Guild Wars 2: i primi passi

Non è ancora il momento di recensire Guild Wars 2. Ho trascorso solo tre giorni nelle terre di Tyria, eppure provo una sensazione di spaesamento totale. Una sorta di inebriamento creato da una quantità esagerata di emozioni e da un numero sorprendente di informazioni che mi sono piombate addosso come una grandinata di fine agosto.

Non posso dare un giudizio, non sarebbe onesto. Per questo motivo, ho pensato di scrivere un breve resoconto della mia avventura in Guild Wars 2 e di quello che ho visto appena messo piede in questo straordinario universo.

Anzitutto, bisogna tenere in considerazione le differenze con il passato. Ho giocato parecchio al primo Guild Wars, un gioco che ho amato e odiato al tempo stesso. Ricordo che lo comprai principalmente perché avevo voglia di provare un MMORPG senza pagare un noioso canone mensile, e con una qualità superiore ai (pessimi) giochi free-to-play dell'epoca.

Amavo Guild Wars perché era splendido poter visitare delle città piene di gente, socializzare, entrare nelle divertentissime quest per gruppi di giocatori. Al contempo, però, lo odiavo, perché per la maggior parte del tempo il gioco era caratterizzato da un certo grado di solitudine. Le fasi di esplorazione, infatti, erano completamente istanziate. Ovvero: una volta usciti dalle città, pullulanti di persone, ci si trovava nella desolazione più totale. Non amo giocare in gruppo: preferisco un PvE solitario, perché i miei personaggi sono quasi sempre dei reietti. Questo era semplicemente impossibile in Guild Wars. Evidentemente era un mio problema: il gioco era davvero divertente in PvP. In ogni caso, sembrava che gli mancasse qualcosa.

Devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di simile in Guild Wars 2. E, per una volta, sono felicissimo di essere stato smentito. Guild Wars 2 è un nuovo gioco. Non è un vero e proprio sequel di Guild Wars, quanto piuttosto la sua naturale evoluzione.

Le esplorazioni istanziate sono state profondamente modificate. Quando si entra in un'istanza, infatti, non ci si trova più da soli (fatta eccezione in alcuni rari momenti), ma si condivide l'intero mondo con un grande numero di giocatori. L'universo, così, è perennemente popolato e non si ha mai la sensazione di essere soli.

Inoltre, gli NPC sono più frequenti. Esistono numerosi avamposti, nei quali è possibile ricevere delle quest ma anche rifocillarsi e acquistare degli oggetti utili. Talvolta, gli avamposti sono teatro di battaglie con le fazioni rivali, che consentono di rendere più speziata la propria giornata trascorsa in Tyria.

Inoltre, il gioco ha tratto ispirazione da MMORPG come Rift, creando delle quest che si generano in alcuni punti della mappa e che invitano un gruppo di persone a parteciparvi. Non è stato costruito un sistema di party altrettanto efficace (cioè, in questi momenti non si creano dei grossi gruppi di giocatori), tuttavia gli sviluppatori hanno ideato un sistema intelligente per assegnare delle ricompense al giocatore che prende parte alla quest. Chi collabora di più, infatti, può ottenere una medaglia d'oro con un premio in denaro più alto. Gli altri, invece, possono ottenere una medaglia d'argento e di bronzo con premi più modesti. Si tratta di un incentivo utile, anche se ho il sospetto che ottenere una medaglia d'oro sia fin troppo facile.

Un altro aspetto che mi ha sorpreso in maniera positiva è dato dal sistema di assegnazione dei punti esperienza. In Guild Wars 2 non occorre soltanto sterminare un enorme numero di creature e completare più quest possibili per progredire: anche l'esplorazione assegna dei punti esperienza, e il giocatore è costantemente spinto a esplorare nuove zone. Inoltre, durante i miei viaggi mi è capitato di accedere a luoghi troppo "facili" per il mio personaggio. Nessun problema: il gioco ha automaticamente abbassato il mio livello per rendere la sfida sempre molto interessante. Purtroppo, non avviene il contrario: dovrò salire di livello prima di superare quelle montagne all'orizzonte.

Un altro aspetto che mi spinge a esplorare le possibilità di questo gioco è dato dal sistema di leveling del personaggio. In Guild Wars 2 sono state introdotte due barre delle abilità. La prima delle due barre è caratterizzata da cinque slot, che racchiudono le mosse offensive e difensive. Ogni slot si sblocca grazie all'uso dell'arma. All'inizio, dunque, si è in grado di effettuare solo una mossa. Poco dopo si sblocca un secondo tipo di attacco, e poi un terzo, e così via fino a riempire tutte e cinque le caselle. Ogni giocatore, dunque, può provare le diverse combinazioni possibili e diventare un esperto nei vari tipi di arma disponibili (ce ne sono ben 19!). La seconda barra, invece, si concentra sui talenti, sulle magie di cura e su di una particolare abilità "Elite", che si sbloccherà quando il mio personaggio raggiungerà un livello adeguato. Inutile dire che non vedo l'ora che avvenga.

E, come ultimo aspetto, dobbiamo considerare la storia. In genere non riesco a seguire la trama dei MMOPRG, in quanto ha l'aspetto di una storia condivisa con milioni di giocatori nella quale il mio personaggio ha un ruolo marginale. All'inizio dell'avventura, però, Guild Wars 2 ci presenta un filmato introduttivo che rispecchia le nostre scelte effettuate durante la creazione del personaggio, che si concludono con un laconico "This is my story". E, in effetti, si ha proprio la sensazione che la nostra storia sia unica, diversa da quella degli altri personaggi.

Guild Wars 2 mi ha sorpreso. Pensavo di ritrovarmi il seguito di Guild Wars, invece ho fra le mani qualcosa di moderno, capace di cogliere i migliori aspetti dei titoli MMORPG contemporanei e di introdurre qualcosa di nuovo. La mia avventura a Tyria è appena iniziata, e non vedo l'ora di scoprire cosa si trova dietro quelle montagne.