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Dragon Ball Z: Extreme Butoden

Dragon Ball Z: Extreme Butoden

Un gioco nuovo, ma con meccaniche del passato rifinire. Boccata d'aria fresco o nostalgia?

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Sull’eShop di Nintendo 3DS, è disponibile la demo di un titolo picchiaduro, sviluppato da Arc System Works, che Bandai Namco ha annunciato un po’ sotto silenzio, per poi tuttavia attirare un bel po’ di attenzione, soprattutto da parte dei fan. Dragon Ball Z: Extreme Butoden sta infatti diventando uno dei titoli di punta del catalogo della console portatile di Nintendo per questo fine anno, tanto che in Europa verrà venduta una versione bundle molto particolare, contenente New Nintendo 3DS, skin personalizzate e in regalo, una copia di Dragon Ball: Extreme Butoden 2 per Super Nintendo.

Più di 80.000 giocatori europei hanno scaricato questa demo in meno di una settimana, un numero sufficiente per iniziare a trarre le prime conclusioni sulla versione finale del gioco, non appena sarà disponibile il prossimo 16 ottobre. Almeno per ciò che riguarda le meccaniche, dal momento che i contenuti attualmente disponibili nella demo sono ancora piuttosto scarsi. Dragon Ball Z: Extreme Butoden mette a disposizione più di 20 personaggi principali e più di 100 personaggi di supporto al combattimento, di cui la versione di prova ne offre quattro e nove rispettivamente. I personaggi base sono Goku, Vegeta, Gohan da piccolo e Majin Buu, gli altri sono un gruppo di personaggi particolarmente eterogeneo ma molto rappresentativo dell’oramai celebre serie di Akira Toriyama.

E' un titolo di combattimento a squadre, quindi la prima cosa da fare è metterne insieme una. Abbiamo una certa libertà di scelta, la cui unica condizione è che ci sia almeno un combattente principale e che non si superino i punti Potere del Drago massimi. Ad esempio, dei 35 disponibili, Majin Buu ne costa sei, ma Tartaruga solo uno. Dunque è necessario mettere insieme una squadra tenendo presente che i personaggi principali hanno una propria barra della vita indipendente e che i suoi supporter hanno bisogno di un po’ di tempo per ricaricarsi da un’invocazione e l’altra.

Dragon Ball Z: Extreme Butoden
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Entriamo in combattimento, finalmente. Le due modalità di gioco presenti permettono solo di combattere. Potremo sia combattere in battaglie individuali contro la CPU o contro un’altra persona in multiplayer locale. Nella versione finale non ci sarà un multiplayer online, ma altre modalità per giocatore singolo, quali Z-Story, Avventura, Torneo Mondiale Estremo e una tramite StreetPass.

Il Pianeta di Kaito è il luogo migliore per iniziare a combattere. In realtà, si tratta solo di un'immagine di sfondo statica, che ricrea l’effetto 3D della console attraverso un particolare level design. I combattenti, rappresentati in modalità frontale, sono realizzati con sprites, senza poligoni, con uno stile che ricorda quello della serie animata. I primi pugni che daremo servono per farci capire come si muovono i personaggi e per capire come eseguire le loro tecniche, facilmente riconoscibili da tutti i fan. Inoltre, brani accompagnati da una chitarra fanno da sottofondo ad ogni combattimento, e cambiano a seconda dello scenario scelto.

Il gameplay ricrea quasi perfettamente quello visto nel gioco di 20 anni fa. C’è un pulsante per il colpo forte (di solito si tratta di un pugno), un altro per un colpo normale (di solito il calcio), un attacco di ki base e un altro per schivare i quattro ki principali, e poi il rigeneratore di ki e l’attivatore di ki assegnati ai due grilletti. Inoltre, possiamo muovere il personaggio sia con l’analogico sia con la croce. Le mosse speciali vengono eseguite attraverso particolari combinazioni di tasti, ma senza l’analogico, e sono esattamente uguali per tutti, anche se danno risultati diversi. Sarà così anche nella versione finale? Speriamo di no, anche perché sarebbe un po’ troppo limitante per le possibilità a nostra disposizione, dal momento che una volta che ne hai imparata una, le hai imparate tutte.

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Dal momento che il livello di difficoltà della demo è piuttosto basso, non ci vogliono più di due pomeriggi ad apprendere tutte le basi, anche se si tratta di due pomeriggi davvero lunghi, pur avendo a disposizione così pochi personaggi. Infatti, ad esempio, per riuscire ad effettuare le ultra combo è necessario aver ottenuto in precedenza una barra ki più estesa. Le combo più complesse ci riconducono ad uno degli elementi più riconoscibili della vecchia serie picchiaduro di Dragon Ball, le battaglie aeree. Il penultimo colpo lancia in aria o verso il basso il nemico, a seconda di dove ti trovi, e continuate su una linea retta immaginaria. Un aspetto che ha risvegliato in noi tantissimi fantastici ricordi, se dobbiamo essere sinceri.

La demo di Dragon Ball Z: Extreme Butoden è un vero e proprio viaggio nel tempo al passato, proprio come ci si aspetterebbe. Non dal punto di vista del suo aspetto, ma per le sue meccaniche, che ci riportano indietro ad un periodo in cui il settore - specialmente dal punto di vista dei picchiaduro - era particolarmente fiorente e ricco di idee. Dipende da voi se volete fare un viaggio indietro nel tempo e tornare a godervi questa forma videoludica, oppure propendere per qualcosa di più moderno. La mia esperienza è positiva, proprio come quando torno a giocare a qualche vecchio Street Fighter su Virtual Console o ad un King of Fighters Collection.

Tra due mesi, avremo modo di mettere le mani sulla versione completa del gioco e scopriremo se si tratta solo di una semplice operazione nostalgia o di una sorta di remake, che tuttavia porta con sé anche una ventata di aria fresca.

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