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Dead Space 3

Dead Space 3

Il terzo capitolo della saga è finalmente giunto nelle nostre mani. Ma, a quanto pare, la ricerca spasmodica dell'azione ha guastato l'atmosfera del gioco. Una vera delusione.

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Isaac Clarke ha difficoltà a restare in piedi. Di tanto in tanto, viene investito da esplosioni improvvise e tentacoli di grandi dimensioni e, di tanto in tanto, le passerelle su cui cammina gli crollano addosso, e lo fanno svicolare giù per pendii, scogliere e colline.

È tutto molto drammatico, e si vede. O meglio, dovrebbe esserlo. Ma il risultato è che ci si sente più un attore che deve seguire un copione e svolgere un ruolo, anziché un giocatore che effettivamente ha il controllo della situazione e decide come affrontarla. Io la chiamo la "trappola di Uncharted". Dead Space 3 ci finisce dentro appieno.

Il più delle volte le esplosioni o gli altri effetti fanno saltare in aria Isaac, e si è costretti a guardare passivamente il nostro eroe in balia degli eventi. Altre volte, si deve schiacciare un tasto particolare, che nel contesto dell'interattività videoludica è davvero poco interessante. E quando, di tanto in tanto, questi eventi non avvengono, il risultato è così anti-climatico da risultare poco divertente. E non diventa mai davvero emozionante.

Dead Space 3
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Per molti versi, questi sono i problemi sintomatici di Dead Space 3. Il gioco cerca disperatamente di essere emozionante, intenso e drammatico, ma la ricerca costante dei colpi di scena si trasforma semplicemente in un rumore di fondo, che non cattura. In poche parole, è noioso.

Gli Unitologist, gli apocalittici religiosi che ritengono come l'umanità abbia avuto il suo turno e debba essere sostituita dai necromorfi, hanno preso il controllo della maggior parte dei cosiddetti Marker - i manufatti alieni che hanno dato il via all'invasione aliena. In altre parole, è l'inferno. Isaac deve fuggire dal pianeta, in quanto gli Unitologists lo vedono come la più grande minaccia per il loro sacro obiettivo.

Dead Space 3

Questo porta ad una riunione con Ellie, un incontro con un gruppo di scienziati e con un soldato, e più vi è un tiepido cenno a un triangolo amoroso che non era mai stato esposto. Ellie e gli scienziati sono bloccati in un relitto spaziale in orbita attorno al pianeta Tau Volantis, apparentemente la casa dei Marker, e i cui segreti possono essere la chiave per salvare tutta l'umanità. Dobbiamo fargli visita, in altre parole.

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Si tratta di una sceneggiatura abbastanza convenzionale, ma perché i personaggi, senza eccezione, sono poco interessanti, non ci si presta molta attenzione.

Dead Space 3

Ora, il gioco si può salvare solo grazie al gameplay. Fare a pezzi i necromorfi, al fine di ucciderli il più velocemente possibile, è sempre stata la chiave di volta del combattimento nella serie Dead Space. Qui vale lo stesso, ma è facile avere la sensazione che il gioco non stia mantenendo le promesse fatte. È possibile segare le gambe dei nemici, ma altri sembrano avere le gambe in acciaio inox. Alcuni nemici hanno grandi braccia, con artigli appuntiti enormi, ma altri li hanno così corti da tenerli sempre vicini al torace, tanto che un colpo alle braccia e un colpo al petto risultano identici. E si ha la sensazione che vi sia un solo specifico (e mai segnalato) punto sensibile alle amputazioni. Se si colpisce qualsiasi altra parte del corpo, non accade nulla. Bah.

Il peggio è che il fatto che la stragrande maggioranza dei nemici hanno esattamente lo stesso comportamento. Con poche eccezioni, tutti i necromorfi hanno un modus operandi in cui si avvicinano il più possibile per colpirci. Isaac non è esattamente un velocista, e combatte quasi sempre in piccoli spazi, quindi, di solito, si finisce con la schiena contro una parete o chiusi in un angolo, e si spingono via i nemici in modo da poter sperare di farli a pezzi.

Diventa subito monotono, e c'è poco spazio per il combattimento creativo. Inoltre, il gioco non è aiutato dal fatto che i combattimenti sono sempre così prevedibili. La luce si spegne, le porte sono bloccate, e i nemici giungono dai condotti dell'aria e da altre piccole aperture nelle pareti. Ecco, ho appena descritto più della metà dei combattimenti di Dead Space 3. Si raggiunge un punto in cui è possibile indicare con precisione da dove i nemici arriveranno, nell'esatto momento in cui si attraversa una porta. E i combattimenti sono davvero molti .

Non vi è tensione. Solo fastidio. "Pussa via, così posso andare avanti, brutto zombie!". Le meccaniche di gioco si usurano entro le prime ore, non importa quale livello di difficoltà si scelga.

Dead Space 3

Le cose diventano un po' più interessanti quando si deve combattere contro gli Unitologist, che preferiscono mantenere le distanze e rimanere in copertura con le loro mitragliatrici e bombe a mano, dando più spazio per il gioco libero ed espressivo. Purtroppo, questi scontri sono troppo pochi.

Dead Space 3 non è completamente privo di lati positivi. Il sistema di crafting, che consente di costruire le vostre armi da vari frammenti raccolti, per poi smontarle e rimontarle come vi pare e piace, è un'aggiunta intelligente. Scoprirete presto la gioia di scoprire nuove parti e di provarle, ed è anche possibile crearsele da soli, in stile MMO. Non è per niente difficile costruire un fucile combinato con un lanciafiamme.

Dead Space 3

E quando il gioco si prende una pausa di tanto in tanto dalla cavalcata contro i mostri, e permette di esplorare in pace, offre sia la sua squisita atmosfera che qualche scorcio favoloso. Nel primo terzo del gioco, si viene ripetutamente inviati a passeggio nello spazio, ed è un piacere ogni volta (fino a quando gli sviluppatori non si decidono a lanciarci un necromorfo o due).

Non c'è niente di sbagliato nemmeno nella produzione in generale. Il gioco, generalmente, ha una bella grafica, e i panorami spaziali sono davvero impressionanti. Il doppiaggio è più che discreto (anche se la sceneggiatura è noiosa), e non vi è segno di problemi tecnici lungo il percorso. L'audio, in generale, è però deludente. Il primo Dead Space ci aveva regalato alcune delle sequenze audio migliori e più efficaci di qualsiasi altro gioco, mentre questo terzo gioco sembra proprio anonimo.

Dead Space 3

Dead Space 3 non sa che cosa vuole essere. Si perde tra le grandi esplosioni e gli attacchi dei mostri per creare un'atmosfera, e pertanto non riesce nell'intento di qualificarsi come un gioco horror. D'altra parte, le meccaniche di gioco sono troppo pesanti e prevedibili, e il combattimento è troppo monotono per diventare vera azione. Che cosa ci resta, dunque? Un gioco che non impressiona laddove davvero conta.

Forse sarà meglio in co-op - l'unica parte del gioco che non abbiamo avuto ancora la possibilità di provare - ma in solitaria, Dead Space 3 è una delusione enorme, che si inciampa a più riprese nella sua corsa costante verso l'eccitazione e il dramma. Giocare Dead Space 3 è una vera sfida, e non in senso buono.

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06 Gamereactor Italia
6 / 10
+
Ambienti favolosi, illuminazione davvero d'effetto
-
Scene d'intermezzo fastidiose, non c'è emozione, azione noiosa e prevedibile, una storia da dimenticare
overall score
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