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The Cave

The Cave

Dai creatori di Monkey Island non potevamo che aspettarci un gioco ironico, divertente, quasi perfetto. The Cave non delude: un'avventura da giocare almeno tre volte.

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C'è una sorta di certezza nei giochi di Ron Gilbert. Sono ben progettati, ironici, hanno un design inimitabile e, soprattutto, sono divertenti da giocare. Mi considero un discreto estimatore delle sue opere, e ritengo sia stato uno degli autori di videogiochi più grandi degli anni Novanta. Eppure, devo confessare una cosa: ogni volta che finisco un'avventura firmata Ron Gilbert, ho bisogno di qualche tempo prima di rigiocarla. Perché, bel bene e nel male, non mi piace ritrovare ogni volta gli stessi luoghi, gli stessi volti e, in questo caso, gli stessi rompicapi. Ho bisogno di tempo per dimenticarmeli.

Ci sono, però, due eccezioni. La prima è Maniac Mansion, su cui non spenderò altre parole. La seconda, si chiama The Cave. Questo gioco, prodotto da Sega e sviluppato da Double Fine (l'azienda di Tim Schafer, altro grande nome dell'epoca d'oro di LucasArts) è un ibrido tra un'avventura, un puzzle e un platform. Il gioco segue l'avventura di tre eroi all'interno di una caverna. Fin qui nulla di strano, se non fosse che il narratore della storia è la caverna stessa, la quale ospita una sorta di tour (non) guidato, diverse location (tra cui un isola tropicale) e numerosi trabocchetti.

Se ciò non fosse abbastanza, i tre eroi sono scelti dal giocatore da un elenco di sette diversi personaggi, e l'avventura cambia radicalmente a seconda del personaggio scelto. Il viaggio è infatti costituito da tre parti, ognuna fortemente legata al background di uno dei tre personaggi scelti. Così, la nostra esploratrice si trova all'interno di una piramide, l'inquietante coppia di bambini in una casa vittoriana di inizio Novecento, il monaco si trova in un tempio zen... eccetera.

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Attraverso questi frammenti di storia, possiamo ricostruire la personalità del personaggio scelto. Come di consueto Gilbert fa di tutto per prenderci sottogamba, introducendo storie contorte e macabre, anche nei confronti dei personaggi più insospettabili. C'è un nonsoché di tragico in questo gioco, fortunatamente controbilanciato dalla profonda ironia del gioco e dai commenti a metà strada tra il sarcastico e l'idiota della caverna parlante.

Le tre storie sono legate fra loro da passaggi comuni, talvolta molto lunghi, che richiedono un po' di cervello e un'attenta valutazione dell'ambiente e degli oggetti in nostro possesso. Salvo qualche rara eccezione, non c'è nulla di illogico nei rompicapi di The Cave. Manca, cioè, il marchio di fabbrica delle avventure di Ron Gilbert, che spesso ci faceva combinare gli oggetti più assurdi per ottenere dei risultati molto semplici. In questo caso, invece, tutto procede in maniera piuttosto lineare, con rari momenti in cui ci si ferma a chiedersi "e ora cosa devo fare?". In altre parole, il gioco può essere terminato in una manciata di ore (nel mio caso, ce ne sono volute meno di quattro).

Come detto, se questo fosse una delle solite avventure di Gilbert, dopo queste intense quattro ore avrei riposto il gioco in un cassetto (virtuale, dato che il gioco è disponibile solo per vie digitali). Fortunatamente, non è così.

Come intuibile, il fatto che l'avventura si modifichi radicalmente cambiando personaggio, spinge immediatamente ad un secondo playthrough. E, dato che i personaggi sono sette, si presuppone anche un terzo playthrough. La visione delle tre storie, però, non è l'unico aspetto che spinge a tornare. La grotta, nonostante le apparenze, nasconde diversi segreti, che su Steam sono associati a un obiettivo. Era dai tempi di Limbo che non mi veniva voglia di tornare su di un gioco per sbloccare qualche obiettivo assurdo e in The Cave, credetemi, ce ne sono molti.

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Da un punto di vista artistico, lo stile grafico del gioco richiama più i Monkey Island apocrifi (Tales of Monkey Island) che i classici della LucasArts. Allo stesso modo, il character design per certi versi mi ha ricordato Torchlight. Ciononostante, il gioco ha una sua profonda personalità che merita certamente un plauso.

Parte del merito, però, va al divertentissimo doppiaggio e, soprattutto, al copione. Questi due elementi ci hanno regalato alcuni bei momenti nel corso dell'avventura, e più di una volta ci siamo ritrovati a ridere di cuore di fronte allo schermo.

The Cave

In poche parole, The Cave è il gioco che ci aspettavamo da Gilbert e da Double Fine, nonché la dimostrazione che non occorrono enormi produzioni per sfornare un capolavoro. Perché The Cave è un capolavoro: un gioco divertentissimo, che vi consigliamo di acquistare senza troppi pensieri. Il divertimento è garantito.

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09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
Tanto umorismo, puzzle logici, storia divertente, bel copione, rigiocabilità garantita
-
Tre ore e mezza per playthrough non sono molte...
overall score
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The Cave è un titolo digitale che uscirà dalle scuderie di Sega all'inizio del prossimo anno, con la produzione gestita da Double Fine e diretta da Ron Gilbert.



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