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      Gamereactor
      recensioni
      Assassin's Creed: The Ezio Collection

      Assassin's Creed: The Ezio Collection

      In mancanza di una nuova iterazione della serie per quest'anno, Ubisoft ha riunito i capitoli della saga preferita degli amanti di AC.

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      Se, qualche mese fa aveste chiesto ad un gruppo di fan di Assassin's Creed quale/i gioco/i avrebbero volentieri voluto vedere in versione remaster, è molto probabile che la stragrande maggioranza di questi avrebbe detto un remaster dell'intera trilogia di Assassin's Creed II. Per molti, i giochi con protagonista Ezio Auditore da Firenze rappresentano l'apice della serie. In effetti, non è difficile sostenere il contrario: le competenze messe in gioco da Ubisoft in questa trilogia hanno poi caratterizzato e lastricato la strada alla produzione successiva della serie, e il livello di raffinatezza raggiunto da questa rispetto al gioco originale - il quale, per quanto molto popolare, era comunque molto limitato - ha permesso a questo franchise di diventare uno dei più importanti della storia videoludica più moderna.

      E così eccoci qui, è il mese di novembre e ancora una volta ci troviamo a rivivere le avventure di Ezio, mentre combatte contro le guardie e corre sui tetti attraversando l'Italia rinascimentale e poi la Costantinopoli del XVI secolo. Questa trilogia di titoli segue il percorso di anni compiuto dal suo protagonista carismatico, da quando aveva un faccino pulito e giovane a quando è diventato un uomo oramai adulto e dai capelli brizzolati. Dal momento che Ezio invecchia nel corso di questa trilogia ed i giochi si sono evoluti insieme a lui, ci siamo trovati di fronte a meccaniche sempre più complesse. Le nuove funzionalità sopraggiungono esattamente come i colpi di scena che abbiamo rintracciato all'interno della storia, non solo attraverso i vari anni in cui è ambientata la storia alternativa, ma anche nella parte di storia ambientata al giorno d'oggi, dal momento che Desmond e i suoi amici rappresentano il volto moderno dei Templari, l'Abstergo Industries.

      La storia in sé rappresenta davvero un aspetto estremamente importante. Sia Ezio sia Desmond hanno dimostrato di essere entrambi molto popolari tra i fan, e la storia riprende da dove avevamo lasciato Altair nel primo gioco, raggiungendo la sua conclusione alla fine di Revelations (dopo che Desmond ritorna in Assassin's Creed III, un aspetto che offre un finale più definitivo al suo arco narrativo). Ahimè non sarà possibile avere la storia completa in The Ezio Collection, quindi vi tocca andare a recuperare il primo gioco o entrare in sintonia con la storia così com'è prima dell'arrivo di Ezio, mentre la conclusione definitiva sulla storia di Desmond non arrivare fino alla fine di ACIII, quindi, se volete avere un'idea completa dell'intera vicenda, vi consigliamo anche di recuperare questi altri due capitoli. In ogni caso, potete comunque godervi tranquillamente l'intera trilogia come storia a sé stante, un modo per esplorare la vita e l'epoca di Ezio e della sua famiglia. Le sequenze live action di Lineage vengono messe in scena in modo davvero brillante e offrono alla perfezione il contesto di tutto ciò che avviene in ACII, e anche i corti animati Embers permettono di fare luce sula storia di Ezio in modo molto preciso.

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      Anche se è ancora molto divertente, la narrazione rappresenta solo una parte del pacchetto, e in fin dei conti, trascorrerete la maggior parte del vostro tempo a mettere alla prova le vostre abilità nel parkour, scalando edifici o mettendo a segno colpi micidiali nei confronti delle guardie che vi daranno la caccia. Ci sono elementi che funzionano alla perfezione anche oggi, ma è anche vero che sono stati fatti passi in avanti importanti nelle iterazioni successive. ACII ha rappresentato un punto di riferimento per la serie, dal momento che aveva compiuto un passo avanti significativo rispetto al gioco originale, ed sia Brotherhood sia Revelations hanno recuperato molti di questi aspetti, tuttavia perfezionando la formula. Tuttavia, e forse converrete con noi, da Revelations in poi le cose hanno iniziato a diventare un po' eccessive.

      Aggiunte come sezioni strategiche in tempo reale estremamente lente e un sistema di gestione che vi vedeva inviare sottoposti in missione, risultavano principalmente come riempitivi, e l'esperienza nel suo complesso non ne ha di certo beneficiato in termini di longevità. Poi, quando si cammina per la città di Costantinopoli e si vedono gruppi di donne che ballano in strada senza alcuna ragione significativa, vi fa capire quanta strada abbia fatto il game design e la creazione dell'open-world da allora. Revelations è stato il momento in cui Ubisoft avrebbe dovuto davvero dare una rinfrescata generale al franchise (e probabilmente molto di più di quanto fatto con Assassin's Creed III, ma questo è un altro discorso). Qui è possibile iniziare a vedere le prime crepe e i primi segni di cedimento che all'epoca non erano così evidenti: l'intelligenza artificiale, per esempio, era terribile anche nel terzo gioco, e le guardie si dimenticavano di avervi visto secondi dopo aver ammazzato qualcuno davanti ai loro occhi. C'è da dire che il problema dell'IA era stato un po' alleviato grazie alla presenza di sezioni stealth, un aspetto del gioco che è stato migliorato negli ultimi tempi, ma in ogni caso resta sempre un aspetto che la serie Assassin 's Creed, in generale, avrebbe dovuto migliorare.

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      Anche se non è invecchiata alla perfezione, questa trilogia offre ancora un sacco di cose divertenti da fare, e niente dà più soddisfazione del lanciarsi in una fuga spericolata o affrontare un nutrito gruppo di nemici con estro e abilità. Anche in questo caso, sia il sistema di fuga sia il combattimento sono stati migliorati da allora, e sebbene quanto abbiamo qui non possa neanche avvicinarsi al livello degli standard odierni, resta comunque giocabile, e spostandosi di capitolo in capitolo diventa sempre più intrigante. Coloro che amano tenersi occupati in qualche attività, qui non rimarranno di certo delusi, in quanto i tre giochi traboccano tutti di cose da raccogliere o aggiornare. Brotherhood ha aumentato a dismisura la grandezza della mappa di gioco, e Revelations ha portato avanti il discorso, nonostante l'elemento di attraversamento del mondo sia stato a sua volta migliorato nel corso del tempo, che ha il suo culmine nell'ultimo gioco con l'aggiunta degli hookblade. Inoltre è stato aggiunto un sistema di crafting molto più profondo, un'aggiunta arrivata in ritardo rispetto alle altre tantissime meccaniche introdotte ad intervalli regolari al fine di mantenere il giocatore occupato.

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      Il remaster non è impeccabile, ma la grafica riesce a fare comunque la sua figura dopo tutti questi anni. Ha una risoluzione piuttosto solida a 30 fotogrammi al secondo, 1080p, e i tempi di caricamento sono stati migliorati. Con il tempo, si è giunti a Revelations, in cui i movimenti dei personaggi e le loro animazioni facciali iniziano ad essere convincenti. Eppure, i mondi sandbox sono piuttosto datati e pieni di spigoli, anche se con questa versione i contorni sono stati un po' più ammorbiditi. Al progredire della trilogia, questa assume un aspetto sempre più moderno e più dettagliato, ma ACII non è stato aggiornato con lo stesso livello di standard di Revelations, il che è un peccato perché questo è il gioco che avrebbe avuto bisogno di molta più cura, viste alcune texture un po' discutibile e le animazioni a scatti.

      Ma probabilmente siete già al corrente di questo che vi abbiamo raccontato finora, e molto probabilmente la domanda che vi state ponendo è la seguente: l'acquisto di Assassin's Creed: The Ezio Collection vale davvero la pena, nel 2016? La risposta, tuttavia, non è semplice, perché molto dipende da voi. Ad esempio, se avete giocato la trilogia originale su PS3 o Xbox 360 e volete rivivere quei momenti, ora potrete rifarlo sulle vostre console di nuova generazione, ma è importante che teniate a mente il fatto che non tutti i giochi presenti in questa collezione sono invecchiati con grazia allo stesso modo. D'altra parte, se non avete mai giocato alla trilogia originale, c'è un incentivo in più, ma è importante che partiate con basse aspettative dal momento che Ubisoft ha migliorato questi giochi più volte da allora, almeno dal punto di vista delle meccaniche e dal punto di vista grafico.

      Remaster a parte, il minimo comun denominatore di questa collezione - l'uomo che con il suo nome dà il titolo al gioco, ossia Ezio Auditore da Firenze - è ancora un personaggio fantastico (e per qualche motivo, alcuni di voi riterranno anche Desmond degno di nota, anche se non siamo sicuri perché), e gran parte del nostro divertimento in compagnia di questa collezione è derivato principalmente da lui e dal suo atteggiamento carismatico e avventuresco. Anche se manca il multiplayer degli originali, la storia di fondo raccontata attraverso le tre campagne single-player è molto buona, e rende il nostro ritorno nell' Italia all'epoca del Rinascimento ancora una volta una piacevole esperienza. Siamo ancora convinti che Ubisoft avrebbe potuto e avrebbe dovuto fare tutto in due giochi e non tre, togliendo un po' di quel superfluo dalle campagne che ogni tanto non le hanno reso così eccellenti, e sicuramente l'esperienza suddivisa in due giochi ne avrebbe beneficiato e sarebbe stata di gran lunga più snella. Ma non l'hanno fatto, e Assassin Creed: The Collection Ezio è esattamente quello che dice di essere e nulla di più: un remaster abbastanza standard di tre giochi abbastanza buoni, che non sono invecchiati tutti benissimo, ma che sono comunque capaci di divertire, anche se riusciamo comunque a intravedere qualche ruga.

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      06 Gamereactor Italia
      6 / 10
      +
      L'arco narrativo della storia di Ezio viene ripercorso perfettamente attraverso questi tre giochi con alcuni momenti unici.
      -
      Non è stata data molta attenzione ad ACII, le meccaniche e il design mostrano la loro età; Avrebbero potuto lavorare su alcuni extra.
      overall score
      Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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