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Dungeon Siege III

Dungeon Siege III

Dungeon Siege sta per fare il suo ritorno. Obsidian si è messa al lavoro presentandoci una prima versione del suo action-RPG. Lo abbiamo provato in anteprima.

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Jayne Kassynder. Maledetta Kassynder Jayne. È un nome che imparerete ad odiare immediatamente in Dungeon Siege III, tale è la pesante enfasi data a questo cattivo, sia essa fornita dal narratore o da un muscoloso guerriero.

Jayne Kassynder. Lei è la ragione che sta dietro ai mali del mondo, e ogni volta il suo che nome è citato, ogni volta con quella breve pausa che divide il suo cognome in due sillabe tonanti, è facile immaginarsela. Quattro pagine di appunti dopo la nostra visita a Square-Enix, e quel nome è scarabocchiato almeno una volta in ogni foglio, con il solco della penna sempre più profondo, ad ogni ripetizione.

La gravitas offerta da questa regina dark è tipica del gioco nel suo complesso. Siamo in territorio action-RPG occidentale, e ognuno sta giocando il loro ruolo fantasy così bene che sembra essere stato scritturato da un talent scout di razza Hobbit.

Dungeon Siege III conosce il suo pubblico, e non credete che il gioco vi lascerà alcuna concessione, o voi che state sogghignando al pensiero delle diverse serate in cui farete uso di spade e magia.

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Dungeon Siege III

Obisdian Entertainment, il cui contatore Geiger sta ancora gracchiando leggermente dopo i suoi rapporti post-apocalittici con Fallout: New Vegas lo scorso anno, è ancora una volta felice di immergervi in un mondo di ricchi equipaggiamenti, di conversazioni ramificate con opzioni di ricerca multipla, ma le pistole e le terre contaminate si scambiano con la magia e le foreste popolate da mostri.

Che cosa possiamo dire? Il progetto è supervisionato dal designer di Dungeon Siege, Chris Taylor, che fa da consulente mentre si diletta con il proprio lavoro presso Gas Powered Games. Non si può parlare di multiplayer. Non ancora comunque. E mentre non c'è Dungeon Siege senza multiplayer, dovremo attenderne per saperne di più.

Quindi, per ora siamo concentrati con Lucas. Non che ci importi del muscoloso guerriero vestito di corazza. È un buon spadaccino, uno degli ultimi membri della Legione, e possiede quel tipo di mento spigoloso che sembra dire "eroe vissuto".

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Ma è anche il tizio che ha avuto la stessa fortuna di una mosca senza ali nella tana di rospo, inciampando per caso nell'incontro segreto degli ultimi superstiti dei Legionari. L'incontro è finito in un'imboscata, e il posto bruciato. Di chi è la colpa? Esatto: Jayne. Così off Lucas va nella tenuta di Montbarrow del padre cercando un qualsiasi sopravvissuto e lanciandosi in una avventura giramondo come avviene per ogni eroe che si rispetti di un racconto di fantasia.

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Bene, in linea di massima questa è la storia. E il gameplay? Avremo un hack 'n slash che alterna colpi a magie che li potenziano. Siamo sicuri che ci saranno molte più opzioni per gli altri personaggi man mano che verranno rivelate, ma per quanto riguarda Lucas, tutto ruota attorno alla sua spada.

Quindi, insieme con le combo a tempo che piazzano tre colpi di fila, o le frecce scoccate a profusione, è possibile aumentare le abilità e le sulle abilità e competenze nel corso dell'avventura. Le prime influenzano le statistiche in modo tale che si possa quasi sentire il rumore del rotolamento dei dadi: +3 a questa, -5 a quella, e il tutto influenza le azioni. Anche a un primo sguardo ce ne è abbastanza per dare ai fanatici di D&D abbastanza argomenti di discussione.

Le competenze, invece, sono per quelli che vogliono dimostrare la loro forza con le azioni, piuttosto che con calci e pugni. Sbloccare nuovi set di mosse, (e essere in grado di migliorarli con il tempo) si potranno lanciare diverse magie in grado di abbattere i nemici.

La competenza Victory Rush guadagna subito il nostro rispetto. È possibile alternarsi tra le varie competenze con la pressione di un pulsante, e VR dimostra subito di essere utile, gettandoci in avanti, colpendo un nemico lontano a cui avevamo mirato. Il nostro primo tentativo non solo mette fuori uso un arciere fastidioso con la punta della spada, ma l'onda energetica spazza via anche la sua banda di cacciatori di taglie.

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Come c'era da aspettarsi in questo dungeon-crawler, si fa uso della vista dall'alto, con un paio di click si fa lo zoom sul personaggio e ammirare il set di armi che avevamo appena aggiornato.

Ci sono parecchi bottini in Dungeon Siege III. E con un inventario illimitato, le cose potrebbero complicarsi molto velocemente, quindi lo sviluppatore codifica con colori quello che esce da un cadavere, uno scrigno, eccetera. Significa che a colpo d'occhio si può decidere che cosa vale la pena raccogliere, o litigare, se giocate in compagnia di un amico.

Le ricompense giungono anche completando le missioni. Il nostro primo villaggio, dopo che abbiamo preso una scorciatoia attraverso il bosco, potando più arti che rami, rivela i cartelli con le taglie offerte sulla nostra testa, ed è pieno zeppo di quest.

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Le missioni possono essere a più livelli. I nostri tre obiettivi principali all'inizio del gioco, dalla ricerca di superstiti alla rinascita della Legione, si trasformano ben presto nella ricerca di un predatore carnivoro in una palude, nel vendicare la morte di un uomo in nome della vedova, e consentire a un commerciante di salvare i suoi beni.

Vengono date delle indicazioni, ma si basano principalmente sulla strada da seguire segnate in giallo, e sono facili da confondere con le strade gialle del villaggio.

Per un po' trotterelliamo da un capo del villaggio all'altro, non possiamo fare a meno di sentirci come un postino. Ma come in ogni gioco di ruolo, possiamo indulgere nella storia per godercela appieno. E almeno non sentiamo nessuno pronunciare il nome di Jayne Kassynder per un po'.

Ad essere onesti, la narrazione è interessante, il dialogo tra voi e gli NPC è robusto e ricco di sapore, i rami conversazione sono abbastanza diversificati per fornire esperienze diverse a seconda delle scelte. Dobbiamo ancora giocare nel ruolo dell'anima gentile e rifiutare il pagamento per il nostro aiuto, mentre silenziosamente promettiamo, come facciamo con ogni RPG, di essere più bastardi la prossima volta.

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Archiviate le quest, dedichiamo il nostro tempo a un boss impersonato da quella strega di cui abbiamo parlato prima. Naturalmente dopo aver percorso un complesso labirinto per arrivare a lei.

I nemici più grandi del gioco automaticamente castano un cerchio fortificante attorno a loro, che rafforzerà il loro entourage e gli attributi di chi vi passa all'interno. La strategia migliore consente nello spazzare via i nemici più deboli, e poi fare a cazzotti con la vecchia.

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La sconfiggiamo, e il gioco finisce. Non possiamo negare di essere lentamente stati catturati dal mondo, ma siamo più interessati alle modifiche dinamiche una volta che saremo accompagnati da altri nobili guerrieri. Non sarebbe lo stesso senza una bella litigata a causa del bottino.

Ma si sa, non importa, stiamo ottenendo il primo successo contro Jayne Kassynder. Chissà se lei odia il suo nome tanto quanto noi?

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