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The Escapists

The Escapists

Non lasciatevi ingannare dai suoi suoni old-style e dalla sua grafica pixelata: il nuovo titolo di Mouldy Toof Studios è un'amara riflessione sulla dura vita dietro le sbarre.

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La vita in carcere è desolante e segue delle proprie regole stupide. Alzati, fai l'appello, mangia, lavora, mangia, fai sport, goditi il poco tempo libero a tua disposizione, lavora, mangia. E ci sono le regole che si nascondono dietro l'apparenza: rancore, violenza, corruzione, traffici, produzioni, evasioni.

Chris Davis ha voluto dare nuova vita ad un gioco per ZX Spectrum chiamato School Days. Durante una nostra intervista, Davis si lasciò sfuggire un lapsus, affermando che che School Days fosse ambientato in carcere. Entrambi ridemmo e ci guardammo. Certo, entrambe le istituzioni mirano all'educazione dell'individuo (con le dovute differenze, sia chiaro) ed entrambe rappresentano anche una sorta di "gabbia" per chi le vive. Non ci stupisce, dunque, che Davis si sia fatto scappare quel lapsus, ma soprattutto fosse intenzionato a mettere in piedi la fuga perfetta.

Per riuscire a progettare questo "diabolico piano" sotto tanti punti di vista, si è rimboccato le maniche e ha proposto una campagna Kickstarter di un titolo, The Escapists, che è stato poi finanziato e che è ora disponibile su Xbox One grazie a Team 17. Purtroppo, la versione console manca dell'editor dedicato alle prigioni che a breve verrà pubblicato nella versione PC, ma solo perché è troppo complesso. Davis mi ha raccontato di non aver visto mai nessuno tra quelli di Microsoft, ma che è stato tutto risolto e gestito da Team 17, in modo da potersi dedicare interamente allo sviluppo di questo "Minecraft per fuggitivi". Un'analogia divertente, che apparentemente ci sta. In generale, Davis è una persona estremamente gentile e non riusciamo a capire per quale motivo voglia farci soffrire così tanto all'interno del suo gioco.

The Escapists
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In The Escapists, ci troviamo nella Shankton State Penitentiary, all'interno di una delle sei prigioni disponibili, ciascuna con un livello di difficoltà e complessità variabili. L'inizio è un po' spiazzante, sappiamo ben poco di quanto sta accadendo, non abbiamo idea di cosa accada in questo complesso e quali persone siano coinvolte. Eppure, a poco a poco, iniziamo a stringere alleanze, a capire qualcosa di più sugli oggetti che possiamo combinare tra loro per dar vita ad altri nuovi materiali, chi eventualmente evitare, quale può essere il momento migliore per colpirlo con una saponetta in un calzino o, perché no, con un piccone.

Se venite sorpresi con merci illegali nella vostra cella, sarete costretti ad andare in isolamento, subire violenze da parte delle guardie e venire sabotati dagli altri detenuti. Ma non solo. Verrete continuamente monitorati dalle guardie, le quali potranno iniziare ad insospettirsi nel caso non prendiate parte al programma imposto dalla prigione e se state via a lungo, organizzeranno delle ricerche e vi picchieranno a sangue non appena vi troveranno. Se vi nascondete e restate nascosti, la prigione va in blocco finché non venite trovati. Per scappare, è necessario non allontanarsi dalla vita abitudinaria del carcere troppo a lungo, ma usare le occasioni per lavorare per iniziare a pianificare il proprio piano di fuga.

Nel momento in cui finalmente siete riusciti ad aprirvi un varco dopo tanti giorni trascorsi a scavare e raggiungere il tetto, c'è ancora uno step che ci separa dalla libertà. Diventa necessario evitare i riflettori che monitorano l'esterno e ci troveremo a camminare su alcuni cavi di alimentazione che collegano due edifici. Solo un paio di recinzioni di filo già indebolito e un muro di mattoni ci separano dal mondo esterno. Dopo esserci lasciati alle spalle il primo recinto, siamo esausti e dobbiamo mangiare qualcosa per ricaricare la nostra energia. Ogni volta che facciamo qualcosa, infatti, consumiamo energia e quando siamo esausti, non riusciamo più a fare nulla fino a quando non si riposa, si mangia o ci si fa una doccia per recuperare le forze.

The Escapists
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Ma non crederete mica di averla passata liscia? Le guardie munite di torcia vi costringeranno più volte ad abbandonare la seconda recinzione, mentre siete lì a lavorarci su. La mattina si avvicina mentre finalmente riusciamo a passare il secondo ostacolo. Ci resta un muro alto diversi metri, fatto di mattoni, ma il tempo stringe: se il sole sorge mentre siamo ancora lì, i cecchini posti sulle quattro torri di guardia ci vedranno. Iniziamo ad accanirci selvaggiamente contro la parete, ma ci rendiamo conto che è troppo tardi. Con niente da perdere, corriamo verso la guardia più vicina con un vetro rotto. Risuona un colpo. Ci svegliamo in infermeria, ma stiamo già tramando per mettere a segno la nostra prossima evasione.

The Escapists

The Escapist è quel classico titolo che si impara giocando. Il mini-tutorial all'inizio è stato sostanzialmente aggiunto per fare in modo che il titolo passasse il controllo qualità in quel di Redmond e l'addetto dicesse: "Tutto a posto, ce n'è uno!". Ma credetemi, è utile quanto un coltello di plastica infilzato contro un muro di cemento.
Sotto la superficie di un titolo dai suoni old-style e una grafica pixelata, si nasconde tuttavia un gioco dai risvolti molto amari. Eppure, anche grazie ad una grafica minimalista, al centro di The Escapists vi è un'esperienza brillante, ben fatta e sviluppata, da cui verrete subito affascinati. Non importa quali siano i rischi, l'importante è fuggire da lì. La sofferenza e i soprusi subiti all'interno del complesso penitenziario saranno motore sufficiente per spingerci a pianificare la fuga perfetta, elaborare un piano geniale. Non importa se la nostra fuga sarà di notte o di giorno: se il piano è perfetto, basterà quello.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Struttura complessa ma affascinante; Titolo da apprendere giocando; Interessante sistema di creazione degli item.
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Nella versione console manca l'Editor Prigioni.
overall score
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The Escapists

RECENSIONE. Scritto da Christian Gaca

Non lasciatevi ingannare dai suoi suoni old-style e dalla sua grafica pixelata: il nuovo titolo di Mouldy Toof Studios è un'amara riflessione sulla dura vita dietro le sbarre.



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