Dead Rising 2

Devo ammetterlo, sono uno che temporeggia. Uno che non fa mai a gara contro il tempo. Procrastino le cose fino all'ultimo, sperando che si aggiustino da sole. Nella vita reale me la cavo, in Dead Rising 2 ottengo questo messaggio:

"La verità è svanita".

Posso continuare a giocare e portare Chuck a Fortune City, ma per progredire nella storia e scoprire la verità sulle orde di zombie devo andare in alcuni posti entro in tempo limite. Ci riprovo. In Dead Rising 2 è bene essere pronto a provare e riprovare. Il gioco non perdona, ed è questo il segreto del suo fascino. Se non ti ricordi di salvare e fortuitamente ti scontri con uno psicopatico, devi ricominciare da capo.

La mia esperienza con il primo Dead Rising era densa di frustrazione. Sono felice di scoprire che Dead Rising 2 è assai meno frustrante. Il gioco si apre lasciandoci una marea di possibilità, le quali ricalcano le dure realtà che rendevano il primo titolo speciale. Tenendo a mente gli appuntamenti e ricordandosi di andare al cesso (per salvare) può non sembrare divertente, ma tra una cosa e l'altra ci sono migliaia di zombie da ammazzare.

A volte sono i limiti a procurarti la libertà, e nel caso di Dead Rising 2 la massima forma di libera espressione del gioco si realizza proprio attraverso alcune meccaniche ben definite. Accumula cibo, assicurati di avere sempre delle buone armi e sopravvivrai a tutto quello che Fortune City ha in serbo per te. Non solo gli zombie, ma anche i sopravvissuti umani o gli psicopatici, che sono pure peggio. Quando si ha a che fare con un serial killer armato di motosega o un ex ammiratore che salta fuori dal bagno, ecco giungere un po' di piacevole colore altrimenti assente nei nemici senza vita che riempiono il gioco.

Dead Rising 2 non è un ottimo sparatutto. In effetti le meccaniche di sparo sono piuttosto deboli, e le tattiche con cui si ha a che fare sono orribili. Sparando a uno zombie questi rimarrà fermo immobile, saltellando a destra o a sinistra solo dopo qualche colpo. Fortunatamente si tratta di una parte poco importante del gioco, dunque possiamo fare finta di niente.

Mentirei se dicessi che Dead Rising 2 ha un'ottima storia da raccontare, ma ancora una volta non è questo il caso. Il gioco è pensato per avere una sorta di feeling da B-Movie pornografico, e ci riesce alla perfezione. Le cut scene sono deliziose, in particolare se si veste il protagonista Chuck Greene con qualcuno degli oltraggiosi abiti che si possono trovare nei negozi di Fortune City.

Dead Rising 2 è estremamente più curato di Dead Rising 2: Case Zero, ma ci sono ancora alcuni problemi tecnici, e non mi posso certo dire soddisfatto dei troppi zombie uguali fra loro (capita di trovare tre zombie uguali camminare vicini). Fortune City è un posto piuttosto ampio, ma tutte le aree sono facili da raggiungere appena si apprendono le fattezze della città. Ci sono numerosi bagni (per salvare) e stanze della manutenzione (per combinare oggetti fra loro ottenendo armi più potenti), ma mancano soldi e cibo. Alcuni negozi improvvisati tenuti da alcuni sciacalli forniscono ottime armi e zombrex, necessario per tenere in vita la propria figlia Katey. Sperimentare con le combinazioni delle armi e trovare nuovi modi per ammazzare gli zombie e forse la cosa più divertente presente nel gioco, e se si cerca un po' di divertimento è opportuno creare un file di salvataggio solo per questo scopo. E il tutto si fa ancora più divertente se si invita un amico. Sfortunatamente la modalità cooperativa è disponibile solamente online.

Chuck Greene si ritrova nel bel mezzo di un game show televisivo chiamato Terror is Reality, nel quale i concorrenti uccidono zombie in TV per denaro. Il denaro serve solo per avere una buona scorta di Zombrex per Katey. Terror is Reality è inoltre il nome della modalità multiplayer in cui un massimo di quattro giocatori possono giocare in eventi all'American Gladiator con protagonisti gli zombie. Intrattenimento casual, al quale non si dedica molto tempo. Piuttosto si tratta di un'aggiunta piacevole al gioco che ben si inserisce nella storia, ma i giochi di per sé non offrono molta sostanza.

Sono impressionato dal lavoro di Blue Castle Games e Capcom. Sembra una produzione giapponese, ed è un ottimo sequel del primo gioco. Il tono, l'atmosfera, i personaggi non sono quel genere di elementi che si ritrovano in un videogame occidentale. Capcom sa il fatto sui giochi dedicati agli zombie, dopotutto.

Dead Rising 2 è uno di quei giochi in grado di dividere il pubblico in due diverse fazioni. Da un lato ci sono quelli che amano in modo assoluto la meccanica, disposti a rigiocare il titolo in continuazione, salvando pià gente possibile, cercando alcuni degli obiettivi sbloccabili solo attraverso la compulsiva uccisione di zombie. Dall'altro lato, alcune persone non avranno lo stomaco per digerire la mancanza di chekpoints, la necessità di fare crescere il proprio personaggio e di rigiocare la campagna, delle meccaniche sparatutto non proprio perfette e dei vari problemi tecnici. Non posso ignorare tutti questi elementi, e benché Dead Rising 2 mi abbia portato più volte all'esasperazione, è ancora un gioco che so che riprenderò in mano numerose volte, uno di quei giochi che continueranno a divertirmi. È qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che gli amanti degli zombie ameranno alla follia. È un buffet di zombie, e io sto facendo il bis.