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Micro Machines: World Series

Micro Machines: World Series

La serie classica racing top down torna per un altri giro tra i tavoli della cucina.

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Se, come noi, avete dei bei ricordi di infanzia legati alle macchinine più piccole del mondo, con cui magari avete trascorso ore e ore a giocare sotto il tavolo della cucina o nella vostra cameretta, e ancora di più, avete ricordi legati ad un vecchio videogioco pixellato, allora probabilmente non vedrete l'ora di giocare a (Micro Machines: World Series, esattamente tanto quanto lo eravamo noi.

Il gioco in realtà appartiene ad un sottogenere che è stato già ripreso in passato, grazie a titoli come Toybox Turbos (anche di Codemasters) e Table Top Racing: World Tour, i quali entrambi hanno tentato di colmare il vuoto lasciato dalla lunga assenza del franchise Micro Machine (ovviamente, non stiamo prendendo in considerazione il titolo mobile pubblicato lo scorso anno). Entrambi i giochi hanno fatto un lavoro importante nel tentativo di preservare la premessa di base del gioco - ossia piccole macchine che corrono in ambienti domestici - ma non sono riusciti ad offrire, nessuno dei due, quelli che potremmo definire "un'esperienza definitiva" o a farci rivivere quei momenti fantastici che abbiamo vissuto da bambini sul Sega Mega Drive.

E così abbiamo assistito ad un ritorno trionfale, dove la più recente iterazione del gioco, che una volta regnava sovrano nel genere racing top-down, ha tentato di riprendersi il suo scettro e la sua corona. Sfortunatamente, non è andata esattamente così, e alla fine Codemasters ci ha offerto un gioco che non è stato completamente in grado di coinvolgerci tanto quanto il Micro Machines originale di tanti anni fa.

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Il difetto più evidente è la mancanza di modalità. Non ce ne sono abbastanza: non c'è una modalità carriera, non c'è una modalità storia; in pratica, manca di un'infrastruttura. Magari siete tra quelli a cui basta semplicemente correre e competere su un tavolo da biliardo, o vi basta divertirvi tra i fornelli, ma in realtà a parte questo, il gioco non ha molto altro da offrire.

Micro Machines: World Series

Ci sono comunque buone modalità racing in cui competere. Le corse standard rappresentano la modalità principale, in base alla quale dodici automobili si sfidano su percorsi tumultuosi, raccogliendo armi che possono essere utilizzate per rallentare gli avversari e approfittando di scorciatoie nascoste ad una prima occhiata. Gli ambienti sono tutti molto dettagliati e le vetture stesse appaiono fantastiche grandi. All'inizio, e nelle prime partite di ciascuna modalità, può risultare estremamente difficile, dove si ha la sensazione di essere puniti ingiustamente, ma una volta che avete compreso lo schema di ciascun tracciato e avete sviluppato la vostra memoria muscolare, inizierete a divertirvi da matti. Imparare i tracciati, però, non è stato particolarmente divertente, e la nostra impressione iniziale del gioco è stata piuttosto negativa.

Le vetture sono molto imprecise in termini di maneggevolezza e un controllo attento è essenziale per non uscire fuori pista ogni cinque secondi. A rendere le cose peggiori, quando si respawna, spesso non riuscirete a resistere alla tentazione di andare immediatamente a velocità massima per recuperare, ma nella maggior parte dei casi questo vi manderà nuovamente fuori strada. Questo problema diminuisce con l'esperienza, ma anche dopo parecchie ore, lo abbiamo trovato comunque frustrante.

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Oltre alle gare standard, c'è Eliminazione, in cui i giocatori che abbandonano il ritmo (e lo schermo) vengono "eliminati", finché non ne rimane uno solo, in pieno stile Highlander, e fino a quando qualcuno non ha vinto la partita. È una modalità start-and-stop molto rapida e può richiedere un po' di tempo prima che le cose si risolvano, se il matchmaking funziona in modo uniforme, ma è divertente e offre un cambio di ritmo rispetto alla modalità principale (se questa modalità vi sembra confusionaria, allora date un'occhiata a Speedrunners).

Poi c'è la modalità Battaglia, che abbandona la pista e mette le squadre in arene, in cui si gioca in modalità come Cattura la Bandiera e King of the Hill. C'è una selezione limitata in termini di modalità, ma aggiunge una varietà molto necessaria al mix. Queste modalità traggono vantaggio dalle abilità dei vari veicoli, ognuno dei quali ha un proprio attacco principale, oltre agli attacchi speciali che tuttavia sono soggetti a cooldown. Noi ci siamo esaltati tantissimo con il carroarmato GI Joe Mobat (grazie al suo potente attacco standard) e El Incendio (perché era fighissimo), ma ognuno dei dodici veicoli ha un proprio stile e non ci vorrà molto prima che troverete la vostra macchinina preferita.

Mentre giocherete nella modalità Partita Rapida del gioco, guadagnerete XP e livellerete. Come in Overwatch, una volta raggiunto un nuovo livello, otterrete un bottino che, una volta aperto, vi offre quattro item. Si tratta di item legati alla personalizzazione del vostro veicolo, che vanno dalla frase pronunciata ad ogni round fino ai diversi tipi di vernice. La presenza di nuove skin offre grande varietà in pista, e alcune di queste sono veramente fichissime. Ci sono molti elementi da sbloccare e magari ci metterete un po' a trovare la skin che state cercando, ma tutto può essere sbloccato utilizzando i crediti in-game, che vengono guadagnati nel tempo.

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Al di là delle modalità Partita Rapida, potete gareggiare negli stessi eventi anche nella modalità playlist classificata, ma anche offline contro i vostri amici. Le partite classificate sono esattamente identiche alla versione casual, anche se qui competerete all'interno di una Stagione per dimostrare chi è il migliore. Le modalità offline, tuttavia, non generano XP, anche se è possibile cambiare i vari modificatori e rendere l'esperienza un po' più configurabile, settando le vostre partite locali come preferite (anche se, vale la pena notare, non è possibile gareggiare in multiplayer locale, ma solo in Libera Tutti ed Eliminazione). Se siete alla ricerca di un po' di varietà rispetto all'online, dovete attendere eventi speciali. Il primo arriverà a breve, si chiama Mystery Vehicles, ed è una playlist in cui otterrete una nuova auto ad ogni respawn (tra gli eventi futuri segnaliamo Chaos, Pure Racing e Endurance).

Ognuna delle modalità presa singolarmente è bella, e una volta superato lo scoglio della difficoltà iniziale, abbiamo iniziato a divertirci con Micro Machines: World Series. Tuttavia, se considerato nel suo complesso, il pacchetto non è all'altezza del franchise. Il focus si concentra quasi esclusivamente sull'online, ma spesso (anche dopo il lancio, da qui il lieve ritardo nella pubblicazione di questa recensione) ci siamo ritrovati a competere contro bot controllati principalmente dall'AI (con avatar retro davvero fantastici, va detto). Oltre a questo, la natura online del gioco rende obsolete tutte le attività connesse all'XP se avete cali di rete e non sono mancate anche occasione in cui ci siamo imbattuti in episodi di lag, compromettendo in modo significativo l'esperienza. Metteteci nel mucchio la mancanza di modalità e vi resta un gioco che potrebbe fare fatica a mantenere alta l'attenzione del suo pubblico nel lungo periodo, che è un vero peccato, dal momento che l'unlock system è profondo ed è chiaramente stato pensato attorno all'idea secondo cui un sacco di giocatori lavoreranno sodo per sbloccare le diverse skin per ogni vettura.

Quando è al suo meglio, questo nuovo Micro Machines è una figata. Purtroppo, però, non ci sono abbastanza contenuti che ci hanno spinto a continuare a giocare dopo questa recensione. In definitiva, siamo ancora una volta rimasti a corto di un racing top-down definitivo e degno di nota. Forse World Series crescerà nel tempo, ma per il momento, siamo ancora lontani dal raggiungimento di quel traguardo.

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06 Gamereactor Italia
6 / 10
+
Le auto e i tracciati sono belli; Alcune modalità molto divertenti; Un profondo unlock system,
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Non abbiamo molte modalità; Le gare, soprattutto all'inizio, sono frustranti; Un po' di lag; L'XP è legata solo alle attività online.
overall score
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