Abbiamo apprezzato molto NBA 2K15 e per tanti motivi; forse il principale è perché il giocatore poteva "entrare" letteralmente all'interno del gioco tramite una scansione facciale. Bastava utilizzare semplicemente la Camera della PS4, eseguire la scansione (senza dubbio bella), e poi personalizzare capelli, sopracciglia e barba e trasferire il personaggio con le nostre sembianze all'interno delle modalità MyGM e MyCareer. Roba incredibile. Aggiungete a ciò la presenza di Pharrell Williams e delle stelle NBA come Kevin Durant e LeBron James. Ci siamo chiesti all'epoca come avrebbe fatto Visual Concepts a superarsi ulteriormente.
Ebbene, ci sono riusciti. Partiamo dalla cover, che ha stelle come Stephen Curry, James Harden e Anthony Davis, e c'è anche una versione con l'unico e solo Michael Jordan. La colonna sonora, disponibile su Spotify dal mese di luglio, comprende 50 canzoni - più di qualsiasi altro gioco NBA 2K precedente. Responsabili della tracklist sono pesi massimi come DJ Khaled, DJ Eyes e DJ Premier. Ci sono sei playlist: una per ciascun DJ, una con canzoni internazionali, una con i "Fan Favorites" dei precedenti NBA 2K, e una con tutte le canzoni. Insomma, c'è qualcosa per tutti i gusti.
Da un punto di vista grafico, NBA 2K16 è cambiato parecchio rispetto al suo predecessore, ed è assolutamente all'altezza dei giochi più spettacolari visti di recente, a prescindere dal genere, e, a ragion veduta, non ha nulla di cui vergognarsi. I giocatori NBA e gli allenatori sembrano confondersi con i loro modelli della vita reale. Ma non è solo il modo di riprodurre fedelmente l'aspetto dei giocatori a rendere NBA 2K16 un'esperienza che potrebbe essere scambiata per una partita di basket alla in TV. Le caratteristiche dei singoli giocatori - cose come Stephen Curry che mastica il suo paradenti sulla linea di tiro libero, il photobombing di Nick Young, o Chris Bosh e il ladro di "High Five" Kobe Bryant - permettono al gioco di raggiungere livelli di autenticità mai visti.
In aggiunta alle trenta squadre NBA, ci sono anche venticinque squadre europee e le solite squadre Classic, dodici nuove squadre storiche, incluse le preferite dai fan come i Toronto Raptors della stagione '99-'00 con Vince Carter e Tracy McGrady, i Dallas Mavericks della stagione '02-'03 con Steve Nash e Dirk Nowitzki, e i Boston Celtics dell'annata '07-'08 con "Big Three".
Dopo gli ultimi anni di pochissimi cambiamenti in termini di gameplay, il team di sviluppo ci ha sorpreso questa volta con controlli di gioco personalizzati. Dopo anni in cui abbiamo sviluppato le stesse abitudini, il cambiamento nel passaggio e nel controllo di palla basso lascia inizialmente l'amaro in bocca, ma dopo un po' di tempo e, dopo un paio di partite, questi aspetti si rivelano in realtà addirittura migliori e più realistici. Con la modalità 2KU c'è anche un tutorial giocabile che ci guida nell'uso dei controlli più complessi che i giocatori devono imparare a padroneggiare.
L'intelligenza artificiale della propria squadra e del proprio avversario è cambiato notevolmente. Il team di Visual Concepts ha risposto inserendo le modifiche apportate nel gioco del mondo reale, integrandole (compresi i nuovi piani di gioco offensivo come il concetto di "Small Ball" degli attuali campioni NBA Golden State Warriors). Nel gioco, si trovano inoltre nuovi sistemi difensivi. È possibile influenzare la tattica della propria squadra sia attraverso il coach o usando i call play con i tasti dorsali o il D-pad tramite il menu tattiche corrispondente, scegliendo mosse più casualmente mentre si gioca.
L'elemento clou è la modalità Carriera. Con la partecipazione di Spike Lee, NBA 2K16 aggiunge qualcosa di molto speciale alla modalità MyCareer. Spike Lee ha scritto la trama ed è stato coinvolto anche come regista e produttore di NBA 2K16. Fin dall'inizio della nostra carriera, siamo rimasti impressionati dal contributo offerto da Spike Lee e ci siamo immersi nella storia che ci ha visto scalare la classifica, partendo da Harlem. Iniziamo la nostra carriera di basket al Fairview High School Tornadoes, e da lì si passa al livello più alto del gioco. Dopo il liceo si sceglie un'università e poi si entra nei top talent nell'NBA Draft, con la speranza di realizzare finalmente i propri sogni.
L'inclusione di Spike Lee è un colpo di genio per Visual Concepts. I nerd della pallacanestro come noi potranno rintracciare parallelismi con il film di Lee "Game of Life". La possibilità di creare le proprie divise e arene risulta anche questo un aspetto che ci è piaciuto molto e che aggiunge personalità all'esperienza. NBA 2K16 è un gioco stupefacente, che cattura lo spirito del basket come nessun altro, e ancora una volta si rivela la nostra alternativa digitale preferita per tirare qualche poderoso tiro al canestro.