Mercenary Kings

Seppur la storia di sfondo di Mercenary Kings possa dire qualcosa di più, Mandragora Island è un posto meraviglioso in cui trascorrere il vostro tempo. C'è un cuoco che spadella tutto il giorno, un pilota di un elicottero con cui parlare, un armaiolo che impara nuovi trucchi per tutto il tempo e un generale che ha intenzione di sconfiggere il malefico clan Claw una volta per tutte. Tutti sembrano divertirsi un sacco, mentre ballano a ritmo di una musica orecchiabile e ci sentiamo parte integrante del tutto.

La storia di fondo di cui sopra è un po' desolante. Come quarto membro di una squadra di mercenari chiamati Mercenary Kings, mi trovo ad assistere allo sterminio della mia squadra da parte del clan Claw e la loro unica possibilità di salvezza è un Elisir. I componenti di questa magica bevanda possono essere trovati solo in un luogo, e fortuna vuole che tale luogo sia la stessa isola in cui il malvagio clan ha preso il sopravvento.

Se siete cresciuti guardando cartoni animati di quelli avventurosi e ricchi di azione, vi sarà facile capire il concept sotteso al gioco. Il titolo infatti ricorda molto un cartone animato, con una maggiore attenzione all'azione rispetto alla storia, e sin dall'inizio ci sentiamo a nostro agio.

Si tratta di un platform action classico, in cui bisogna sia imparare i pattern dei nemici ma anche muoversi e saltare in un territorio accidentato e pericoloso, oltre capire quando rispondere al fuoco. Ricorda naturalmente Metal Slug, ma Mercenary Kings è fortunatamente un prodotto più profondo, con molti più contenuti rispetto al vecchio classico arcade di SNK.

Invece che essere costretti ad affrontare determinati livelli, siete liberi di scegliere la vostra prossima missione dopo averne completata una. Gli obiettivi vanno dalle missioni di soccorso ai sabotaggi, dalla raccolta di dati all'hi-jacking delle installazioni militari dei Claw.

Questi diversi obiettivi danno l'impressione che ci sia un sacco di varietà nelle 100 missioni o giù di lì, ma in realtà rappresenta il problema più grande che abbiamo riscontrato nel gioco. Queste missioni si giocano spesso negli stessi livelli, e se non state attenti a scegliere le vostre missioni successive, si corre il rischio di dover giocare allo stesso livello per due volte di fila. Questo risulta, naturalmente, un po' noioso, e non si riesce a capire perché non ci siano più livelli nel gioco.

Si ottengono delle ricompense se si completano le missioni, dunque abbiamo incentivi sufficienti per procedere e grazie ad una data combinazione tra contanti e gadget possiamo andare dal nostro fabbro e farci forgiare le nostre armi Attraverso un semplice sistema di crafting è possibile scegliere l'impugnatura, la portata e il corpo della vostra arma. Ulteriori variabili come il peso, la dimensione e il tipo di munizioni detteranno il loro comportamento.

Il sistema di crafting - utilizzato anche per le modifiche, offrendo vantaggi aggiuntivi, come pure armi di guarigione e da mischia - diventa presto la motivazione principale per andare avanti nel gioco. Aumenta anche il nostro desiderio di dare la caccia a nemici di varia natura, che spesso perdono materiali che possiamo raccogliere e con cui possiamo fare crafting. Il bottino è il marchio di fabbrica di Mercenary Kings, e seppur non sia paragonabile con quello di Diablo, risulta comunque un sistema molto bello e coinvolgente.

Lo sviluppatore di Mercenary Kings, Tribute Games, si è occupato del bel Scott Pilgrim vs the World. Il team ha nuovamente coinvolto il perfezionista dei pixel ed animatore Paul Robertson, che contribuisce al gioco con la sua splendida grafica. Robertson ha uno stile tutto suo, che mescola il meglio dell'animazione giapponese, della cultura pop anni 80 e tonnellate di riferimenti ad altri giochi, tutti "tradotti" in splendidi piccoli pixel .

Con tutti i suoi riferimenti ai classici arcade di ieri, non è una sorpresa che si possa giocare a Mercenary Kings con i vostri amici. Possono partecipare in split screen fino a quattro giocatori (avrete bisogno di uno schermo piuttosto grande per giocare in quattro), o giocare online per dare la caccia ai Claw. Seppur sia spesso più agevole affrontare le missioni da soli (non tutti i vostri amici sono bravi con i cooperativi), il multiplayer rappresenta un'ottima occasione per andare a caccia di elementi e aggiornare le armi.

Ci infastidisce il fatto che non ci sia molto di più in Mercenary Kings. Abbiamo trascorso 15 ore sul gioco fino ad ora e ancora non abbiamo completato tutte le missioni, ma avremmo preferito una maggiore varietà nei livelli, nelle missioni e nella colonna sonora.
Il fatto che Mercenary Kings riesca ancora ad affascinarci nonostante i suoi molti difetti, è sintomo evidente di quanto siano solide le sue fondamenta. Ci sentiamo delusi dal fatto che spesso abbiamo bisogno di una pausa dalla natura ripetitiva del gioco, seppur al tempo stesso siamo affascinati dal suo potenziale in termini di sfida e dal suo sistema di crafting. Avrebbe potuto diventare un classico, ma al momento non abbiamo altro che un'esperienza meramente solida.