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The Division

The Division

Il nostro ultimo hands-on in compagnia dell'ambizioso RPG/shooter/open world di Ubisoft.

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Nel corso di numerosi eventi, Gamereactor ha avuto l'occasione di provare The Division, ma per la prima volta, abbiamo avuto la possibilità di esplorare Manhattan per quattro ore. Abbiamo completato le prime missioni, partecipato ad innumerevoli incontri casuali e ucciso agenti non troppo amichevoli nella zona PvP, Dark Zone. In parole povere: ci siamo divertiti un sacco!

The Division appare come un nuovo inizio per la formula open-world oramai collaudata di Ubisoft. In questo gioco, non si parte da una città tenuta in pugno da qualche riccastro e il vostro compito non sarà liberare quartiere da quartiere. Se aprite la mappa, non si aprirà ai vostri occhi una città traboccante di oggetti da collezionare e missioni secondarie. E non dovrete neanche scalare il punto più alto della città per scoprire la mappa. The Division, però, è un sacco di cose: si tratta di uno shooter/RPG online, ma cosa più importante di tutti è che si tratta di un gioco diverso. È stato annunciato per la prima volta nel 2013 ed è stato oggetto di continui rinvii, che è il motivo per cui il gioco non è ancora uscito. Il tremendo ritardo verrà comunque perdonato non appena si inizia a giocare, anche perché Massive Entertainment ha praticamente re-inventato tutto da zero, e questo richiede impegno e fatica.

Il tempo che ho trascorso in compagnia del gioco è stato suddiviso in due parti: nella prima fase, ho giocato le prime due ore della campagna con un personaggio di livello 4, e nella successiva, ho giocato invece con un personaggio di livello 20, in un punto molto più avanti nel gioco. Cominciamo dall'inizio. A molti di voi sicuramente non sarà molto chiaro quanto The Division sia in realtà un open-world. Potete giocare da soli, o avrete necessariamente bisogno degli altri giocatori? La risposta è che The Division permette di giocare da soli, e potete anche incontrare altri giocatori, se lo volete. Una parte importante della città è dedicato al PvE, in cui è possibile muoversi da soli o con un massimo di tre alleati. In queste sezioni, è possibile completare le missioni insieme, e si tratta di missioni secondarie o incontri casuali dove - per esempio - occorre salvare un ostaggio o uccidere un certo numero di nemici. Si tratta di una buona notizia per quelli di voi che amano giocare da soli, ma non festeggiate troppo in fretta. Infatti, anche se il gioco permette di giocare da lupi solitari - e anche se gli sviluppatori continuano a sottolineare quanto sia buona la componente singleplayer - non mi sento di consigliarla. In parte perché i nemici sono davvero robusti e hanno bisogno di una quantità spaventosa di proiettili prima di andare giù, il che significa che anche le missioni semplici diventano difficili, se giocate da soli. Ma soprattutto perché il gioco dà il suo meglio quando si gioca in squadra.

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The Division

Con una squadra alle vostre spalle, gli scontri a fuoco possono spesso diventare esperienze tattiche, che è un aspetto a cui gli shooter di Ubisoft ci stanno abituando (si veda Rainbow Six: Siege). All'interno del gioco, infatti, troviamo le classi, il che significa che tutti iniziano dallo stesso punto di partenza. Saranno invece diverse le abilità da imparare: 'medico', 'tecnico' e 'sicurezza', e se si dispone di un buon medical-build, potete giocare nel ruolo del guaritore per la propria squadra, mentre un vostro compagno di squadra può essere un personaggio tank, se ha preferito una security-build. Se non avete più voglia di fare il guaritore, potete sempre cambiare, semplicemente andando al menu. Questo permetterà di trovare un gruppo di persone in modo molto più semplice nel lungo periodo. Quante volte abbiamo provato a cercare un gruppo in un MMO, ma c'era già un guaritore, quindi voi non servivate a nulla? In The Division, basta semplicemente passare ad una security-build o una tech-build e unirsi alla squadra.

I tre diversi alberi delle abilità si collegano direttamente alla storia del gioco. La storia è divisa in tre parti, dove le missioni dei medici hanno il compito di trovare una cura per il virus, le missioni tech si concentrano sulla ricostruzione, mentre le missioni sulla sicurezza sono tutte incentrate sul mantenere la stabilità e l'ordine in città. Se si gioca tutte le missioni medici, ma se scegliete di non giocare le altre parti della storia, sarete certamente un ottimo guaritore, ma debole in altri settori. Le due missioni che sono riuscito a completare erano una sul salvataggio di ostaggi e l'altra raccogliere dati importanti, entrambi con un gruppo di nemici ad ostacolarci il percorso. Anche se l'obiettivo era diverso, le due missioni ci sono sembrate un po' simili tra loro, e mi auguro di vedere un po' più di varietà non appena il gioco finale uscirà. Un'altra cosa che probabilmente non scopriremo prima del lancio è come sarà l'end-game. Durante la mia intervista, gli sviluppatori mi hanno detto che il livello massimo da raggiungere è il 30 - e dovrete giocare molto prima di riuscire a raggiungerlo - ed è possibile rigiocare qualche vecchia missione ad un livello di difficoltà maggiore non appena avete completato la storia. Anche in questo caso spero che il gioco finale offra molto di più, perché tutto dipende da quanto tempo i giocatori trascorreranno a rigiocare le vecchie missioni con un personaggio di livello 30.

I titoli open-world online spesso mancano di una sensazione di progressione oltre a quella relativa al vostro personaggio, che ovviamente diventa sempre più forte. In un MMO è possibile completare innumerevoli missioni, ma il mondo intorno a voi rimane invariato. The Division subisce la stessa maledizione, ma Massive Entertainment ha trovato una soluzione elegante. Dopo aver completato una missione, bisogna tornare al vostro hub personale, riferire e spesso ottenere il vostro prossimo incarico. L'hub non può essere visitato da altri giocatori ed è quindi, a suo modo, rappresenta i vostri progressi nella storia. Se completate un sacco di missioni medical, ma scegliete di ignorare quelle tecnologiche e quelle della sicurezza, sarete molto preparati su questo lato, mentre le altre due componenti giaceranno nell'oblio a causa della vostra negligenza. Si tratta di un sistema interessante che indica costantemente i vostri progressi nel gioco, anche se forse non ve ne accorgerete mentre sarete in giro per la città.

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Dopo aver completato le due missioni con altri due giocatori, abbiamo fatto una pausa, prima di ripartire con un personaggio di livello 20, questa volta completamente equipaggiato con gadget e armi epici. Questa volta, piuttosto che giocare missioni della storia, abbiamo deciso di visitare il centro della città in cui l'epidemia è nettamente peggiore e dove tutte le comunicazioni sono state interrotte: la Dark Zone. Dove il resto del gioco - ad eccezione dei nascondigli - prevede zone PvE, Dark Zone è un vero e proprio possibile parco-giochi per gli amanti del PvP. "Possibile" è un aggettivo chiave, perché non è necessario uccidere altre persone, ma questa è solo un'opzione. Il miglior bottino si trova solo nelle Dark Zone, quindi, anche se il rischio è alto, lo è anche la ricompensa. Se trovate nuovi equipaggiamenti, verrete etichettati da uno zaino di colore giallo sulla schiena che fa sapere a tutti che avete trovato un nuovo bottino, e affinché un altro giocatore possa assicurarselo, dovrà necessariamente uccidervi. Inoltre, tutti i bottini della Dark Zone sono contaminati, quindi prima di utilizzarli, dovrete farli estrarre da un elicottero.

Girare per le Dark Zone, con nuovo bottino prezioso dietro la schiena, fino al punto di estrazione in cui è necessario sopravvivere più di un minuto, è un'esperienza intensa. Subito dopo aver sparato dalla vostra pistola lanciarazzi, per richiedere l'elicottero che verrà a recuperare il vostro bottino, tutti i giocatori nelle zone oscure sapranno dove siete e magari cercheranno di portarvelo via. Potrete anche collaborare con perfetti sconosciuti, ma le probabilità che si ammutinino all'ultimo secondo saranno costantemente la vostra preoccupazione. Se scegliete di sparare contro un agente in modo preventivo, che non ha fatto nulla di male, allora il gioco vi etichetterà come un agente Assassino, dopo di che tutti possono spararvi senza conseguenze. È un'idea geniale il fatto di doversi fidare di perfetti sconosciuti, è sicuramente una bella prova di fiducia. Abbiamo fiducia gli uni negli altri o ognuno per sé, Dio per tutti, come si dice?

Quando si gioca The Division è importante accettare che si tratta per prima cosa di un RPG e in secondo luogo di uno shooter. La controprova di questo sono i nemici controllati dall'IA che si rifiutano di morire dopo 20 colpi al petto. Siamo abituati alle regole non scritte degli shooter: un colpo alla testa uccide - a meno che il nemico non abbia un ottimo casco - e tutto ciò che è sotto il collo richiede un paio di proiettili. Questo è anche il caso di The Division, ma qui i nemici spesso appaiono come vere e proprie spugne per proiettili prima di riuscire a ucciderli. Si tratta di una caratteristica tipica degli RPG, il fatto che i nemici abbiano bisogno di un sacco di fendenti con la spada prima di essere uccisi. Quando il vostro livello sale, sale anche quello dei vostri nemici e per questo riescono a sostenere un danno di gran lunga maggiore rispetto a quanto siamo abituati con gli shooter. I giocatori devono abituarsi a questo aspetto, ma se lo fanno, allora lo shooting funziona in modo quasi impeccabile. Mi piacerebbe che venisse ridotto il rinculo su alcune delle armi e l'IA fosse più incline a cercare riparo, ma questo è un aspetto di cui potremo dibattere solo una volta che il gioco sarà rivisto in occasione della sua uscita ufficiale.

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Un'area che Massive Entertainment non ha bisogno di sistemare è il modo in cui hanno ricreato Manhattan. Il livello di dettaglio con cui è stata realizzata questa città è senza precedenti rispetto ai precedenti open-world di Ubisoft. Manhattan è pieno di dettagli, punti di attrazione noti ed edifici che possiamo esplorare. Non vi è alcuna schermata di caricamento quando si cammina per la città o quando si entra nella Dark Zone. Il fatto che il gioco riesca a passare dal PvE al PvP senza una schermata di caricamento è fantastico e alza di molto il livello di quei giochi che puntano tutto su un matchmaking dinamico e con singleplayer in futuro. Il gioco contiene anche un perfetto ciclo giorno/notte, con possibilità di tempeste di neve, che rende più difficile controllare la vostra arma, o la nebbia che diminuisce la visibilità sia per voi sia per i vostri nemici. Aggiunge qualcosa all'esperienza il fatto che il tempo dinamico abbia un effetto sul gioco.

C'è molto in gioco per Ubisoft con The Division e loro lo sanno. Hanno promesso troppo fin dall'inizio e ritardato il gioco troppo a lungo. La società non può permettersi cattive recensioni, in quanto ci saranno gravi conseguenze se il gioco non dimostra di essere all'altezza delle aspettative. D'altra parte, molti degli errori commessi in questi ultimi anni possono essere perdonati - se non dimenticati - se il gioco riesce ad offrire quanto promette. Si tratta di un eccellente passo in una nuova direzione per i titoli open-world a marchio Ubisoft, un enorme passo in avanti rispetto alla formula classica, che sorprenderà un sacco di fan. È un nuovo inizio coraggioso, e in un periodo in cui le grandi aziende hanno paura di prendere rischi, The Division ha il coraggio di andare dove nessuno ha osato prima. I rischi di The Division sono alti, ma la ricompensa non potrà che essere più alta.

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