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The Park

The Park

In vista del suo (ri)lancio a breve su PlayStation 4 e Xbox One, ripeschiamo la versione PC di questo imperdibile titolo story-driven dai risvolti oscuri e inquietanti.

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Il nostro amore incondizionato per il genere horror in versione videoludica ci spinge costantemente a provare qualsiasi esperienza, da quelle tripla A agli indie, che possano permetterci di sperimentare e scoprire nuove strade intraprese dal medium, soprattutto negli ultimi anni. Sono lontani i tempi i cui, con i baffi ancora sporchi di latte, le nostre dita si muovevano insicure sul pad della primissima PlayStation, mentre esploravamo i meandri dell'inquietante villa adagiata tra le montagne Arklay di Raccoon City in Resident Evil.

Eppure, da allora, il genere, che poi si è scisso in diversi sotto-generi (a partire dallo stesso survival-horror a cui la serie ideata da Shinji Mikami appartiene di diritto, e che secondo i più ne detiene persino il primato), ha iniziato a intraprendere strade molto diverse, permettendo al giocatore di sperimentare sulla propria pelle le diverse facce della "paura" fatta videogioco. Un importante impulso su questo versante è arrivato, soprattutto negli ultimi tempi, anche da alcuni studi di sviluppo più piccoli, come ad esempio accaduto con i norvegesi di Funcom e con il loro The Park, offrendo il loro tocco indie al genere, addentrandosi in storie e/o meccaniche un po' meno convenzionali.

Nato come una sorta di spin-off per il loro MMORPG The Secret World (a fare da background alla vicenda è proprio lo stesso Atlantic Island del gioco), The Park - atteso all'inizio del prossimo anno anche su PlayStation 4 e Xbox One, come annunciato appena qualche giorno fa - si rivela un horror in prima persona tanto breve quanto intenso, offrendo un racconto dai risvolti dannatamente inquietanti e che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo. Mi vi spieghiamo in dettaglio perché.

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The Park

In principio c'è la storia. Vestiamo i panni di Lorraine, una giovane mamma single che, come spesso accade nel suo tempo libero, accompagna il suo bambino, Callum, all'Atlantic Island, un parco dei divertimenti che il piccolo sembra amare alla follia. Proprio mentre sono in macchina sulla via del ritorno, Callum si accorge di aver perso il suo orsacchiotto preferito e il piccolo scappa all'interno del parco, alla ricerca spasmodica del pupazzo. Lorraine si lancia all'inseguimento del bambino, di cui - pur sentendo la voce - sembra aver perso le tracce in pochi istanti. Questo costringe la donna ad esplorare ogni anfratto del parco, che, passo dopo passo, non appare più quel ridente posto per famiglie in cui era stata fino a pochi minuti prima, ma si tramuta in un luogo ostile, che sembra abbandonato da anni. E se il luogo non fosse già inquietante di suo, nel frattempo è iniziata anche a calare la notte e Lorraine comincia ad essere assalita da alcuni demoni interiori...

Alla luce di quanto vi abbiamo appena raccontato, The Park ha tutti i presupposti per farvi salire la pelle d'oca in un secondo...e vi confermiamo che è così per la maggior parte del tempo in sua compagnia. Iniziamo la nostra esplorazione nel parco in modo molto lineare, servendoci dei semplici controlli WASD della tastiera e del mouse per interagire con gli oggetti o richiamare Callum a noi, le cui risposte si fanno via via sempre più strazianti e inquietanti al nostro avanzare. Nel nostro peregrinare all'interno di Atlantic Island alla ricerca del bambino, troviamo disseminati qua e là alcuni messaggi, che lasciano presagire che qualcosa di oscuro si sia abbattuto su quel luogo, un tempo adibito per l'intrattenimento per famiglie, e che in qualche modo sembra intrecciarsi con la storia personale di Lorraine. Ed è qui che, a poco a poco, ci addentriamo nei meandri più profondi e oscuri della sua psiche ed è qui che il gioco, dopo una prima oretta un po' noiosa, inizia improvvisamente a decollare e a rapirci completamente. Fin dove si spingerà Lorraine? Cosa si cela dietro questa storia così angosciante?

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In un'opera che sembra riecheggiare gli stessi temi toccati da un film come "Babadook" della regista australiana Jennifer Kent, con cui abbiamo trovato straordinari punti di tangenza, The Park deve buona parte del suo successo alla grande atmosfera che riesce a creare. Sebbene da un punto di vista tecnico non possa essere annoverato tra i migliori titoli in circolazione - la grafica è molto grezza e non sono mancati alcuni pop-in e bug un po' fastidiosi - il suo punto di forza risiede proprio nella straordinaria atmosfera che soffoca e paralizza tutto ciò che ci circonda. Come suggeritoci dagli stessi Funcom all'inizio del gioco, abbiamo deciso di vivere la nostra esperienza ad Atlantic Island usando un buon paio di cuffie, e la scelta si è rivelata più che perfetta: la musica, i suoni, il fruscio del vento, la voce di Callum che diventa sempre più straziante, sono tutti elementi che ci hanno permesso di calarci alla perfezione nel terrificante mood del gioco e di vivere sulla nostra pelle l'analoga angoscia che attanaglia Lorraine nel suo procedere all'interno del parco.

Come dicevamo poco fa, l'unico aspetto che non abbiamo apprezzato del gioco - tralasciando le questioni tecniche di cui sopra, che tuttavia sono aspetti sormontabili - è stata la sua prima mezz'ora/ora (questo dipende dal tempo che vorrete dedicare all'esplorazione del parco). Estremamente lenta, caratterizzata da azioni un po' inutili (come salire a bordo di un rollercoaster o di una giostra, solo per dare a Lorraine il tempo di raccontare aneddoti del suo passato), la prima parte di The Park potrebbe scoraggiare anche i più fervidi amanti del genere (noi stessi abbiamo avuto non poca difficoltà...ma siamo testardi!), ma dopo avergli dato fiducia, ci siamo trovati di fronte ad un atto secondo stupefacente, intriso di angoscia e di quel brivido che forse non provavamo dai tempi del compianto P.T.. E la citazione del playable teaser di Silent Hills non è casuale, perché non mancano alcuni palesi riferimenti - noi preferiamo parlare di omaggi - all'opera, con tutte le straordinarie emozioni che il titolo oramai perduto di Kojima&Del Toro aveva saputo regalarci nel suo brevissimo arco di vita.

Alla luce di quanto detto, non possiamo non consigliarvi di dare un'occhiata a The Park. Seppure sia molto breve, l'esperienza che è in grado di regalare è davvero intensa, caratterizzata da un'atmosfera assolutamente unica e da una trama via via totalizzante. E se un prodotto dalla durata di neanche tre ore è riuscito a regalarci una scarica di adrenalina tale, vuol dire che siamo sulla strada giusta, per non dire ottima, sulle continue possibilità che il genere è ancora capace di regalarci. Per fortuna.

08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Storia e atmosfera affascinanti; Il sonoro è eccezionale (consigliamo l'uso delle cuffie); Deliziosamente spaventoso.
-
La grafica è eccessivamente grezza; Alcuni bug; Una prima parte un po' lenta.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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RECENSIONE. Scritto da Fabrizia Malgieri

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