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Far Cry Primal

Far Cry Primal - Hands-On

Abbiamo dato un'altra occhiata a Primal prima del suo imminente debutto.

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L'ultima volta che la freccia di Cupido ha fatto breccia nel nostro cuore è stato quando è stata scoccata da un arco di Far Cry 3. Esistono altri giochi che hanno previsto l'uso di quest'arma particolare prima di allora, anche di molto buoni, ma l'introduzione dell'arco in questo gioco ci ha colpito per diversi motivi, come il fatto di averlo trasformato in uno sparatutto open-world in un pulsante paradiso della caccia - e siamo stati dei cacciatori anche piuttosto abili, grazie al mortale arco ricurvo che imbracciavamo tra le nostre mani digitali.

Far Cry è diventato sinonimo di arco da allora, e per molti di noi questa arma è diventato un fattore determinante in tutta l'esperienza di gioco. Questo non vuol dire che non ci piaccia brandire il fucile da cecchino, o stare seduti su una torretta con un dito premuto mentre un flusso di tirapiedi si ammassano sotto di noi, ma per noi queste opzioni non sono poi così essenziali. Così, quando Far Cry Primal è stato annunciato, non ci siamo lamentati del fatto che non ci fossero più veicoli e lanciagranate, e neanche le tute alari, perché abbiamo capito subito che questo gioco sarebbe stato costruito intorno all'uso dell'arco, e per questo motivo non potevamo che essere più che contenti.

Quindi non sarà una sorpresa se ci sentirete dire che una delle prime cose che abbiamo fatto non appena si è conclusa l'intro cinematografica, è stata quella di controllare le opzioni di aggiornamento della nostra arma ricurva. Ci sarà una opzione di fuoco rapido, una con arco a lungo raggio da "cecchino", ci sarà anche un doppio arco che vi consente di scoccare due frecce contemporaneamente. Non vediamo l'ora di provarli tutti e diventare abilissimi con tutte queste opzioni.

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Tutto ciò che utilizzeremo in Far Cry Primal dovrà necessariamente essere costruito, il che ha un senso data l'ambientazione preistorica. In compagnia del nostro gruppo di cacciatori, ci siamo riuniti con il nostro anziano della tribù, ma (SPOILER) si creerà un po' di attrito tanto che alla fine saremo costretti a muoverci in modo autonomo e indipendente. Ci vengono presto introdotte le basi fondamentali dell'esperienza, ossia raccogliere risorse nel mondo, e modellarle per realizzare gli strumenti necessari per sopravvivere. In poco tempo, ci siamo costruiti un arco, frecce, una clava e una lancia, così come una scorta di utili materiali da usare all'occorrenza.

Potete dare fuoco alle armi e all'ambiente che vi circonda. Una clava fiammeggiante non rappresenta solo un modo utile per vedere di notte (quando i predatori più pericolosi vengono fuori per "giocare" con voi), ma è anche una potente arma. È anche possibile accendere le punte delle frecce se volete, e ci hanno anche parlato di certi proiettili-granata come un modo per modernizzare ulteriormente l'arsenale neolitico a vostra disposizione. Si tratta di Far Cry, quindi ci sentiamo in dovere di giustificare completamente qualsiasi inesattezza storica, perché Ubisoft si è sicuramente divertita a sperimentare molto con alcune armi che offriranno durante questa loro versione dell'età della pietra.

Far Cry Primal
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Ma non importa, perché prima di tutto Far Cry Primal rende omaggio all'eredità della serie; risulta una progressione naturale per il franchise, anche se si tratta di un passo indietro nel tempo e perde alcune delle caratteristiche a cui siamo abituati. Il nostro primo pensiero, quando il gioco è stato annunciato, è che questa versione sarebbe stata più simile a Blood Dragon piuttosto che ad un qualsiasi altro titolo principale della serie, ma in realtà non sembrerebbe così. Ciò è evidente dal fatto che la serie ha abbandonato un "boss psicopatico" e piuttosto che un antagonista sgangherato su cui si incentra buona parte della narrativa del gioco, in Primal ne abbiamo addirittura due a condividere le luci della ribalta, ma nessuno dei due è intrinsecamente legato al racconto nel suo complesso come abbiamo visto nei giochi precedenti. Si concentra più sui mammut che sui pazzi, se vogliamo metterla così.

Sembra che ci sia una maggiore attenzione alle attività a cui i giocatori di Far Cry sono oramai avvezzi da tempo, anche se dobbiamo ancora capire in che modo questo modus operandi andrà a scapito della storia. In Primal potremo espandere la nostra mappa semplicemente esplorando il mondo, procedendo nella storia, completando le missioni assegnateci dai PNG, prendendo possesso dei campi, costruendo la nostra base per attrarre nuovi alleati, e, naturalmente, cacciando animali e trasformando le loro pelli in vari accessori. L'aspetto più importante di tutti è che la formula funziona perfettamente nel nuovo contesto, e i momenti come quelli in cui viviamo la nostra prima allucinazione rafforza ulteriormente il legame tra Primal e il resto della serie.

Abbiamo preoccupazioni in merito alla nuova direzione intrapresa dal gioco? Un paio, ma sono relativamente minori. La più importante è quella relativa al gufo. Attraverso poteri psichici è possibile controllare un uccello rapace che vola nei cieli e individua i nemici. Esatto, siete un "master beast" e attraverso le vostre facoltà mentali potete influenzare e domare gli animali presenti nel mondo intorno a voi. Era quel pizzico di elemento fantasy di cui Primal aveva bisogno? Riserviamo il nostro giudizio alla build finale, ma non possiamo ancora dire se ci piaccia o no. Oltre a questo, aspettiamo di vedere in che modo il nuovo look di Far Cry funziona dopo diverse ore, tenendo una lancia in mano. Riusciremo a fare a meno delle nostre armi da fuoco, dopo tutto, o anche dei programmi radiofonici mentre siamo alla guida delle nostre auto rigorosamente rubate?

Abbiamo giocato le prime due ore e mezzo della campagna, ma gran parte del nostro tempo è stato speso a dare la caccia agli orsi e di impegnarci in missioni secondarie che abbiamo scoperto durante la nostra esplorazione della valle, mentre cercavamo di non farci sopraffare dalla natura e dalle tribù avversarie. Non abbiamo visto buona parte della campagna, e sebbene fossimo incuriositi dalle performance emotive dei personaggi e dalle interessanti nuove lingue che parlano, non abbiamo avuto abbastanza tempo per farci completamente coinvolgere in questo mondo e capire bene cosa abbia da darci. Sembra proprio che la valle abbia molte cose da offrire, e dal piccolo angolo della mappa in cui siamo riusciti ad avventurarci, sembra che sia ben predisposta di missioni principali, missioni secondarie, oggetti da collezione, e punti di interesse.

Nonostante la mancanza del multiplayer, siamo ancora ottimisti. Dopo aver trascorso molte ore con la serie negli ultimi dieci anni, il nostro ultimo hands-on con Primal ha avuto un effetto rassicurante. Non siamo sicuri se ameremo completamente Primal o semplicemente ci piacerà, ci sono troppe differenze e un paio di punti interrogativi, ma questo gioco action ambientato in questo affascinante open-world preistorico si preannuncia sicuramente qualcosa di buono, e non vediamo l'ora di giocare alla build definitiva non appna questa arriverà su PS4 e Xbox One nel mese di febbraio (e su PC il mese successivo).

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RECENSIONE. Scritto da Ricardo C. Esteves

L'età della pietra è uno scenario eccellente per un gameplay fantastico, ma un po' troppo familiare.



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