Halo: Combat Evolved Anniversary

Bungie ha costruito la casa, 343 Industries l'ha ristrutturata. Sarebbe una negligenza quasi criminale non sottolineare l'importanza del contributo di Bungie a questa re-release, che - in tutto e per tutto - è ancora il gioco che amorevolmente crearono tanti anni fa. Ma i tempi sono cambiati, e ora è 343 ad avere avuto l'incarico di aggiornare questo capolavoro moderno.

Al fine di fugare ogni possibile dubbio, Halo: Anniversary è un gioco molto buono. L'aggiornamento grafico appare superbo e il gameplay è ancora eccezionale. Si tratta ancora della campagna definitiva per questa serie, quella che creò tanta attesa e quella che sollevò l'asticella per ogni sci-fi shooter seguente. La storia originale è ancora eccezionalmente buona, e non importa se sappiamo già ciò che accade prima e dopo.

Forse ciò che manca al gioco è quel senso di timore reverenziale che i giocatori provarono quando, per la prima volta, uscirono dalle oscurità di un tunnel ammirando paesaggi lussureggianti, o quel momento di terrore quando i Flood entrarono in gioco. I giocatori che hanno sperimentato il gioco prima sanno già che cosa sta per accadere. Coloro che devono ancora giocare la campagna originale, probabilmente conoscono già il punto cruciale della storia.

Il gameplay, pur piacevole e coinvolgente, da allora è stato migliorato da Bungie (così come da molti altri sviluppatori). Le cose sono progredite. Ma questo non vuol dire che non valga la pena rivisitare questo gioco. Al contrario, Halo: Anniversary ha ancora molto da offrire al giocatore moderno e coloro che devono ancora assaporare le delizie del gioco sono vivamente consigliati di farlo. L'originale è ancora molto giocabile, ma questa aggiunta celebrativa lo migliora sotto quasi ogni punto di vista.

Una delle cose che rendeva Halo diverso dai giochi contemporanei era l'IA dei nemici. L'alleanza aliena chiamata Covenant collaborava con intelligenza e precisione, contrapposta in maniera splendida dall'implacabilità aggressiva dei Flood. La diversita nelle intelligenze artificali ha assicurato che Halo: Anniversary restasse un gioco difficile, soprattutto se giocato in difficoltà Heroic o Legendary.

Una caratteristica interessante è la possibilità di passare dalla grafica moderna a quella originale. Premendo il pulsante Back sul vostro controller potete vedere come il gioco appariva tanti anni fa. Possiamo affermare con certezza che le cose sono cambiate notevolmente. Il contrasto tra questo gioco e l'originale è sconcertante, e Saber Interactive Studio hao fatto un ottimo lavoro per aiutare ad aggiornare le immagini.

343 è stato così gentile da includere una varietà di configurazioni dei pulsanti assente nel gioco della scorsa decade. I giocatori che preferiscono giocare con una configurazione Jumper Bumper o Southpaw possono riprodurre il modo in cui sono abituati, modificando in meglio l'esperienza complessiva. Chiunque utilizzi le impostazioni diverse si renderà subito conto quanto siano cambiate le cose nel corso di questi anni. Queste nuove opzioni sono una bella aggiunta, a tratti rassicurante, e dà l'idea che 343 avesse chiaro in mente cosa fare di questo remake.

Finora abbiamo solo parlato della campagna, ma una particolare attenzione deve essere prestata alla componente multiplayer. Nell'originale c'erano sei arene multiplayer e una mappa Firefight. Tutte sono state ben scelte e migliorate. Beaver Creek, Hang 'Em High, Damnation, Timberland, Prisoner e Headlong hanno ricevuto un trattamento degno di Halo: Reach, e tutte hanno un aspetto magnifico. L'esperienza online di Reach ha dato una scossa enorme alla release di queste mappe classiche.

Gli Spartan della vecchia scuola ritroveranno tanti ricordi nel bel mezzo del combattimento, risalendo le rampe di Prisoner o facendo i cecchini da un lato all'altro di Hang 'Em High. Benché le nuove mappe siano cambiate leggermente, conservano ancora un forte senso di ciò che erano all'origine. Si tratta di un aspetto molto positivo: 343 mostra la sua conoscenza (che contribuì in maniera incisiva con Bungie per creare il multiplayer di Reach) portando a termine un lavoro impeccabile.

La mappa Firefight, Installation 4, ha preso pesantemente in prestito elementi dal secondo livello della campagna, e funziona davvero bene. Fa un bel passo avanti rispetto alle mappe originali e, per la prima volta, offre un ulteriore sostegno dato dai marine NPC.

Ci sono alcune funzionalità Kinect, sulle quali ci soffermiamo. Potete ordinare al vostro sensore Kinect di cambiare la vostra arma per voi o anche di lanciare le granate. Abbiamo scoperto che questa modalità non è così precisa come speravamo fosse, tanto che la sua inaffidabilità ci ha costretto presto ad abbandonarla. C'è anche una modalità che permette di analizzare ed eseguire la scansione dei nemici e quindi leggere informazioni su di loro nei menu. Si tratta di una aggiunta "romanzesca" ma non aggiunge una profondità al gameplay degna di nota.

Il vero punto interrogativo che incombe su questa release, è data dal rapporto qualità prezzo. Il prezzo ridotto è paragonabile a quello di Halo: ODST, che venne rilasciato nel 2009. Le somiglianze non finiscono qui: ODST aveva in bundle un disco di Halo 3 in multiplayer, più o meno come si è fatto per Reach includendo versioni rivedute delle mappe classiche. Se siete interessati solo al contenuto multiplayer, farete meglio a sapere che sono disponibili come DLC per Reach.

Se avete già una copia di Halo: Combat Evolved, è probabile che non vorrete aprire il portafoglio per un gioco che già possedete, in particolare sapendo che il pacchetto di mappe multiplayer è disponibile separatamente e a un prezzo inferiore (1200 Microsoft Points). Vale anche la pena notare che l'originale può essere acquistato per pochi euro, rendendo il prezzo superiore ai 30 euro di questa release certamente meno allettante. Ci sono così tanti titoli di qualità sul mercato quest'anno, che un remake potrebbe non completamente allettarvi.

Per i fan più accaniti della serie - a prescindere dai nostri giudizi - il gioco è ancora un acquisto essenziale. Per quei giocatori fuori che non hanno familiarità con l'originale e che sono inclini a prendere in mano la prima avventura Master Chief, non ne rimarrete delusi, grazie allo splendido viaggio nella memoria che ci viene offerto in questo gioco.

Ciò che è immediatamente chiaro è che gli sviluppatori di 343 Industries hanno superato la loro prima prova con Halo, dimostrando di essere in grado di raccogliere la pesante eredità di Bungie. La sfida più grande arriverà sottoforma di Halo 4, il prossimo anno, ed è chiaro che la community di Halo attenderà quel momento col fiato sospeso, nell'attesa di vedere che direzione prenderà la serie con 343 al timone. Fino a quel giorno, non ci resta che accontentarci di questo titolo, un buon remake di un grande gioco.