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      Gamereactor
      recensioni
      Shank

      Shank

      Un tizio muscoloso alle prese con qualche brutto ceffo. Per rendere il tutto più divertente meglio usare qualche arma, un paio di coltelli e una motosega. Ecco a voi Shank!

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      Adoro la parola "tamarro". Invenzione verace, del Sud Italia, perfetta per descrivere quel genere di cose o persone rozze, cafone, incapaci di rispondere anche alle più banali norme sociali. Ad esempio amo dare del tamarro a quel tizio che becco sempre al semaforo che ascolta Gigi D'Agostino a un volume trascendentale. O quel tamarro che urla dalla finestra per richiamare l'attenzione di qualcuno nel cortile. O, ancora, quel tamarro che si è modificato così tanto la panda che ora sembra la batmobile.

      Ciò che conta, però, è che il tamarro ti strappa sempre un sorriso. Voglio dire, dà un po' di colore alla monotonia. Perlomeno qui a Milano, dove sono tutti grigi e tristi manco fossimo in un teatro di guerra. Pensando alla recensione di Shank, il nuovo titolo scaricabile targato Klei Entertainment e prodotto da EA, ho più volte pensato di usare il termine tamarro. Però, come ho detto, tamarro in qualche modo mi fa sorridere. I film di Steven Seagal sono tamarri, la serie di Final Destination è tamarra. Videogiochi come No More Heroes o Mad World sono tamarri. Shank non lo è. Shank non fa sorridere, e tutta la potenziale ironia proveniente da un personaggio e da una storia come quelle presenti in questo videogame semplicemente non vengono mai a galla.

      Shank

      Shank in qualche modo vuole trasformare in videogame una sorta di b-movie d'azione. Un personaggio alla Rambo che insegue la sua ragazza rapita, presunto oggetto sessuale di un lottatore di wrestling. Per farlo deve letteralmente massacrare chiunque incontri sul suo cammino, un numero esorbitante di scagnozzi che proteggono il boss finale di ogni livello. Ne consegue un beat-em-up molto semplice, estremamente lineare e con una trama quasi inesistente.

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      La trama è il primo passo falso del gioco: gli elementi narrativi sono molto deboli, messi in scena malamente e con poca fantasia. In parole povere nel gioco si viene letteralmente scaraventati nel mezzo di una lunghissima rissa, senza un minimo senso di progressione e senza la consapevolezza di essere giunti a importanti colpi di scena. I boss che si affrontano sono fin troppo uguali a tutti gli altri scagnozzi, e la tecnica per eliminarli molto spesso non varia rispetto a tutti gli altri combattimenti. Arrampicati, schiva, lancia un po' di granate. Se fallisci, ricomincia da capo.

      Shank

      Il gameplay è certamente più interessante. Sono disponibili tre attacchi primari: coltello, motosega e arma da fuoco. Le armi, curiosamente, sono gli strumenti che provocano meno danni. Non è un caso, dunque, che le munizioni siano sempre infinite. Il giocatore può raccogliere diverse armi durante il gioco (fucili, pistole, eccetera) e cambiarle con una semplice pressione del d-pad scegliendo lo strumento più adatto in ogni momento del gioco. L'attacco con la motosega genera un buon numero di danni, e se combinato all'attacco normale con il coltello può dare luogo a combo distruttive.

      Gli attacchi speciali includono le bombe a mano (limitate), le prese - indispensabili con i nemici più coriacei - e gli attacchi dall'alto. È inoltre possibile parare ed effettuare particolari attacchi speciali nei confronti di altrettanti nemici speciali. Per quanto riguarda il movimento di Shank, il gioco si presenta come un esperienza estremamente lineare, con uno schermo a scorrimento orizzontale senza possibilità di backtracking. Gli elementi platform sono ridotti all'osso, non vi sono strade secondarie o vie segrete e l'esplorazione è praticamente inutile, se non addirittura impossibile.

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      Shank

      Il problema è che anche dal lato del combattimento, certamente molto frenetico e divertente, il gioco non è altro che una ripetizione continua delle stesse mosse. I nemici si contano su due mani, e ben presto si impara a riconoscerli e ad anticipare le loro mosse. Shank diventa così molto ripetitivo: una sorta di pressione rutinaria degli stessi pulsanti, finché non si giunge a un boss o a una qualche piccola sequenza dove si richiede un po' di sana abilità da giocatore di platform, in particolare quando un salto sbagliato provoca morte certa.

      Shank, in breve, manca di mordente: una storia debole, un gameplay ripetitivo, una sostanziale assenza di originalità portano il gioco nel già ampio calderone dei titoli mediocri. L'unico aspetto che, certamente , merita una menzione è lo stile grafico con cui è stato realizzato il tutto. Il 2D è davvero una bella scelta, le cut scene (storia orribile a parte) sono piacevoli da vedere e non nascondo una certa emozione quando i personaggi si sono tramutati in sagome nel momento in cui il livello mi poneva il sole in faccia.

      Shank

      Grafica a parte Shank non è un titolo che entrerà nella storia dei titoli scaricabili per XBLA e PSN. E, a tal proposito, rimane un mistero perché su Playstation Network il titolo pesi oltre due gigabyte. Insomma, a meno che non cerchiate un po' di azione "pick up and play" e la possibilità di dare sfogo alla propria natura più becera facendo a pezzi una moltitudine di nemici, Shank sta bene nel marketplace, non nella vostra collezione. Per fugare ogni dubbio date un'occhiata alla demo.

      05 Gamereactor Italia
      5 / 10
      +
      Fare a pezzi gli altri è sempre divertente, lo stile grafico 2D non è male
      -
      Ripetitivo, pessima storia e poca originalità
      overall score
      Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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