LIVE
HQ
logo hd live | Pepper Grinder
See in hd icon

Chat

X
      😁 😂 😃 😄 😅 😆 😇 😈 😉 😊 😋 😌 😍 😏 😐 😑 😒 😓 😔 😕 😖 😗 😘 😙 😚 😛 😜 😝 😞 😟 😠 😡 😢 😣 😤 😥 😦 😧 😨 😩 😪 😫 😬 😭 😮 😯 😰 😱 😲 😳 😴 😵 😶 😷 😸 😹 😺 😻 😼 😽 😾 😿 🙀 🙁 🙂 🙃 🙄
      Italiano
      Gamereactor
      preview
      Homefront: The Revolution

      Homefront: The Revolution

      Abbiamo fatto visita a Dambuster Studios in Inghilterra per saperne di più sul nuovo Homefront, che ha poco in comune con l'originale.

      HQ

      Se conoscete la storia di fondo, saprete anche che Homefront: The Revolution è un gioco che ha avuto un processo di sviluppo piuttosto travagliato. In origine il titolo era stato sviluppato da THQ, ma a seguito del fallimento della società, il gioco è stato acquisito da Crytek. Quando Crytek, a sua volta, ha dovuto chiudere, il gioco è passato nelle mani dello studio Crytek UK (ex Free Radical Design) lo scorso anno, e lo sviluppo ha dovuto subire l'ennesimo cambiamento dal momento che Deep Silver (parte di Koch Media) se n'è preso nuovamente carico ed è stato così messo in piedi uno studio di sviluppo con cinquanta persone, chiamato Dambuster Studios.

      Homefront era un miscuglio tra un concept ambizioso, una grafica e mezzi piuttosto stentati, combattimenti noiosi e una modalità multiplayer interessante. Non era affatto il competitor di Battlefield che molti speravano, ma piuttosto un gioco che ha puntato troppo in alto e si è letteralmente schiantato al suolo. Il sequel è stato un prodotto completamente diverso: sono stati eliminati completamente i corridoi stretti per lasciare spazio ad un mondo aperto in cui l'obiettivo finale è quello di permettere al giocatore di sentirsi una piccola parte in uno scenario da incubo in cui gli Stati Uniti sono tenuti sotto controllo da parte della Corea del Nord.

      A Nottingham, presso la sede di Dambuster Studios, ho avuto la possibilità di sperimentare in prima persona questa nuova direzione. Questa versione demo (che sarà anche presentata durante la Gamescom di quest'anno) mi ha permesso di avere un piccolo assaggio del mondo aperto del gioco, della sua struttura e dei suoi abitanti. La mappa di gioco è limitata ad un'area che Dambuster ha scelto di chiamare "la nostra Siria". Questa fa parte della zona rossa del gioco. Qui, il giocatore viene colpito da una certa distanza e fare piani in modo intelligente è fondamentale per riuscire a muoversi per questo scenario accidentato e pieno di bombe.

      Homefront: The Revolution
      Annuncio pubblicitario:

      Philadelphia è un luogo oscuro in Homefront: The Revolution. Scuro, denso e minaccioso. Mi danno qualche informazione su come il motore grafico CryEngine faccia funzionare il ciclo giorno e notte, come le gocce di pioggia cadano singolarmente e gradualmente formano pozzanghere sul terreno (che vengono poi lentamente asciugate dal sole) e come la spessa atmosfera sia composta da diversi strati di tecniche di ombreggiatura e di illuminazione credibili. L'atmosfera è impressionante, anche in questa fase di sviluppo, ed è facile accorgersi quanto si siano impegnati anche nei più piccoli dettagli.

      Nelle mie mani ho un'arma automatica. Mi guardo intorno per capire l'ambiente e le guardie che pattugliano i dintorni sembrano essere un po' ovunque. Mi sento ancora più piccolo dopo aver perso un rapido scontro a fuoco di soli venti secondi dopo la mia decisione di andare a testa alta e senza meta a bordo di una moto, quando mi scontro con un convoglio e mi rendo conto che sparare ai nemici non è stata proprio una buona mossa. Quando invece sono saltato in un condominio e ho ucciso due guardie a diversi metri sotto di me, sento che la potenza scorre nelle mie vene...peccato che questa sensazione non duri a lungo.

      "Come in qualsiasi altro gioco sandbox, il giocatore ha una scelta. Sempre. Se la situazione inizia a scaldarsi eccessivamente, potete anche scegliere di andarvene a gambe levate", spiega Hasit Zala, boss di Dambuster Studios. Risulta essere una buona strategia. Homefront: The Revolution è impegnativo. Muoio, muoio, muoio. Questa è stata una scelta ovvia sin dall'inizio per Dambuster Studios, in quanto sappiamo che i giocatori di oggi apprezzano avventure come Dark Souls e la difficoltà che portano con sé. In Homefront siamo tenuti a sentirci insicuri, piccoli e vulnerabili. Alcuni proiettili possono facilmente uccidere il giocatore, il che significa che l'uso di una protezione intelligente, una corretta scelta delle armi e approfittare della verticalità, sono tutti aspetti che si rivelano fondamentali per sopravvivere.

      Ancora più importante, però, è quello di imparare ad usare le tattiche di guerriglia disponibili. Dopo un po', ho imparato che la chiave del successo sta nel modificare le mie armi attraverso un menu accessibile che è stato preso in prestito proprio da Crysis. Zala spiega come questo si è evoluto: "Ogni buon guerrigliero vorrà improvvisare con il proprio arsenale e per questo motivo abbiamo sviluppato l'idea di modificare le armi. Tutte le armi di base possono essere modificate in questi tipi di armi molto particolari". Allo stesso tempo, mostra come la mitragliatrice standard può essere invece trasformata in un violento ed efficiente mortaio che piega auto blindate, senza fare alcuno sforzo reale. Si rivela una tattica molto utile quando riprendo di nuovo il controller in mano. Dei droni iniziano a planare dal cielo e i veicoli blindati che inizialmente mi seguivano non rappresentano più una minaccia così consistente.

      Annuncio pubblicitario:
      Homefront: The Revolution

      Il fucile da caccia, dopo una serie di modifiche, diventa presto il mio preferito. Posso dare fuoco ai nemici, e vederli urlare e morire. Mi ritrovo a ridere ad alta voce e subito ottengo le simpatie da parte dello staff alle mie spalle. Questi aggiornamenti possono essere ottenuti dal giocatore attraverso cianografie che possono sia essere trovate sparse per Philadelfia o guadagnate completando le missioni.

      Percepisco palesi rimandi a Far Cry 3 nel modo in cui si comportano le armi, ma anche nella struttura del mondo di gioco. Mi viene anche spiegato che potremo scalare le torri radio per scoprire nuove zone degli ambienti e sbloccare varie attrezzature. Come nel gioco di cui sopra, appare una freccia che rivela se siete in procinto di essere scoperti da un nemico, ed è possibile, se volete, scegliere di mantenere un basso profilo in qualsiasi momento. Anche in questo caso è importante "scegliere con attenzione le battaglie in cui imbattersi", soprattutto quando il nemico diventa sempre più grande e più forte.

      Saranno inclusi diversi tipi di veicoli nel gioco. In questa demo, ho avuto modo di provare solo il veicolo che verrà utilizzato maggiormente durante il gioco, la motocicletta. Scopriamo presto che il comportamento alla guida non è eccezionale e riuscire a muoversi bene per l'ambiente di gioco non è facile. Il motivo per cui Dambuster abbia scelto di mostrare questa parte chiaramente incompiuta del gioco ci è apparso un po' curioso, considerando il fatto di quanto sia buono il resto. Certo, va detto che si tratta di una prima versione, che mostra anche un sacco di bug, animazioni scattose e voci fuori campo che non sono ancora state doppiate dal cast vero e proprio. Le ambizioni sono evidenti e il mondo di gioco appare in fin dei conti molto ben fatto, ma le mancanze e i problemi sono piuttosto evidenti a questo livello.

      Giocare a Homefront: The Revolution è stata per me un'ottima occasione per dimenticare la delusione derivante dal primo gioco. Proprio come dice il lead designer Fasahat Salim, questo non ha nulla in comune con il primo gioco da un punto di vista del gameplay. La giocosità creativa dell'oscuro campo di battaglia renderà questo sandbox popolare. Credo anche che l'idea di un mondo aperto funzionerà molto bene, unito a questa visione molto cupa e oscura del futuro e mi piace l'idea che abbiano suddiviso Philadelphia in diverse zone.

      Non ho avuto la possibilità di giocare alla modalità cooperativa, che sarà trattata come parte separata rispetto all'avventura principale. Da quello che ho visto, udito e sentito il gioco finora sembra promettere bene, quindi ho fiducia che anche questa modalità sarà una bella aggiunta. Personalmente spero che il gioco finito non offra tutti i tipi di armi disponibili nella demo sin dall'inizio del gioco, ma invece lasci che le prime ore abbiano un ritmo più lento, in cui il giocatore, per esempio, ha accesso solo a un coltello. Se Homefront: The Revolution riesce a ricreare questo senso di vulnerabilità totale per poi gradualmente aumentare il numero di armi a disposizione del giocatore, penso che Dambuster abbia fatto davvero un buon lavoro.

      Homefront: The RevolutionHomefront: The RevolutionHomefront: The RevolutionHomefront: The Revolution

      Testi correlati



      Caricamento del prossimo contenuto