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Betrayer

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Abbiamo affrontato con coraggio l'ignoto per trovare le risposte nel titolo di debutto di Blackpowder Games.

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Dopo circa cinque o sei ore trascorse su Betrayer, siamo giunti alla conclusione che fosse troppo lungo. Con questo non voglio dire che il mio desiderio fosse che l'esperienza finisse, in realtà è uno dei giochi più suggestivi a cui abbia mai giocato, ma più andava avanti e più venivano alla luce le sue carenze.

Betrayer è un gioco di avventura in prima persona ambientato nel Nuovo Mondo, cioè, in Nord America durante il periodo in cui venne colonizzata e la popolazione nativa venne lentamente scacciata da un numero crescente di migranti europei.

Gran parte dell'atmosfera di cui sopra è suggerita dalla finitura grafica in bianco e nero. Tutto è bianco e nero, fatta eccezione di una dashboard occasionale di rosso vivace (anche se è possibile armeggiare con le impostazioni e aggiungere un po' di colore, se lo volete). Offre un quadro sorprendente, e focalizza il gioco nella sua cornice storica con idoneo aplomb.

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Il gioco inizia con voi, un giocatore-personaggio di origine ignota e senza personalità, spiaggiato sulla riva e con un relitto di una nave in lontananza. Ci viene offerto poco in termini di orientamento durante i nostri primi passi - un tema ricorrente nell'intero gioco - e così ci siamo messi ad esplorare il mondo. Ciò che troviamo nei primi minuti della nostra avventura è una figura misteriosa in rosso e conquistadores zombie. Naturalmente.

La figura in rosso diventa un pilastro nell'arco narrativo, ci offre a bocconi la storia sottesa al gioco e rappresenta il focus centrale del mistero che noi, comodamente, andremo a risolvere mano a mano. Scopriamo una fortezza nella prima area principale del gioco, e nei minuti successivi, prenderemo confidenza con i movimenti che ci accompagneranno e ripeteremo per tutto il resto del gioco.

Quella prima zona, anzi, le prime due o tre, sono un affare incredibilmente teso. C'è un senso prepotente di paura e mistero, con forze invisibili e inconoscibili che operano contro di voi. Armati di un fucile arrugginito e un arco gravemente danneggiato, vi avventurate nella natura selvaggia, cercando di scoprire la storia in cui siete coinvolti.

Una delle caratteristiche più impressionanti del gioco è il design audio, e amplifica sapientemente l'atmosfera. Dai gemiti dei vostri nemici al brivido-Nirnroot che vi guida verso gli obiettivi, è tutto fatto ad arte. Anche se è mirato e non particolarmente vario, si adatta in modo confortevole agli altri meccanismi del gioco.

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Un esempio di come gli effetti sonori sono ben integrati al gameplay è durante il combattimento. Ci sono raffiche regolari di vento che soffiano tra le foglie, e questo fruscio può essere utilizzato per mascherare i vostri movimenti, mentre ci si sposta in un attacco furtivo su un conquistador di pattuglia.

E' un sistema elegante, e sarebbe stato ancora meglio se le capacità percettive dei vostri nemici fossero state meno pronunciate. Capita più spesso che siate voi quelli ad essere scoperti, e non viceversa . L'unico modo per far sì che questo non accada è passare tutto il tempo strisciando nei diversi livelli, ma come ci arriveremo, questo sarebbe un modo poco ottimale per giocare a Betrayer.

Il motivo per cui non abbiamo strisciato come vermi per tutta la durata del gioco, evitando trappole e iniziando combattimenti contro nemici alle nostre condizioni, è stata la somiglianza tra le diverse aree. Non c'è abbastanza differenziazione, e come tale, giocando in un modo particolarmente furtivo, dopo un po' ci si annoia. È necessario esplorare tutti gli angoli di ogni mappa per scoprire i segreti, gli indizi e le missioni necessarie per progredire, e farlo a passo di lumaca non è poi così attraente.

Dove l'atmosfera di Betrayer eccelle veramente è quando sopraggiunge l'oscurità per un momento, e i conquistadores vengono sostituiti da scheletri e spiriti inquietanti. Questa oscurità viene determinata ripristinando una campana in ogni area, riportandola nell'antico luogo in cui era collocata e dandogli un anello. In questo modo, ci si immerge nel buio e si è costretti ad avventurarsi nella natura selvaggia a scoprire nuovi indizi e abbattere obiettivi specifici. E' volubile e toccante, e più di un brivido percorre la nostra schiena prima dei titoli di coda.

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Ma arrivare a quei titoli di coda ha finito per essere qualcosa di un po' monotono, almeno per noi. La mancanza di segnaletica ha reso la parte iniziale del gioco un po' un enigma, ma alla fine avevamo perso alcuni indizi (o qualcosa di simile), e abbiamo dovuto ripercorrere il gioco e reinvestigare luoghi già visitati. Questo mina alla tensione di ciò che avrebbe potuto essere un climax avvincente.

La storia ci viene raccontata tramite finestre di dialogo. Ciascuno dei "personaggi" che incontriamo sulla strada soffre di amnesia di qualche tipo, e sta a noi ripristinare i loro ricordi. Questo comporta generalmente una piccola esposizione seguita da una ricerca di recupero di qualche tipo. Queste attività sono accompagnate da varie missioni secondarie, come ad esempio uccidere alcuni nemici, o raccogliere frammenti di carta o scoprire indizi, ma queste attività non sono risultate sufficienti a mascherare le crepe che cominciavano a comparire prima della conclusione della storia.

Alla fine a non lasciarci soddisfatti è stato il design dei livelli, l'eccessiva ripetitività, la somiglianza tra le aree, il dover rivisitare luoghi alla luce o al buio e il dover tornare alla ricerca di indizi persi. Ci ha dato da pensare il fatto che Blackpowder Games avesse fatto un gioco molto più breve, ma che presentava una rigiocabilità maggiore grazie agli obiettivi mutevoli e/o paesaggi e nemici più variabili. Avremmo preferito persino la permadeath, o almeno uno spostamento dalla solita dinamica in cui un giocatore-personaggio diventa sempre più potente non appena il gioco procede (grazie al miglioramento di armi migliori e medicazioni, è diventato più facile piuttosto che più difficile).

Così com'è, non siamo per niente sorpresi da Betrayer, e dopo l'incredibile promessa iniziale, è un vero peccato. Abbiamo apprezzato molto l'atmosfera e il sound design è di prima classe, ma il finale del gioco non ci è piaciuto per nulla. Anche se sembra assurdo, lo consiglio a tutti, vale ancora la pena di darci un'occhiata. Se vi piacciono esperienze single-player in prima persona e state cercando qualcosa di un po' diverso, Betrayer è sicuramente quello che fa per voi.

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06 Gamereactor Italia
6 / 10
+
Atmosfera incredibile; Ottimo sound design; Bello spaventoso alle volte.
-
Diventa ripetitivo fino alla fine.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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