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Batman: Arkham Origins

Batman: Arkham Origins

L'eroe più oscuro e misterioso dell'universo dei fumetti torna con una nuova avventura mozzafiato.

HQ

Tra gli eroi che costellano l'immenso universo dei fumetti, Batman si è senza dubbio ritagliato un posto di diritto nell'Olimpo dei personaggi più amati dai lettori di comics, e non solo. Per la sua natura oscura e solitaria, l'Uomo Pipistrello ha affascinato tante tipologie di media: dal cinema alla televisione fino ad arrivare al videogioco, le avventure del Cavaliere Oscuro sono sempre state di qualità esemplare, conquistandosi nel corso dei suoi anni di "storia" un pubblico di fans sempre più ricco e variegato.

Non fa eccezione Batman: Arkham Origins che - dopo due illustri predecessori, quali Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City - ha mantenuto alto, altissimo lo standard qualitativo della serie, regalando ai giocatori un intreccio narrativo profondo e dinamiche di gioco tra le più interessanti del panorama "eroico" videoludico attuale. Nelle nostre ore in compagnia di Origins, abbiamo potuto toccare con mano, ancora una volta, la grandezza che caratterizza la saga, senza risentire del "passaggio di testimone" tra RockSteady e Warner Bros Games Montreal. Anzi, la coerenza narrativa e qualitativa che pervade questo prequel curato dallo studio canadese ha soddisfatto in larga misura i nostri palati difficili, inizialmente (e lo ammettiamo senza timore) reticenti nei confronti di questo inatteso cambiamento artistico. E' vero, i ragazzi di Warner Montreal erano probabilmente i più consoni ad occuparsi del nuovo capitolo del franchise - lo studio, infatti, è lo stesso che ha curato lo sviluppo dell'Armored Edition per Wii U di Batman: Arkham City - ma con alle spalle successi di pubblico e di critica come i suoi predecessori, il rischio di soccombere era, ovviamente, dietro l'angolo. Prova superata? Scopriamolo.

Batman: Arkham Origins

Il passato è una terra straniera

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C'è un aspetto che, sin dai tempi del fumetto e delle sue trasposizioni cinematografiche, per poi toccare il mondo videoludico, ha caratterizzato le avventure dell'Uomo Pipistrello: una particolare attenzione alla dinamica narrativa e ad una caratterizzazione dei personaggi, a partire dallo stesso protagonista, particolarmente profonda. Come nei precedenti capitoli videoludici, anche Batman: Arkham Origins vanta una sceneggiatura molto curata, caratteristica, quest'ultima, che rappresenta un valore aggiunto rispetto a tante altre controparti videoludiche dedicate agli eroi dei fumetti, spesso poco focalizzate sulla psicologia dei personaggi. Origins - come suggerisce il titolo stesso - è un prequel incentrato sulle origini di Batman in quanto eroe, e sulla sua consacrazione a leggenda nell'immaginario collettivo. Una vera e propria "gatta da pelare" per lo studio canadese in termini narrativi, in quanto dare spessore e imprimere al contempo la propria firma, senza tuttavia creare malcontento tra i fans più esigenti del Cavaliere Oscuro (videoludici e no), rappresentava senza dubbio una sfida senza precedenti.

E' la Vigilia di Natale. Il misterioso Maschera Nera (aka Roman Sionis), un criminale di cui ancora non si conosce l'identità, ha posto una taglia dal valore di 15 milioni di dollari sul giovane e ancora inesperto Batman, sguinzagliandogli al seguito non solo otto tra i più letali assassini presenti a Gotham City, ma anche l'intero (e corrotto) corpo di polizia della città. I rapporti tra il giovane eroe oscuro e la polizia, infatti, sono ancora particolarmente tesi: il Commissario Gordon, qui ancora un semplice agente di polizia, è tra coloro i quali vogliono al più presto la testa del misterioso Uomo Pipistrello.

Il background narrativo che si dipana sin dai primi minuti della campagna singleplayer di Origins già permette di farsi ben più di un'idea del lavoro compiuto dal team di Warner Bros. Montreal. Accanto ad una sceneggiatura dettagliata e piacevolmente ben scritta, l'aspetto che maggiormente ci ha colpito di questo nuovo capitolo del franchise è quanto il filone narrativo s'intecci perfettamente alle dinamiche di gameplay: nel suo essere ancora inesperto e carico di quel "fuoco vivo" dato dalla sua giovane età, Bruce Wayne/Batman appare molto più violento e spietato, e ciò si riflette anche in combattimenti più dinamici, e questa volta con nemici ancora più "tosti" da affrontare. Seppur permanga uno degli elementi distintivi della serie, il Free Flow System (per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta di un sistema di combattimento in cui con la semplice pressione di un tasto, è possibile dare vita ad una serie di attacchi e contrattacchi, schivate, ecc.), la percezione è quella di affrontare combattimenti molto più intensi e frenetici rispetto al passato, accompagnati da una sostenuta difficoltà e capaci di regalare una dose massiccia di divertimento.

Immancabili le sezioni stealth che il nostro Batman utilizza, questa volta, con una duplice funzione: accanto al canonico approccio per attaccare i propri nemici, l'eroe utilizza tale modalità anche per intrufolarsi all'interno del dipartimento di polizia, dove - percepito come un criminale e non come eroe locale - ha la possibilità di analizzare il database relativo ai criminali. Anche in questo caso, la nostra abilità viene messa alla prova sin dall'inizio: dopo una breve ma intensa fase tutorial, non mancano occasioni in cui saremo costretti a fronteggiare un numero sconfinato di nemici, imparando a padroneggiare immediatamente tale tecnica di combattimento, piuttosto che prediligere uno stile di attacco molto più aggressivo.

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Batman: Arkham Origins

Gotham City e la Bat-Caverna: luoghi da esplorare in libertà

Ad arricchire maggiormente la nostra esperienza a Gotham City, vi è una certa libertà di esplorazione che ci viene concessa all'interno del titolo. Caratterizzata da una vastità senza pari e da un'atmosfera squisitamente gotica - che non ha nulla da invidiare alle atmosfere delle pellicole di Tim Burton e Christopher Nolan - Gotham City si apre al giocatore a poco a poco, spingendolo ad esplorare ogni singolo anfratto della città. Inoltre, essendo costantemente connesso alla radio della polizia locale, l'Uomo Pipistrello - spostandosi per la città - ha la possibilità di intercettare una serie di missioni secondarie, utilissime per aumentare il proprio livello di esperienza. Seppur sia presente la funzione "fast travel" all'interno del gioco che permette un'esplorazione e spostamenti più rapidi, il nostro consiglio è tuttavia godersi appieno l'esperienza videoludica al massimo e sfruttare tutte le sue potenzialità disseminate dal team in ogni strada e ogni angolo di Gotham. L'aggiunta di questa componente esplorativa, coadiuvata dalla presenza di tutte queste quests secondarie, offre senza dubbio una potenziale longevità al titolo, la cui esperienza, dunque, non si esaurisce nel giro di poche ore, ma permette di restare ancorati all'universo di Batman per molto tempo.

In merito al concetto di "libertà" sotteso in Batman: Arkham Origins, seppur completamente opzionale, la Bat-Caverna assume un ruolo decisivo sia da un punto di vista narrativo sia per quanto l'apprendimento delle meccaniche stesse del gioco. Con la funzione di "hub", la Bat-Caverna è il luogo in cui Batman può allenarsi al combattimento attraverso 12 sfide training (sbloccate sin da subito), con cui il giocatore apprende le varie meccaniche di lotta presenti all'interno del titolo. Come abbiamo ribadito sin da subito, la Bat-Caverna è un luogo visitabile a discrezione del giocatore, ma a nostro parere sarebbe meglio farci un salto quando possibile, anche perchè ciò permette di avere una visione completa della storia sottesa alla campagna. Oltre a fungere da utile palestra per imparare l'antica arte del combattimento, la Bat-Caverna rappresenta uno dei modi con cui possiamo interagire con il nostro mentore, il maggiordomo Alfred. Alfred si rivela fondamentale sia perchè spinge il personaggio a prediligere i numerosi gadget progettati da egli stesso piuttosto che il solo e brutale uso della violenza, ma anche perchè, nel procedere nella narrazione, è proprio attraverso l'insolito maggiordomo che scopriamo i numerosi dettagli relativi all'oscuro passato di Bruce Wayne. Un motivo ulteriore per tornare alla Caverna e saperne di più.

Batman: Arkham Origins

Da un grande potere, derivano grandi responsabilità (!)

I fans di Batman ci scuseranno per aver preso in prestito questa battuta da un altro supereroe (Spiderman), ma questa ci appare la frase più adatta che ci permette di spiegare l'operazione compiuta dal team di Warner Montreal rispetto alla squadra precedente, quella di Rocksteady. Senza dubbio, la strategia portata avanti dallo studio canadese è quella di continuare un cammino su una strada ampiamente spianata da chi li ha preceduti, lasciando pressoché invariate molte delle dinamiche sottese al gioco e senza portare particolari innovazioni al titolo. Tralasciando un livello di difficoltà maggiore rispetto ai titoli precedenti - anche perchè la componente "action" sembra imporsi maggiormente in questo capitolo rispetto al passato - non assistiamo a nessun elemento realmente innovativo, che ci permetta davvero di cogliere lo stile creativo dello studio rispetto a chi li ha preceduti. Un maggior coraggio e una maggiore sperimentazione, in vista di questo cambio di rotta, sarebbe stato oltremodo gradito, non lo nascondiamo.

D'altra parte, non pecchiamo d'ingenuità e siamo pienamente consapevoli che questa scelta sia stata dettata da una significativa dose di responsabilità nei confronti di un franchise che, a partire da Arkham Asylum, si è costruito una sua credibilità nel mondo videoludico. Tuttavia, per il futuro ci aspettiamo un po' più di audacia e innovazione, anche perchè siamo convinti che ci sia tanto potenziale che non sia stato sfruttato appieno.

Batman: Arkham Origins

Seppur largamente entusiasti di questa nuova esperienza in compagnia del Cavaliere Oscuro, Batman: Arkham Origins non si esime da alcune problematiche, che in alcuni casi risultano piuttosto evidenti. In particolare, non sono mancate occasioni in cui, anche durante le cutscenes, il gioco sia andato a scatti o si sia "freezato" (in un'occasione si è persino bloccato, costringendoci a riavviare la console), rallentando la nostra esperienza, in particolare quando il gioco effettua dei salvataggi. In altre parole, bug ci sono e sono presenti, ma preferiamo imputare queste "imperfezioni" all'inesperienza del team con un kolossal videoludico come la serie Batman Arkham, nella convinzione fiduciosa che Warner Bros. Montreal possa dare molto, ma molto di più.

Sarebbe tuttavia ingiusto soffermarci sui pochi problemi che attanagliano il titolo. Nel complesso, la nostra esperienza con Batman: Arkham Origins è assolutamente positiva, brillante, divertente, regalandoci tantissime ore in compagnia dell'eroe più oscuro ed enigmatico dell'universo DC. Con una trama intrigante e un livello di difficoltà gustosamente alto, il nuovo capitolo di Batman a firma Warner Montreal è assolutamente all'altezza dei suoi predecessori, regalandoci una nuova ed entusiasmante esperienza di gioco. Anche se per il futuro, lo ricordiamo, ci aspettiamo un po' più di intraprendenza.

Batman: Arkham Origins

ndr: Aggiorneremo al più presto la review con un paragrafo dettagliato dedicato alla modalità multiplayer, qui non affrontata..

08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Narrazione mozzafiato; Campagna singleplayer potenzialmente longeva; Coerenza qualitativa con i capitoli precedente.
-
Alcuni bug che rallentano la nostra esperienza; Warner Bros. Games Montréal avrebbe potuto osare di più.
overall score
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