie partite. Nel corso della demo vista all'E3, sono state mostrate alcune di queste possibilità. Nel corso di un incontro tra un cartello e polizia corrotta, è bastato eliminare un bersaglio a distanza di ciascun gruppo, per far sì che cominciassero a uccidersi e a spararsi tra loro.

L'evoluzione del personaggio e del giocatore nel corso dell'avventura dovrebbe rappresentare un elemento importante all'interno di questa esperienza, ma Ubisoft non è solita rivelare molti dettagli in questa particolare fase dello sviluppo. Secondo quanto ci è stato detto, ogni giocatore può far progredire la propria storia individuale, anche quando si gioca con altri giocatori, quindi in teoria i giocatori possono farlo in qualsiasi momento dell'avventura. Un altro aspetto che ci ha sorpreso è il fatto che il gioco non abbia missioni secondarie. Questo significa che non c'è un arco narrativo da seguire, e che quindi il giocatore può scegliere di avvicinarsi agli obiettivi nell'ordine che preferisce? Al momento tutto tace.

Siamo rimasti ancora con tante domande per ciò che concerne la struttura di Wildlands, ma in termini di meccaniche del mondo e di gioco, questa demo all'E3 è stata già di suo particolarmente straordinaria, ben rifinita e con diverse funzioni già attive. Alcuni fan della serie potrebbero rimanere delusi da questa deviazione rispetto a quanto fatto in passato, ma dopo aver provato Ghost Recon: Wildlands, è difficile non entusiasmarsi del suo potenziale.

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