Fragments of Him

Fino a che punto un'opera interattiva è capace di raccontare il dolore derivante dalla perdita di una persona amata, e aiutarci a compiere una pratica complessa come la rielaborazione del lutto? Non meno di qualche mese fa, abbiamo avuto tra le mani un prodotto tanto toccante quanto intenso, chiamato That Dragon, Cancer, un'avventura punta e clicca story-driven che racconta la tragedia personale della famiglia Green (Ryan e Amy, qui anche sviluppatori del gioco insieme a Josh Larson e un piccolo team), costretta a fare i conti con la devastante morte prematura del loro bambino, Joel, colpito da un male incurabile e scomparso all'età di quattro anni.

Un titolo - quello sviluppato da Numimous Games - che, come una seduta da uno psicoterapeuta, ha provato non solo ad aiutare i Green a lenire il più possibile ferite difficili da rimarginare, ma facendosi anche strumento volto ad aiutare altre famiglie a superare una sofferenza atroce e una perdita incolmabile. Il ricordo. La memoria. Sono tutti frammenti di un puzzle volti a ripercorrere le tappe di un'esistenza tanto estemporanea quanto viva e ricca d'amore, un modo per cristallizzare attimi di vita vissuta insieme e permettere a chi resta di avere tra le mani la speranza. La speranza di aver dato, a chi è andato via, tutto l'amore possibile e aver reso il suo cammino in questo mondo il più sereno possibile.

Fragments of Him - la nuova avventura punta e clicca sviluppata dallo studio indie olandese Sassybot - compie un percorso analogo, questa volta raccontando la storia di un giovane uomo chiamato Will, la cui esistenza felice e in procinto di iniziare una nuova vita insieme al suo compagno Harry viene interrotta tragicamente da un incidente stradale. In un viaggio che dura appena un paio d'ore, scopriamo l'importanza che Will ha avuto, in particolare, nella vita di tre persone - il suo compagno Harry, la sua ex fidanzata dell'università Sarah e sua nonna Mary - e in cui Fragments of Him si pone come percorso necessario per permettere a chi resta, devastato dal dolore della perdita, di rielaborare il lutto e di conservare nella memoria il ricordo più intenso possibile di lui.

C'è un discorso affascinante quanto semplice che Will fa nei primi attimi del gioco: quanto spesso, presi dalla routine della vita quotidiana, dimentichiamo o non badiamo all'importanza delle piccole cose? Costretti a vivere a velocità supersoniche, imposte dalla società contemporanea, abbiamo perso la gioia, come individui, nell'assaporare qualsiasi attimo che viviamo, come preparare una tazza di the (che, come nel caso di Will, porta alla mente tanti ricordi, come la madelaine di Proust) o scegliere la musica giusta che ci accompagna in macchina, mentre ci dirigiamo a lavoro.

La nuova opera di Sassybot porta con sé temi profondi, tocca nervi scoperti e ci porta a riflettere sulla caducità della vita, che ci viene strappata via in modi inaspettati. Il lavoro e gli intenti racchiusi in Fragments of Him sono incredibilmente nobili, e per far sì che il giocatore venga trasportato completamente nell'esperienza e colga il suo significato più profondo, lo studio olandese ha preferito un gameplay semplice, intuitivo, completamente guidato, per non distrarlo dal reale intento che il gioco porta con sé: raccontare la drammatica esperienza di una perdita e il modo in cui, chi ha amato la persona scomparsa, tenta di ricostruire la propria vita, ripartire daccapo. È la stessa speranza che si poneva That Dragon, Cancer, e da questo punto di vista, il titolo di Sassybot funziona.

Tuttavia, c'è un aspetto che ci rende un po' cinici nei confronti di questa esperienza, e che ci lascia tanta amarezza nel constatarlo (ed è per questo che speriamo caldamente di sbagliarci). La rielaborazione del lutto, attraverso avventure punta e clicca sviluppate da studi di sviluppo indie (magari alla loro opera prima), rappresenta un nuovo genere videoludico? Quanta genuinità e purezza vi è in operazioni di questo tipo? Rappresenta una nuova tragica tendenza, un po' com'è accaduto negli anni Novanta con la cosiddetta "Tv del dolore"? A renderci un po' dubbiosi da questo punto di vista è la totale disattenzione, o se volete poca cura, che viene rivolta ad altri aspetti tecnici in questa esperienza.

Se è vero che prodotti come Fragments of Him pongono quasi tutta l'attenzione alla componente narrativa del gioco - ed è giusto che sia così - al contempo, la riteniamo una scusante per nascondere altri difetti e poca accuratezza in aspetti come la grafica, o caricamenti continui che hanno accompagnato la nostra esperienza in compagnia del gioco. Se, da un lato, la scelta di una grafica quasi cubista e minimal è dettata dall'esigenza di non rendere riconoscibili i personaggi in sé e per sé e permettere al giocare una maggiore immedesimazione, dall'altra ci sembra un sotterfugio per non esprimere al massimo le proprie potenzialità. Chi scrive non guarda mai al fotorealismo nei videogiochi, sia chiaro, ma questo non giustifica i piccoli studi a non curare aspetti imprescindibili all'esperienza videoludica in quanto prodotto audiovisivo, oltre che interattivo, così come le stesse meccaniche di gioco (qui eccessivamente lineari) e il ritmo.

Perché anche da un punto di vista del ritmo, Fragments of Him nasconde dei problemi. La scelta sconsiderata di dover costantemente cliccare oggetti, con cui raramente i personaggi hanno un legame affettivo o sentimentale, per attivare frammenti di conversazione e ricordi, rallenta l'esperienza di gioco, soprattutto nella prima parte, oltre a risultare eccessivamente ripetitivo. Un ritmo che viene, inoltre, rallentato - come dicevamo - da caricamenti continui e assolutamente ingiustificati, anche in vista di un reparto grafico non certamente complesso.

Riflessioni ciniche e critiche tecniche a parte, Fragments of Him è un'esperienza a suo modo forte, ben scritta e che tocca temi che non possono e non devono essere ignorati. Il fatto che il settore videoludico rifletta su argomenti così importanti ci dimostra ancora una volta quanto il videogioco stia assumendo sempre più i caratteri di forma d'arte imprescindibile nella società contemporanea, ma è fondamentale che, al tempo stesso, gli studi di sviluppo non dimentichino quali siano i caratteri costitutivi di questo mezzo artistico. In quanto prodotto interattivo/visivo/narrativo, il videogioco deve rispettare tutti questi parametri, e non favorire un aspetto a discapito di un altro, in quanto rischia di perdere la sua incredibile importanza e unicità.