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Call of Duty: Advanced Warfare

Call of Duty: Advanced Warfare

Sledgehammer consegna il suo primo Call of Duty , che è pieno zeppo di cambiamenti.

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Che una "nuova" versione di Call of Duty si presenti puntuale ogni anno è prevedibile tanto quanto il cielo è blu. Il motivo per cui abbiamo preferito usare le virgolette con l'aggettivo "nuova" è dovuto al fatto che nel corso degli ultimi anni, le diverse iterazioni del franchise si sono differenziate tra loro in modo piuttosto marginale. Bastavano piccoli cambiamenti, a detta di Activision. Un modalità multiplayer veloce e una campagna single-player over-the-top in pieno stile hollywoodiano sono i due aspetti che hanno da sempre rappresentato i pilastri fondamentali di un qualsiasi titolo Call of Duty. E di solito la differenza risiede principalmente nelle armi utilizzabili nel gioco e quali monumenti storicamente importanti i giocatori distruggono in mille pezzi, che cambiano ad ogni nuovo capitolo della serie. Niente più di tutto questo. Fino ad oggi.

"I poteri cambiano tutto". Come potete vedere voi stessi, è uno slogan tutt'altro che modesto, quello che gli sviluppatori di Sledgehammer Games hanno scelto di utilizzare per pubblicizzare Call of Duty: Advanced Warfare, e con uno slogan del genere, il nuovo CoD dovrebbe rappresentare come minimo un capitolo abbastanza rivoluzionario nella serie. Ma le cose sono davvero cambiate in positivo, e ci sono abbastanza aggiunte innovative che giustificano una certa novità nel nuovo prodotto di Activision? Cominciamo a scoprire se la storia ha qualcosa di più da offrire, oltre alla sorprendente interpretazione dell'attore Premio Oscar Kevin Spacey.

Anno 2054. Ci troviamo nei panni del soldato Jack Mitchell (Troy Baker), e spetta a noi e al nostro migliore amico, il soldato Will Irons, aiutare la gente di Seoul in una guerra contro un attacco messo a segno dalla Corea del Nord. Purtroppo, la missione va terribilmente male. Will muore e Mitchell perde un braccio e, nel processo, si ritrova con gravi ustioni su gran parte del corpo. Durante il funerale di Will Mitchell, incontra suo padre, Jonathan Irons (Kevin Spacey), e riceve un'offerta di lavoro da parte di Atlas. Atlas si occupa di mettere a disposizione una forza militare privata al miglior offerente (in altre parole, un esercito di mercenari), e una serie di "rinforzi" tecnici a ciascun soldato che ne fa parte.

Mitchell ottiene più di un semplice braccio robotico, in quanto riesce ad ottenere una sorta di esoscheletro come quelli che avrete sicuramente visto in Elysium e Crysis. Questa armatura permette di compiere salti incredibilmente alti, avere una forza disumana che permette di sfondare porte d'acciaio come se fossero di carta, diventare invisibili, e altro ancora. Mitchell è ora una parte dell'esercito più forte del mondo, e la caccia al terrorista della Corea del Nord, Hades, lo porta in giro per il mondo, dalla Nigeria a Baghdad. Nel nostro procedere lungo le missioni, ecco emergere un sacco di domande: ma è davvero Hades a rappresentare la vera minaccia, o c'è forse qualcun altro, dietro le quinte, che tira i fili? Che Hades sia solo un burattino i cui fili vengono controllati da qualcun altro, qualcuno di molto più potente?

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Call of Duty: Advanced Warfare
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Nel caso non l'abbiate ancora notato, la storia della campagna sottesa a Call of Duty: Advanced Warfare è tutt'altro che originale nel medium videoludico. Non vi troverete con la bocca spalancata, sorpresi da qualche colpo di scena, e anche gli scambi di battute sono piuttosto prevedibili, anche perché la maggior parte dei dialoghi tra i personaggi ricorda, in alcuni punti, quanto visto nel cinema di Michael Bay, e più di una volta ci ha fatto sghignazzare senza freni. Ma questo si sapeva già, Call of Duty non ci ha mai offerto personaggi a tutto tondo e profondi come in titoli come The Last of Us o Bioshock Infinite, anche perché alla fine non è questo il concept della serie. Quelli che tutti gli anni non si fanno scappare un nuovo capitolo di Call Duty vogliono semplicemente uno sparatutto ricco di azione, con una storia abbastanza semplice che funge da intervalli tra una sequenza frenetica e l'altra, e non viceversa.

Naturalmente non c'è nulla di male in tutto questo, ma forse la storia di eserciti privati, soldati del futuro, e la corruzione causata dal potere ha un maggior potenziale rispetto a quanto, alla fine, è stato offerto in questo capitolo. E' sempre un peccato quando un racconto gratta appena la superficie di una linea narrativa che, ovviamente, potrebbe offrire qualcosa di gran lunga più significativo e toccante. Tuttavia, dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che si tratta di Call of Duty e non un film di guerra riflessivo e poetico à la Stanley Kubrick o Terrence Malick. Qui abbiamo hovercraft, droni robotici d'assalto, armi, esplosioni enormi, grandiose armature-mech, pistole laser e un'estetica complessiva che passa tra la sterilità futuristica e il dark totale.

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Anche se non siamo pienamente soddisfatti da quanto poco Sledgehammer si sia concentrata sul problema delle forze militari privatizzate nella campagna single-player, la storia viene salvata dalla performance degli attori (Troy Baker, Gideon Emery, Angela Gots e, ovviamente, Kevin Spacey). In particolare, il motion-capture è davvero incredibile nelle cutscenes. L'intensità degli sguardi, il linguaggio del corpo, l'interpretazione delle battute, tutto questo fa spesso dimenticare che c'è in realtà un gioco da giocare.

Le animazioni durante le sequenze d'azione non sono eccezionali, in quanto molti dei personaggi hanno occhi spenti e movimenti della bocca piuttosto rigidi. Il doppiaggio non è affatto male, e abbiamo avuto la pelle d'oca (in senso buono, s'intende) più di una volta. Questo è accaduto soprattutto nelle sequenze in cui Spacey ha messo sul piatto le sue straordinarie capacità di attore da Oscar qual è, e senza dubbio Sledgehammer Games si è affidata all'attore giusto per questo nuovo capitolo.

Call of Duty: Advanced Warfare
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Ci abbiamo messo meno di sei ore a giocare nella sua interezza la sezione storia di Advanced Warfare, e grazie ai filmati incredibilmente ben fatti e che ben scandiscono il ritmo dell'azione, ci siamo divertiti più che in qualsiasi altro Call of Duty precedente.

Il cambiamento più importante risiede senza dubbio nelle meccaniche di base che ruotano attorno al nuovo exosuit che Jack Mitchell indossa. Riuscire a fare salti sovrumani, muoversi in verticale, mentre si è sospesi a mezz'aria grazie ai razzi vettori e ad un nuovo attacco dall'alto, tutto questo rappresenta un'importante novità per la serie ed è chiaro che Sledgehammer ha sicuramente strizzato l'occhio a Halo, Crysis e Titanfall, su questo non c'è dubbio.

Usando il boost-movement mentre si è sospesi a mezz'aria è al tempo stesso utile e fastidioso, e spesso ci siamo ritrovati a non usarlo durante la campagna single-player. Il doppio salto, invece, si adatta perfettamente a questa modalità e aggiunge qualcosa di più alla formula di Call of Duty. L'attacco dall'alto (il "Boost Dash") non è tuttavia molto pratico ed una caratteristica che probabilmente Sledgehammer poteva risparmiarsi. E' lento, è difficile mirare, e vi troverete il più delle volte ad atterrare senza aver inferto neanche un danno al vostro nemico. Sostanzialmente, questa è una di quelle caratteristiche fatte apposta per chi vuole darsi delle arie durante le sessioni multiplayer, niente di più.

Oltre a questo, le tute Atlas permettono diverse opzioni di movimento e nuove funzionalità come l'invisibilità, un aumento della velocità in corsa, uno scudo di energia e diverse altre opzioni. Proprio come in Crysis, in altre parole. Queste funzioni possono essere utilizzate solo fino a quando avrete abbastanza energia nel vostro esoscheletro, un aspetto che aggiunge un bel po' di strategia alle classiche azioni base a cui siamo abituati. Occorre essere cauti nell'uso di queste potenzialità e fare in modo di usarle al momento giusto, sfruttando queste nuove funzionalità, in particolare nel multiplayer. E' sicuramente un valore aggiunto rispetto alla formula originale ed è incoraggiante scoprire che Call of Duty ha ancora delle potenzialità nascoste.

Call of Duty: Advanced Warfare

La maggior parte delle persone che acquista un titolo Call of Duty lo fa essenzialmente per la possibilità di trascorrere centinaia di ore nella modalità multiplayer, e ci sono un sacco di motivi per restare incollati più del dovuto alla nuova modalità multigiocatore di Call of Duty: Advanced Warfare. Per prima cosa, è stata introdotta una nuova modalità, che risulta più accogliente per i giocatori neofiti, il Combat Readiness Program. I giocatori verranno coinvolti in partite in cui si incontrano avversari reali e controllati dal computer, ma senza gli elementi più competitivi, come le killcams e le statistiche relative al numero di volte in cui si viene uccisi: una bella idea, che i tanti nuovi giocatori della serie troveranno utile.

Non appena vi sentirete pronti a affrontare il vero e proprio multiplayer, vi attenderanno un sacco di diverse modalità. Oltre ai classici Team Deathmatch, Hard Point e Capture the Flag, ci saranno anche il divertente Uplink (in poche parole: prendi una palla e lanciala nella zona-target avversaria) e il gradito ritorno di Search and Destroy, che sicuramente farà furore tra i giocatori agli inizi. Ed è nel multiplayer che il salto exo-suit e la funzionalità di schivata danno il loro meglio.

Riuscire a muoversi in modo rapido lateralmente, nel bel mezzo di una sparatoria frenetica, farà spesso la differenza tra la vita e la morte, e la capacità di compiere doppi salti altissimi significa anche che nessun luogo è in realtà un rifugio sicuro. Molte mappe sono state progettate con una particolare attenzione a questo nuova verticalità, e come tale, occorre necessariamente abituarsi a questi nuovi schemi di movimento, anche se alcune di queste lasciano molto a desiderare in termini di creatività nella progettazione. Ad esempio, siamo rimasti sia sorpresi sia delusi dal fatto che Defender - caratterizzato da un'onda tsunami nel bel mezzo della partita - non sia cambiato in modo significativo, e se non ci fosse arrivata una notifica che ci avvisava dell'arrivo dell'onda, non ce ne saremmo neanche accorti. La maggior parte delle altre mappe sono divertenti e sono state tutte progettate tenendo presente queste nuove funzionalità, anche se abbiamo il sospetto che Sledgehammer snocciolerà le sue creazioni migliori attraverso contenuti DLC.

Un'altra nuova modalità di gioco è Exo-Survival, una modalità per un massimo di quattro giocatori in cui ci si imbatte contro ondate di nemici che diventano via via sempre più forti, mentre dobbiamo portare a termine alcune missioni che ci vengono consegnate durante la partita, come ad esempio raccogliere medagliette o disinnescare bombe, prima che il tempo a nostra disposizione si esaurisca, con l'obiettivo generale di sopravvivere più a lungo possibile. All'inizio è davvero molto diverte, ma più fai punteggio, più forte diventano i nemici e di conseguenza ci si annoia sempre di più. Dato che le tipologie di missioni incluse in questa modalità sono piuttosto esigue, il rischio di ripetizione è purtroppo in agguato. Indubbiamente diverte e non poco, ma sicuramente non a lungo.

Call of Duty: Advanced Warfare
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Tuttavia, Sledgehammer ha preferito concentrarsi su un sistema di ricompensa in Call of Duty: Advanced Warfare che dovrebbe dare ai giocatori tantissimi motivi per continuare ad esplorare tutte le varie parti del gioco. In ogni cosa che si farà, si verrà ricompensati (armi, capi di abbigliamento per il vostro personaggio, e buff temporanei come la doppia XP) che si giochi in single-player, in Exo-Survival o multiplayer. Questi premi possono, tuttavia, essere utilizzati solo in quest'ultima modalità. È anche possibile trovare le diverse versioni di tutte le armi (Enlist, Professional e Elite), il che significa che si sarà più forti in alcune zone, ma peggio in altre.

Abbiamo apprezzato il bilanciamento delle diverse armi, e il fatto che alcune non offrano un senso di superiorità come accade in molti altri titoli dello stesso genere. D'altra parte, ci siamo stupiti di quanto ci si senta inferiori quando si prende il controllo di un mech-suit in una partita multiplayer, in cui troppo spesso i vostri avversari più agili vi schiacceranno in una manciata di secondi. E' strano il fatto che, alle volte, abbiamo persino preferito evitare l'uso della tuta mech che si presenta di tanto in tanto sulla mappa.

Fortunatamente, potete equipaggiare i vostri loadouts come preferite, comprese le armi, l'abbigliamento e gli Scorestreaks, in modo da poter scegliere i diversi vantaggi dai vostri capi di abbigliamento. Il vecchio sistema in cui si dovevano scegliere dieci cose diverse è stato aggiornato a tredici, e abbiamo trascorso un sacco di tempo a raccogliere e scegliere i nostri equipaggiamenti e perk, in modo che i loadouts siano sempre pronti, non importa quello che succede sul campo di battaglia.

Ma in fin dei conti, Call of Duty: Advanced Warfare è il gioco che riesce a trasformare completamente la serie? In un certo senso, si tratta di un classico sequel in pieno stile hollywoodiano, con un'attenzione particolare alle esplosioni, un aspetto che mette in secondo piano una storia potenzialmente interessante. E non dimentichiamo il multiplayer rapido e spietato. Ma da un altro punto di vista, grazie ad alcune nuove meccaniche, è chiaro che Sledgehammer abbiamo come obiettivo primario quello di riuscire a catturare il maggior numero di nuovi giocatori possibile, grazie ad un nuovo concept (e al Combat Readiness Program, che rappresenta un incentivo ulteriore per coloro che vogliono provare senza incazzarsi la modalità multiplayer).

Anche se le novità non sono estremamente audaci, innovative o eccitanti, il nuovo capitolo della serie di Activision rappresenta comunque un passo evidente in una direzione diversa, e dimostra il desiderio della serie di allontanarsi dalla vecchia formula. Ci siamo davvero divertiti, e probabilmente accadrà lo stesso anche nelle prossime settimane, con Call of Duty: Advanced Warfare, nonostante i suoi difetti. Non ha fatto passi da gigante, ma le idee prese in prestito da giochi come Halo e Crysis si sono rivelate assolutamente giustificate in questo caso. Advanced Warfare rappresenta una boccata d'aria fresca in una serie che riesce ancora a resistere al tempo, nonostante la sua età.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Grandi cambiamenti; Multiplayer divertentissimo; Ottima performance degli attori; Cutscene molto curate; Bella grafica.
-
La campagna dura appena sei ore; Alcune mappe multiplayer poco chiare; Alcune funzioni poco utili.
overall score
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