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Devil's Third

Devil's Third

L'opera prima di Itagaki dopo DOA e Ninja Gaiden arriva finalmente su Wii U con più difetti che i punti di forza.

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I miei gusti cinematografici sono un po' strani, lo ammetto. Passo dal non vedere l'ora che arrivi nella sale il prossimo blockbuster, da gustarmi avvolto nella poltrona del cinema armato di pop-corn, al godermi l'intera filmografia di David Fincher. Posso tranquillamente stare lì spaparanzato sul divano a gustarmi qualche bella pellicola al testosterone, come quelli con il buon vecchio Stallone, o guardare alla TV L'uomo d'acciaio solo per il gusto di criticarlo. Fino ad oggi, non avevo mai pensato che anche per un gioco potesse valere quanto mi è accaduto con l'ultimo Superman...ma poi è arrivato Devil's Third.

È indubbio che l'opera prima di Valhalla Game Studios sia brutta, in quanto si basa su di una meccanica antiquata e non merita di appartenere all'attuale generazione. Tuttavia, nonostante tutti i difetti che il gioco porta con sé, devo ammettere che ha un certo magnetismo. Forse per la presenza di un protagonista veramente tamarro. La sensazione è che il gioco non si prenda mai sul serio o è come se volesse essere così pretenzioso da risultare incredibilmente divertente. In ogni caso, proviamo a spiegarvi per filo e per segno cosa offre Devil's Third.

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Parliamo della prima opera di Tomonobu Itagaki - creatore di Dead or Alive - dopo la sua dipartita da Tecmo e Team Ninja, avvenuta nel lontano 2008. Inizialmente, Devil's Third era un gioco che avrebbe dovuto essere distribuito da THQ su PlayStation 3 e Xbox 360, ma ciò non è avvenuto, in quanto - come sicuramente saprete - l'azienda californiana è fallita. Il progetto è rimasto in stand-by fino a quando Nintendo non ha creduto che il progetto meritasse una seconda possibilità. Per ciò che riguarda le fasi di sviluppo, per Devil's Third non è stata esattamente una passeggiata, ma questo non può tuttavia essere una giustificazione appropriata al risultato finale.

Il gioco ci catapulta nel bel mezzo di una guerra mondiale a seguito della caduta di una rete di satelliti in orbita intorno al nostro pianeta. L'America è in crisi e l'unica soluzione a questa catastrofe è reclutare Ivan, un russo ex mercenario fino ad allora in carcere. Si scopre che alcuni suoi ex colleghi di battaglia c'entrino qualcosa con ciò che è successo e tocca a lui rimettere a posto la situazione. Nonostante le premesse, la storia diventa solo un inutile pretesto ad una pioggia immotivata di proiettili e coltelli.

Per quanto riguarda il gameplay, Valhalla Game Studios ha tentato di mescolare il genere 'hack'n'slash' con l'FPS, senza tuttavia essere decoroso in nessuno dei due casi. Ivan ha una katana con cui affronta orde di nemici che vengono letteralmente fatti a pezzi, molti dei quali sono anche armati. Tuttavia, proprio a causa del numero elevato di soldati che dovremo affrontare, l'unica opzione plausibile è quella di optare per le armi da fuoco relegando coltelli e spade a quando ci troveremo ad affrontare un gruppo meno nutrito di nemici.

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Il combattimento corpo-a-corpo appare vecchio, con un sistema di attacco contro i nemici che crea più danno che altro. Le schivate e le parate sono relegate allo stesso tasto, con la sola differenza che per effettuare le prime, bisogna contemporaneamente spostare lo stick analogico da un lato. Questo sistema di controllo fa in modo che molto spesso Ivan esegua l'esatto contrario di ciò che gli si chiede di fare. L'unico punto a suo favore è che avremo a disposizione più armi tra cui scegliere e ognuno ha una sequenza di eliminazione piuttosto interessante. Nonostante le promesse di Itagaki , il controller Pro di Wii U non migliora affatto le cose.

Questo sarebbe sicuramente un problema minore se le meccaniche principali funzionassero correttamente, cosa che ovviamente non accade. L'intero gioco è in terza persona, tranne quando spariamo. È proprio in questa occasione che Devil's Third mostra il suo lato peggiore, con aspetti che lasciano un po' a desiderare in termini di realismo e il sistema di mira è caratterizzato da gravi difetti. Per fare un esempio, possiamo tenere il grilletto della mitragliatrice premuto quanto vogliamo: sull'obiettivo non avrà alcun effetto.

Ma la lista degli errori di cui è costellato Devil's Third è davvero lunghissima. Ci sono gravi cali di framerate sia mentre si gioca sia durante le cutscene, e le texture richiedono tempi immemori durante il caricamento. Il sistema di copertura, pur essendo automatico, dà problemi a tenere sott'occhio l'obiettivo e ti fa credere che sei stato scoperto quando in realtà non è così. Il level design è unidirezionale e, in molti casi, si limita ad un corridoio. I boss passano dall'essere estremamente semplici all'essere difficili in modo immotivato, senza dimenticare la presenza di bug altrettanto assurdi. Infine, a livello tecnico, il gioco non raggiunge neanche il minimo consentito da un gioco di questa generazione. Su Wii U abbiamo visto capolavori in termini di grafica come Mario Kart 8 o Bayonetta 2, quindi in questo caso non si può neanche dare la colpa alla potenza della console per un difetto del genere.

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Ciò che aggiunge il danno alla beffa è il multiplayer, un'aggiunta che non abbiamo potuto goderci del tutto. Questa modalità è praticamente la metà di ciò che il gioco ha da offrire, con un arsenale di costumi, armi e oggetti con cui personalizzare il proprio personaggio prima di andare in battaglia. Gli scontri sono tanti e vari, che permettono di ospitare fino a 8 giocatori o 16 giocatori per squadra se siete da soli.

Il tutto condito da un sistema di messaggistica che funziona piuttosto bene. E' un peccato che tutti questi contenuti vengano rovinati dalle micro-transazioni. Perché sì, Devil's Third usa le uova d'oro come moneta, un oggetto che può essere ottenuto solo con soldi veri e ovviamente aiuterà la squadra a fare la differenza. È frustrante che l'unico elemento che avrebbe permesso all'intero gioco di risollevarsi sia marchiato da una delle peggiori pratiche di questo settore.

A questo punto il verdetto sembra chiaro, ma come ho detto all'inizio, vorrei sottolineare una cosa importante: Mi sono divertito con Devil's Third. Non sappiamo spiegarvi perché. Forse per l'entusiasmo con cui Itagaki ha dovuto difendere a spada tratta il suo lavoro comunque vada dalla stampa nipponica (e non solo). Forse perché, beh, la storia non ha né capo né coda e il suo protagonista sembra essere a conoscenza di tutto questo, mentre a torso nudo e con un sigaro in mano, affronta un intero esercito armato. Ma il fatto è che Devil's Third ha comunque un certo fascino, se ovviamente chiuderete entrambi gli occhi davanti ai suoi errori e deciderete di non prenderlo troppo sul serio.

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05 Gamereactor Italia
5 / 10
+
Sia la storia sia i personaggi sono divertenti, se non presi sul serio; La varietà delle armi ti invita a scoprire nuove finishing; Multiplayer piuttosto solido.
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Molti problemi da un punto di vista tecnico e di gameplay, rovinando tutto ciò che avrebbe potuto divertire i fan; Multiplayer basato su micro-transazioni.
overall score
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