Italiano
Gamereactor
preview
Doom

Doom

Siamo volati fino in Texas per scoprire più da vicino il reboot di un franchise che ha segnato un'epoca.

HQ

Uno dei tanti successi di Bethesda alla loro incredibile conferenza all'E3 di quest'anno è stato sicuramente Doom, un titolo che non ha mancato di sorprendere e a ridare fiducia ai tanti spettatori presenti in sala, ma anche ai tanti giocatori che hanno seguito in streaming l'evento. L'inversione di tendenza di quello che in un primo momento doveva essere il quarto episodio del franchise aveva sollevato più di un dubbio, ma abbiamo avuto l'opportunità di provare il titolo al QuakeCon in Texas, e la sensazione è stata unanime: non vi è alcun motivo per dubitare sulla qualità del nuovo Doom.

Uno dei più grandi dubbi che mi hanno assalito prima del mio hands-on era come riuscire ad adattarmi ad esso. Quasi ogni FPS consta oggi di una componente tattica, quindi cose come prendersi un po' di tempo per pensare e poi agire di solito svolgono un ruolo importante in giochi di questo tipo, ma questo non è il caso di Doom. Quando si incontra un nemico, bisogna affrontarlo subito, è necessario essere agili e arguti. Un aspetto che, a nostro parere, rende il tutto molto interessante.

Con Doom, abbiamo la sensazione di essere di fronte ad un titolo che conosce profondamente le sue radici, che è capace di recuperare quelle dinamiche in pieno stile anni Novanta, che hanno permesso a questo stesso franchise di gettare le basi del genere sparatutto. Ma questo titolo di id Software non è solo un omaggio al passato, ma si prende anche parecchi rischi per giustificare il suo ritorno.

DoomDoom
Annuncio pubblicitario:

Al 20° anniversario del QuakeCon a Dallas, abbiamo avuto la possibilità di accedere ad una delle mappe in modalità multiplayer, con 6 giocatori per squadra in un livello non troppo grande. La mappa è abbastanza vasta da dover tenere costantemente d'occhio i nemici, ma rispetto ad altri titoli come Titanfall o Destiny, la zona è molto più piccola.

La forza di Doom risiede nel modo in cui la mappa che abbiamo provato riesca ad essere incredibilmente strategica. Innanzitutto, ciascuna delle sue aree offre un sacco di verticalità quando si tratta di altezze. Ci sono sempre due o tre piani diversi a cui è possibile attaccarsi, e grazie al doppio salto e agli ascensori è molto semplice muoversi su e giù. Non c'è nulla che regala più emozioni di quando ci si avventa su un nemico e lo si uccide in un solo colpo.

Allo stesso modo, sia le armi ranged sia quelle da mischia offrono le stesse opportunità. Per alcune aree basta scegliere un fucile, e altre più ampie dove il lanciarazzi è l'arma di gran lunga più utile. In realtà, questa è sembrata la combinazione più popolare tra i partecipanti del QuakeCon: non è la migliore, ma è la più accessibile all'inizio.

Uno dei punti di forza di Doom è che non ci sono armi secondarie. Se si sceglie un'arma ranged, la seconda arma non sarà necessariamente una pistola o un fucile mitragliatore; è possibile utilizzare armamenti pesanti in entrambi i casi. La chiave qui è trovare l'equilibrio. Se scegliete una delle mitragliatrici, è altamente consigliabile puntare ad una seconda arma più semplice, ma, come si dice, il mondo è bello perché è vario!

Annuncio pubblicitario:
DoomDoom

La demo che abbiamo provato ci ha permesso di scegliere tra la tipica granata a frammentazione e un portale di teletrasporto. Quest'ultimo può diventare un elemento chiave tattico davvero interessante. Una volta lanciato, ci permette di raggiungere istantaneamente una posizione con il semplice tocco di un tasto. L'ho usato per svoltare a destra in un angolo, mentre un avversario mi stava sparando. Il mio avversario ha pensato che mi sarei trovato in quella posizione, ma sono apparso alle sue spalle, il che mi ha permesso di mettere a segno un'altra kill.

Gli elementi sparsi per il livello confermano ancora una volta un ritorno al passato per Doom. Qui non troviamo la possibilità di rigenerare la salute, ma - come avveniva in passato - troviamo kit di pronto soccorso, rigeneratori di energia che i nemici lasciano cadere quando muoiono. Stessa cosa vale per le munizioni. Questo approccio aggiunge maggiore verticalità al gioco: è inutile scappare, se vi sparano, dovrete sparare a vostra volta e vedere chi riesce a sopravvivere e ottenere qualche vita in più.

Oltre ai kit di pronto soccorso e alle munizioni, ci sono oggetti nel livello come armature e portali che vi offrono un certo vantaggio se si conosce la zona. Ma boost a parte, c'è un elemento che spicca in questo nuovo Doom: una capsula che vi trasforma in un demone. Questo item appare ad un certo punto del gioco e, in breve, vi trasforma in una macchina da guerra.

Quando siete nei panni di un demone, potete saltare più in alto, avete una maggiore barra per la salute e venite colpiti con molta più difficoltà. A differenza delle armi comuni, un demone può uccidere chiunque con un solo colpo. La potenza di questa trasformazione è così importante che può fare la differenza sul risultato finale del gioco, anche se si tratta di una modalità speciale che scompare dopo appena 45 secondi; se morite prima che il tempo scada, perderete il boost e chiunque lo raccolga, si trasformerà in una nuova bestia.

La parte migliore di questa nuova aggiunta è che in realtà non sminuisce la presenza degli altri giocatori. Anche con un demone nella stanza, potete comunque fuggire e attaccare gli altri. Ogni kill va bene, dopo tutto. Nel caso in cui il demone sia dalla vostra parte, anche se sembra imbattibile e ci vogliono diversi colpi prima di ucciderlo, la strategia più valida è quella di fungere da suo supporto e fare in modo che l'intera squadra combatta al suo fianco.

DoomDoom

Ma al di là di numeri e handicap, alla fine è tutta una questione di sensazioni che si provano dopo cinque partite, ciascuna dalla durata di sei minuti. Se si vuole essere utile a tutti, avrete ovviamente bisogno di imparare le basi dei classici shooter in materia di ritmo. Stare fermi equivale a morire. Riflessi, risposta rapida e abilità sono virtù essenziali per titoli che appartengono a questo genere, e ancora di più in Doom.

Considerato il poco tempo che abbiamo avuto per provare il gioco - meno di un'ora - è impossibile riuscire ad avere completa dimestichezza della vasta gamma di approcci che sia il livello sia gli equipaggiamenti offrono. Tuttavia, una cosa è chiara: c'è un sacco di profondità nel gioco, e Doom non è più quel titolo action frenetico gratuito senza alcuna pianificazione. Ciò che è gratuito, però, e siamo grati per questo, sono le animazioni super violente.

Una delle più grandi sorprese di questo titolo è la sua incredibile violenza. Finire un nemico a testa alta attiverà una animazione (ce ne sono diversi di ogni tipo), in cui lo uccidete, o con un ginocchio al naso o spezzandogli il collo. Non abbiamo visto la motosega mostrata all'E3, ma tutte le mosse finali offrono ancora una volta quella sana ultra-violenza che ha da sempre contraddistinto la serie negli anni.

DoomDoom

In sintesi, l'aspetto più importante di questo gioco è che Doom tornerà ad occupare il posto che merita in un genere che è alla ricerca di nuovi riferimenti. Ci sono formule familiari, come il jetpack: infatti non c'è sparatutto in prima persona in questa generazione che manchi di un jetpack. Ma se dovessimo citare un esempio di sparatutto estremo per il 2016, Doom sarebbe chiaramente in lizza.

Un altro punto rilevante è la possibilità di trasformarsi in demone. Questo sarà l'handicap della maggior parte delle partite 6v6, in quanto ogni squadra dovrà concentrarsi per ottenerla e cercare di tenersela dalla loro parte. Scortare il demone mentre si semina il terrore sarà un'azione importante tanto quanto essere la bestia stessa, assicurando in questo modo un eccellente lavoro di squadra.

La scelta degli equipaggiamenti sembra altrettanto promettente. La mancanza di una distinzione tra armi primarie e secondarie è data dal fatto che ogni giocatore deve cercare il proprio equilibrio, a seconda di quale livello stanno giocando. Non vediamo l'ora di scoprire le sorprese che il gioco ha in serbo per ciò che riguarda le granate. Speriamo che ci saranno idee ancora più importanti, come il dispositivo per il teletrasporto di cui sopra, che ci è sembrato molto buono.

Ma la cosa più interessante, e ha a che fare ancora una volta con le sensazioni, è sapere che ho provato un gioco che non vuole essere accomodante con tutti. Non ci sono concessioni in Doom. Se non riuscite a reagire con sufficiente rapidità, sarete l'ultima ruota del carro della vostra squadra, e mi è successo un paio di volte, anche se sono un giocatore abbastanza ferrato in materia FPS.

I giocatori più esperti, o quelli che pensano di esserlo, hanno un appuntamento imperdibile per l'estate del prossimo anno. Va inoltre notato che coloro che hanno preordinato Wolfenstein: The New Order avranno accesso esclusivo alla beta di Doom. Dopo quello che ho visto e provato io stesso al QuakeCon, mi dispiace non essere tra quei fortunati.

Doom

Testi correlati



Caricamento del prossimo contenuto