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Day of Infamy

Day of Infamy

Lo shooter ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale di New World Interactive è finalmente uscito dalla fase Early Access.

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Day of Infamy è uno sparatutto ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale sviluppato da New World Interactive, un team salito alla ribalta grazie al successo di Insurgency, il grintoso sparatutto tattico moderno che ha pubblicato su PC nei primi mesi del 2014. Questa opera dimostra che lo studio ha ancora ampio margine di crescita, offrendo un'esperienza di combattimento viscerale che viene giocata attraverso modalità di gioco interessanti e dinamiche.

Il gioco non ha assistito ad un lancio propriamente perfetto, e su uno dei PC su cui abbiamo provato l'esperienza abbiamo avuto problemi tecnici piuttosto fastidiosi (ad esempio, non abbiamo potuto chiudere il gioco senza che crashasse l'intero sistema). È un peccato, davvero, perché in tutto il resto Day of Infamy è davvero buono. Molto buono, infatti.

Dal punto di vista visivo, ci sono aspetti che non sono ottimizzati al massimo e i paesaggi sono sempre un po' troppo squadrati per i nostri gusti, ma al tempo stesso le texture sono molto dettagliate, e alcuni effetti (ad esempio, il fumo) sono fantastici. C'è una solida selezione di mappe, che vanno da città europee devastate dalla Guerra alle assolate isole del Mediterraneo, e, naturalmente, c'è l'immancabile Sbarco in Normandia sulla spiaggia. Le truppe sono tutte ben dettagliate, e le loro animazioni (forse con l'eccezione di quando strisciano) sono molto fluide e realistiche. Ciò che aggiunge ulteriore realismo è senza dubbio l'ottimo comparto sonoro. Anche se in pochi casi questo ha un po' un effetto metallico, nel complesso il mix di arma da fuoco, dialoghi, grida, urla, ed esplosioni si combinano perfettamente tra loro creando un'atmosfera coinvolgente e suggestiva.

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Ma non è tanto nel buon comparto audio/video design, quanto piuttosto nelle modalità di gioco e nel gunplay che Day of Infamy dà il meglio di sé. Chiara fonte di ispirazione è senza dubbio Day of Defeat di Valve, ma New World Interactive ha aggiunto molti elementi moderni e uno stile tutto suo tale da fare in modo che il gioco riesca a distinguersi a modo suo. Le armi, per esempio, sono molto curate, e c'è molta differenza tra i vari loadouts tra cui possiamo scegliere prima di ogni partita. Ci sono un numero finito di classi disponibili per ogni squadra, un aspetto che mantiene le cose equilibrate, e le diverse specializzazioni devono collaborare per ottenere il massimo effetto.

Il gunplay e la fisica dei proiettili sono molto buoni. Questo è un gioco che è più focalizzato sulla creazione di un alone di realismo piuttosto che sui tipici scontri a fuoco più arcade. Ci piacerebbe paragonarlo a Rising Storm da questo punto di vista, anche se qui ritroviamo molte più modalità di gioco. Queste di solito coinvolgono una quantità finita di onde, dove tra una morte e l'altra i giocatori devono aspettare fino a quando non è il momento per un altro attacco prima di respawnare. Piuttosto che andare incontro ad una pioggia di proiettili, di volta in volta, si è costretti a restare a guardare fino alla prossima ondata successiva. È un approccio che focalizza maggiore importanza sulla vostra vita, perché se morite, magari dovrete aspettare un po' prima di rientrare in battaglia.

È questo mix tra combattimenti aggressivi, paura della morte e di un'attesa potenzialmente lunga a rendere le varie modalità di gioco avvincenti e tattiche. Si tratta di un mix sapiente tra un approccio one-life à la Counter-Strike, e uno shooter a squadre più indulgente come Call of Duty. Offensive, per esempio, è una modalità che vede una squadra difendere tre obiettivi, mentre l'altra squadra spinge in avanti e sblocca ulteriori rinforzi mentre tentano di avanzare. La squadra in difesa inizia con molte più onde di potenziali rinforzi, ma una volta che sono andate, sono andate per sempre. In Liberation entrambe le squadre sono in lotta per aggiudicarsi gli stessi punti di cattura e hanno lo stesso numero di onde, che la rende un'alternativa più tradizionale. Ogni modalità è configurata in modo leggermente diverso, ma tutte usano una configurazione simile per cercare di replicare il flusso e riflusso della battaglia.

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Oltre a queste belle modalità PvP, il gioco offre anche varianti co-op altrettanto interessanti in cui è possibile giocare contro nemici controllati dall'IA. Tra le nostre preferite, c'è Entrenchment in cui i giocatori devono respingere ondate di aggressori, prima che riescano a raggrupparsi in punti tatticamente importanti sulla mappa. In realtà è sorprendentemente difficile (soprattutto se non state sfruttando il numero massimo di giocatori), e l'IA non sembra affatto disposta a prendersi i vostri colpi, rendendola così un'alternativa comunque interessante per quei giocatori che cercano qualcosa di diverso e di meno intenso rispetto al PvP.

Mescolate insieme tutti questi elementi tra loro e otterrete Day of Infamy, un gioco che offre un'azione frenetica e ricca di tensione, e che da un punto di vista audiovisivo ha dimostrato il grande talento che uno studio come New World Interactive porta con sé. Day of Infamy deve la sua forza a modalità equilibrate e tese, ad un combattimento tattico, e anche se non è perfetto, ha comunque molto da offrire a chiunque sia alla ricerca di un nuovo sparatutto storico con cui trascorrere ore e ore. E anche se la nostra esperienza (su un PC, va detto) è stata interrotta da alcuni difetti tecnici frustranti, il gioco di base in sé è davvero molto buono. È il miglior shooter ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale dai tempi di Rising Storm, e gli appassionati del genere farebbe bene a darci un'occhiata.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Combattimento brutale e coinvolgente; Ottima selezione di classi e armi; Interessanti le modalità PvP; Sorprendentemente avvincente la modalità co-op.
-
Alcuni fastidiosissimi problemi tecnici; Alcuni problemi con le animazioni; Il design audio/video è complessivamente buono, ma avrebbe bisogno di qualche miglioria.
overall score
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RECENSIONE. Scritto da Mike Holmes

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