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Doom

Doom - Hands-on della closed beta

In attesa dell'imminente ritorno di Doom, abbiamo trascorso qualche ora in compagnia della closed beta lo scorso weekend.

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Cerchiamo di non soffermarci troppo sulla storia. Sappiamo tutti che Doom ha una storia importante alle sue spalle, in quanto è uno di quei pilastri che hanno fondato il genere sparatutto in prima persona. Sebbene Wolfenstein 3D possa essere considerato il suo nonnino, è Doom il gioco da cui la maggior parte dei titoli appartenenti al genere hanno attinto a piene mani.

Ma le glorie del passato non bastano da sole a mantenere alto l'onore, e lo sparatutto di id deve quest'oggi tenere resta ad una dozzina di titoli Tripla A davvero ottimi, altamente competenti, e se Doom avrà la stessa accoglienza da parte del pubblico nel modo in cui ci ha abituato nei suoi anni di storia, sarà un titolo davvero ottimo. Ottimo e spaventosamente sanguinolento.

Nel momento in cui scriviamo, ci risulta un po'difficile dirvi quanto sia buono il nuovo Doom, in realtà. Possiamo dire con certezza che ci è piaciuto abbastanza quello che abbiamo giocato finora, ma va anche detto che non abbiamo potuto giocarci molto, in quanto la beta a nostra disposizione ha solo due modalità, due mappe e una ridotta selezione di armi. I contenuti sono davvero troppo esigui per riuscire a formulare un giudizio completo, ma possiamo tuttavia rassicurarvi: gli id stanno andando nella direzione giusta.

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Non è così frenetico come inizialmente pensavamo. Resta comunque un titolo con un buon ritmo, ma non così concitato come ci aspettavamo. Ci sono parecchi kit della salute e armature da raccogliere in giro, sparsi nella mappa, da farci venire una nostalgia incredibile nei confronti degli shooter arena di una volta, eppure non si muove agilmente con farebbe un classico arena shooter, o come altri revival recenti come Rise of Triade.

Come ci si aspetterebbe, le armi sono gigantesche. Invece di raccoglierle lungo il percorso, potete scegliere il vostro loadout prima di andare in battaglia. Il lanciarazzi è divertente, e oltre al fatto che permette di effettuare una buona quantità di danni assestando un colpo diretto (anche se non tanto quanto ci si potrebbe aspettare), possono anche essere distrutti a mezz'aria, permettendo anche di agire in modo tattico. Il fucile è lento a caricare, ma il suo uso chirurgico lo rende perfetto per lo scontro diretto. C'è anche un fucile OP che può effettuare una kill in un colpo solo quando completamente carico. Poi c'è il fucile d'assalto pesante che è quello che abbiamo preferito, ma come la maggior parte delle armi, una volta che avete premuto il grilletto, il feedback non è esattamente preciso e prominente come avremmo voluto.

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Una cosa che abbiamo apprezzato è stato il teletrasporto personale, e non c'è dubbio che coloro che padroneggiano questo mezzo useranno questo trucco in modo supremo e tattico in battaglia. Naturalmente entrare in combattimento con una granata è sempre utile, ma il teletrasporto offre un potenziale 'mi gioco la carta per uscire di prigione', o un trucco per confondere un avversario, lasciandolo disorientato e vulnerabile.

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Ci sono due mappe, Heatwave e Infernal, ed entrambe trasudano Doom nel senso stretto del termine. Heatwave ha un carattere abbastanza industriale, ma questo non ha impedito nessuno di decorare i dintorni con abbastanza candele da renderlo una sorta di antro infernale. Infernal ha un'atmosfera più demoniaca, grazie anche al magma che ribolle sotto i piedi, e simboli inspiegabili scavati nella roccia. Entrambe le mappe offrono un mix di spazi angusti e aree aperte, e un grado di verticalità che, in certi punti, vedranno le due squadre muoversi sopra e sotto in cerca di minacce/obiettivi potenziali. Per quanto riguarda le capacità di attraversamento, ci è piaciuta l'abilità del mantello, e l'inclusione del doppio salto, che permette di andare in giro con maggiore facilità.

Tuttavia, non sono stati certamente il layout o le decorazioni a definire la nostra esperienza in ogni mappa, quanto piuttosto la modalità che abbiamo provato durante la nostra visita. Il Deathmatch a Squadre 6v6 è il classico fragfest che conosciamo oramai molto bene. È abbastanza veloce, molto eccitante, ma per nulla rivoluzionario. La possibilità di trasformare un giocatore in un demone è un trucco che aggiunge un livello in più al meta-gioco. Quando si gioca nei panni del demone - in questo caso, chiamato Revenant - siete duri come roccia, avete un jetpack ad uso limitato, e l'attacco del razzo è molto più potente (forse troppo potente, dobbiamo ammetterlo). Non è difficile accumulare kill, in sostanza. Siete, tuttavia, un obiettivo a piede libero, e le armi dei nemici della squadra avversaria saranno tutte rivolte verso di voi, fino a quando non verrete abbattuti.

Warpath, d'altra parte, ha due mappe molto più mirate ad un ruolo. Si tratta di una modalità à la King of The Hill, ma questa collina semplicemente non sta ferma. Le frecce galleggiano sopra la terra e puntano in direzione del punto di cattura in movimento, e anche se magari questa soluzione potrebbe apparire poco elegante, la modalità probabilmente non funziona tanto bene, se entrambe le squadre non sanno da che parte andare tutte le volte. La nostra impressione è che sia solo una missione di accompagnamento, mentre ci si sposta in avanti come squadra, mentre questa tiene sempre d'occhio l'imminente attacco da parte di un nemico, che sarà costantemente guidato dalla vostra posizione sempre mutevole.

Le due mappe viste erano solide, le due modalità giocate sono state coinvolgenti. Warpath è quella che delle due ci ha interessato maggiormente e ci è apparsa anche quella con maggior potenziale, ma la presenza di una modalità deathmatch standard come quella che abbiamo qui è sempre una forma di intrattenimento affidabile e ci siamo divertiti a giocarci. Il gioco è ancora ben caratterizzato dal DNA tipico della serie, e questo ci ha rassicurato molto sul fatto che Doom sia davvero sulla buona strada per offrire quel tipo di esperienza che ci aspettiamo.

Doom è un classico di tutti i tempi, e ha bisogno di essere speciale, oggi più che mai, visti i titoli che si trova a fronteggiare. Quello che abbiamo visto finora è certamente accettabile, ma se vuole riuscire a fare breccia anche su una nuova fetta di giocatori, id ha bisogno di ingranare bene la marcia con la campagna e il resto delle modalità che saranno disponibili nel gioco, quando questo sarà finalmente disponibile dal prossimo mese.

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