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The Walking Dead: 400 Days

Una nuova appassionante tappa della saga di The Walking Dead.

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400 Days è il nuovo DLC standalone di Telltale, della serie largamente acclamata The Walking Dead, tratta a sua volta dall'omonimo fumetto. Seppur si faccia cenno di tanto in tanto al viaggio di Lee e Clementine nei giochi precedenti, in questo nuovo contenuto l'attenzione è rivolta ai cinque nuovi personaggi, che tentano di sopravvivere all'epidemia zombie di una piccola città della Georgia. Le scelte fatte in 400 Days si rifletteranno nella Stagione 2, anche se non si sa ancora quanto.

I giocatori della serie originale saranno abituati a dialoghi eccellenti, ad un doppiaggio realistico e allo stile grafico particolare, fiore all'occhiello di The Walking Dead. Fortunatamente, niente di tutto questo è cambiato in 400 Days. I dialoghi risultano ancora molto ben scritti, il recitativo è ancora una volta eccellente, e le immagini ricordano una graphic novel.

Molti degli aspetti che hanno reso grandiosa la prima serie sono ancora presenti in questo DLC, anche se l'intenso tumulto emotivo del suo predecessore sembra mancare. A causa del breve racconto, diviso tra cinque personaggi, c'è poco tempo per i giocatori di farsi travolgere dagli eventi che si dipanano. La ventina di minuti a testa per ciascun membro del cast non basta affatto.

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I giocatori decidono l'ordine con cui vogliono vivere ciascuna delle storie. Anche se questa opzione risulta gradita, vi consiglio di procedere ordinatamente, in quanto alcune decisioni possono influenzare il contenuto, in una fase successiva. Nonostante il modo in cui le narrazioni si sviluppano l'una con l'altra risulti piuttosto marginale, è una caratteristica dignitosa, quindi vale la pena riprodurre i contenuti in ordine di apparizione.

Pur essendo cibo per zombie, la vera minaccia non è tanto farsi sgranocchiare le carni, quanto altri sopravvissuti. Vince, Shel, Russel, Wyatt e Bonnie condividono il racconto, ognuno affrontando le tensioni di un mondo senza regole. Vince è a bordo di una camionetta della prigione, quando la piaga zombie lo investe e deve trovare un modo per fuggire. Shel è parte di una comunità superstite, ed è costretto a trovare un equilibrio tra ciò che è meglio per la sorella e le esigenze della comunità. Russel ha litigato con un gruppo ed è alla ricerca della sua famiglia, quando si imbatte in un pericoloso nuovo complice. Wyatt e il suo amico Eddie vengono coinvolti in un inseguimento in macchina, inseguiti da una folla violenta. Bonnie, un ex tossicodipendente, è intrappolato in un triangolo amoroso ed è costretto ad attraversare un campo di mais per sopravvivere, quando una misteriosa gang inizia a sparargli addosso.

Proprio come nella serie principale, 400 Days si basa sulle tradizionali meccaniche di un gioco d'avventura. Muoversi all'interno di una piccola area o percorsi contenuti, interagendo con il mondo, è il nucleo meccanico del gameplay. Ci sono alcune belle novità riguardo al modo con cui si interagisce con il gioco. Non si tratta solo di parlare con qualcuno e vedere le cose. Un gioco come sasso-carta-forbici è ben diverso dal tipico 'sguardo' e dal semplice 'parlare'. La tensione e la sfida vengono prodotte grazie agli eventi quick-time. Un momento eccezionale è quando si rimane da soli, avvolti in una nebbia che copre la strada, e si viene messi molto sotto pressione. Questa sequenza evidenzia come i controlli possano guidare le esperienze al di là di opzioni di conversazione.

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Le storie sono solide. Ognuna è piuttosto intricata e la loro varietà le rende molto divertenti. I problemi sorgono riguardo alla scarsa motivazione che investe i giocatori. Il poco tempo che i giocatori hanno a disposizione per ciascun personaggio rende difficile una loro affezione. Solo le impressioni iniziali rivelano una personalità NPC. Lo scripting e le ambientazioni sono eccellenti, ma anche gli scrittori più affermati non sono in grado di creare un legame emotivo tanto forte in così poco tempo. Mi viene in mente un personaggio su cui mi sono fatto un'opinione piuttosto forte. L'ho trovato così terribilmente sgradevole che risultava impossibile non provare altro che odio nei suoi confronti.

A causa della brevità del DLC, i giocatori vengono subito gettati nell'azione. Il risultato è che i personaggi appaiono incompleti. Nella prima stagione, lo sviluppo del personaggio era un aspetto fondamentale. Era ammirevole come il gioco desse la possibilità di valutare cosa fare e cosa non fare. Quando ho incontrato Clementine ho pensato che fosse fastidiosa e continuavo a cercare di scaricarla, ma alla fine mi sono sentito protettivo nei suoi confronti. Non mi fidavo di Kenny, ma è diventato un alleato fidato. Volevo piacere a Ben e gli ha dato possibilità di dichiararsi, ma nulla. Tali interazioni si adattano perfettamente a voi. Se fai una scelta che può avere un impatto un tizio che conosci appena, non lo è.

E' difficile criticare questo 400 Day, per il fatto che non abbia lo stesso impatto come il suo predecessore. Risulta molto difficile intessere le stesse relazioni, come nei giochi precedenti, ma data la sua mancanza di messa a fuoco e l'insistenza su una storia che può essere saltata, è davvero dura richiedere ai giocatore di creare un legame affettivo con i personaggi.

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Come nei giochi precedenti, le azioni hanno conseguenze invisibili. Purtroppo, la maggior parte delle conseguenze accadono fuori dallo schermo e il dialogo riempie gli spazi vuoti. Nel mio secondo playthrough, ho deliberatamente scelto le azioni opposte a quelle del precedente. Non importa quali siano state le mie scelte, non importa quanto le cose siano cambiate, il percorso narrativo era comunque quello e sono arrivato a conclusioni molto simili al precedente.

Un'eccezione rispetto a quanto detto è il già citato gioco sasso-carta-forbici. La prima volta ho perso, e sono stato costretto a prendere la strada più rischiosa rispetto al mio compagno NPC. Nella seconda partita, ho vinto e abbiamo cambiato posto. Mi è piaciuto molto vedere come scorra in modo diverso la stessa storia, purtroppo, nonostante i miei sforzi, non sono riuscito a trovare altri momenti come questo.

400 Days è solido, ingegnoso e ben fatto. Le storie interessanti e le meccaniche decisionali sono più piacevoli che mai. I nuovi membri del cast sono piacevoli e hanno rappresentazioni solide, è solo un peccato che non sia possibile passare un po' più di tempo con loro. C'è molto da godere e, come tappa intermedia tra le stagioni, questo titolo risulta un posto divertente da visitare. Manca la sottigliezza e la spinta emotiva rispetto ai suoi predecessori, ma pone le basi per la prossima stagione che sarà senza dubbio un seguito dignitoso.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
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