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Enslaved: Odyssey to the West

Enslaved: Odyssey to the West

Monkey e Trip viaggiano verso l'occidente nell'ultimo titolo di Ninja Theory. Jonas ha guidato l'insolito duo attraverso uno splendido paesaggio...

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Quando si ha a che fare con indumenti scomodi e bandane esplosive la situazione si fa davvero complicata. Il fuggitivo Monkey li indossa, e la maniaca della tecnologia Trip cerca di assisterlo e di guidarlo. La strana coppia inizia un viaggio lungo una strada costeggiata di mech arrabbiati, grattacieli altissimi e un sacco di salti.

È Mokey, e di conseguenza il giocatore, a fare il lavoro sporco in Enslaved: Odyssey to the West. La sua bandana ha un utilissimo walkie talkie, ma è in grado di ucciderlo se Trip lo desidera o se viene a sua volta uccisa. Una motivazione sufficiente per tenere Trip in vita mentre ci si fa largo in una New York devastata, dove la natura ha ripreso il possesso dell'ambiente.

Enslaved: Odyssey to the West

Andy Serkis, meglio conosciuto per avere interpretato Gollum e King Kong, ha prestato voce e movenze a Monkey. Come si sospettava il risultato è meraviglioso, e Mokey possiede sia movenze dense di grazia che un volto pieno di espressioni. Questa particolarità si nota nelle cut scene, dove ci avviciniamo ai due personaggi, e anche se la storia è scritta da Alex Garland (The Beach, 28 giorni dopo) si sarebbe potuta scrivere con qualche sfumatura in più, pur essendo ben narrata.

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I compiti principali di Monkey si riassumono in combattere e saltare. Durante il combattimento il bastone di Monkey viene utilizzato per combattere robot armati fino ai denti. Si possono sfasciare le cose con colpi normali, colpi potenti e focus attack davvero malati, nel quale il nostro eroe si comporta da jedi sui loro culi metallici. I nemici variano da semplici mech di sorveglianza fino a giganteschi animali meccanici. I punti deboli vengono individuati da una libellula meccanica in dotazione a Trip.

Enslaved: Odyssey to the West

Trasformando i robot in ferraglia si svelano le splendide animazioni, scoprendo ben presto il retaggio di Heavenly Sword. Monkey può inoltre effettuare dei colpi speciali che abbattono alcuni nemici. Lo possiamo ammirare mentre salta sui bastardi metallici, disarticola le loro mitragliatrici e le usa contro di loro. Queste mosse finali sono sottolineate da particolarissime inquadrature, da uno splendido slow motion e dal ruggito di Monkey.

Oltre a tirare bastonate a destra e a manca, Monkey può anche attaccare a distanza con una pistola al plasma o con uno shocker. I nemici rivestiti di corazza possono esserne particolarmente sensibili.

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Enslaved: Odyssey to the West non è tutto lotte ed esplosioni. La strada è spesso bloccata, e Monkey deve farsi strada attraverso sporgenze, piante rampicanti, sbarre metalliche e altri oggetti che sporgono dal terreno (e che lampeggiano). Monkey non fa altro che dare un senso al suo strano nome saltellando e scalando lungo il suo viaggio verso ovest. E anche se sembra pericoloso, è assai difficile cadere. Tutto sembra quasi su binari, e se non siete fan della giocabilità automatizzata alla Uncharted 2, consideratelo un avvertimento.

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La cooperazione è inoltre un elemento chiave per la progressione, ed è possibile dare a Trip diversi comandi con il grilletto di sinitra. Si può chiederle di fermarsi, di seguirci o di attivare ologrammi che distraggono i mech. Trip spesso può essere trasportata o lanciata attraverso spazi che solo Monkey può raggiungere. In gruppo si viaggia meglio, e le cose migliorano quando fa la sua comparsa una specie di maialino chiamato Pigsy.

Enslaved inoltre offre qualche puzzle, per la verità piuttosto semplice e poco dispendioso in termini di tempo. Monkey e Trip devono, per esempio, scalare ponti o piattaforme i quali si raggiungono solo dando specifici comandi a trip. Non avrei avuto nulla incontrario a vedere qualche scalata in meno e qualche puzzle in più, ma nel complesso gli elementi si bilanciano. Essendo duro di comprendonio ho avuto qualche problema a far funzionare un sottomarino, e se fosse stato ancora più difficile mi sarei messo a urlare per la frustrazione.

Enslaved: Odyssey to the West

Enslaved è molto variegato e particolarmente divertente quando Monkey tira fuori la sua "Nuvola" semovente. Questo rapidissimo mezzo di trasporto può farci galleggiare sull'acqua, sulle paludi, ci consente di combattere i boss e di attraversare sequenze ad inseguimento con i nostri occhi puntati sugli acceleratori blu dislocati lungo il percorso. La nuvola aggiunge un po' di originalità al gameplay e compensa il fatto che Monkey non può saltare (se non di fronte a scogliere o precipizi).

Il nostro viaggio attraversa specchi d'acqua, campi minati, hangar e attraversa ponti da una prospettiva di design sia varia che coerente. Ciononostante, c'è un certo senso di confusione e qualche glitch grafico. A parte questo, è un'esperienza unica e pittoresca, in particolare quando Monkey si dondola da alcune sporgenze come un certo principe persiano, mentre il sole lo bacia alle sue spalle.

Enslaved: Odyssey to the West

Diventa ben presto chiaro che si è creato un legame molto forte tra Monkey e Tri, più forte della bandana esplosiva di Monkey, e certi elementi della storia sono piuttosto prevedibili. Ma ci sono momenti con una splendida atmosfera e una storia visivamente rappresentata in modo davvero superbo. Sia Andy Serkis che l'attrice responsabile della voce di Trip hanno svolto un lavoro eccellente e, grazie anche alle animazioni, si raggiunge un elevato grado di credibilità. Gli occhi dei personaggi, in particolare, sono impressionanti.

Il genere action-adventure ha perso terreno nei confronti degli sparatutto, e in questo caso Enslaved: Odyssey to the West è una vera e propria ventata di aria fresca. Con svariati livelli molto divertenti e un altissimo ritmo (per non menzionare uno dei più bei finali del 2010), Ninja Theory è riuscita a presentarci una delle più belle sorprese del 2010. Nel complesso Odyssey to the West è un'avventura piacevole in un mondo nuovo e originale. Ninja Theory mescola azione intensiva e momenti suadenti. Il risultato finale è semplicemente affascinante.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Splendida atmosfera, storia ben narrata, livelli unici
-
Sezioni acrobatiche su binari, alcuni problemi grafici
overall score
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Una seconda opinione

Enslaved: Odyssey to the West è considerato da Namco Bandai il suo titolo di punta del 2010. E la ragione c'è: pur essendo qualificabile come un genere che sembra avere detto davvero tutto, questo titolo riesce a dimostrare che - pur senza introdurre drammatici elementi innovativi - un ottimo action adventure nel 2010 è possibile. La splendida grafica, combinata all'atmosfera unica e all'empatia che si crea tra i personaggi, rendono Enslaved: Odyssey to the West il miglior action adventure del 2010. Se amate il genere, non potete assolutamente perdervelo.

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RECENSIONE. Scritto da Jonas Elfving

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