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Batman: Arkham Origins

Batman: Arkham Origins - Hands On

Intreccio narrativo e meccaniche di gioco si fondono in una delle esperienze videoludiche che si prospetta tra le più appassionanti dell'universo dell'Uomo Pipistrello.

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Il passato è una terra straniera. La nuova avventura dell'Uomo Pipistrello, Batman: Arkham Origins, si prepara a ripercorrere le radici più profonde di uno dei supereoi più temuti, ma al contempo amati, della storia di DC Comics. Un passato oscuro, dettato da grandi difficoltà: perché qui in Origins, Batman non è ancora Batman, ma un giovane supereroe che non ha ancora imparato a dosare la sua forza e che, guidato dal suo mentore Alfred, capirà poco a poco quanto il cervello possa vincere sulla violenza.

A raccontarci nel dettaglio le grandi novità che incontreremo all'interno di Batman: Arkham Origins è Ben Mattes, Senior Producer di WB Games Montrèal, "costola" canadese di Warner Bros. Interactive Entertainment fondata nel 2010 da Martin Tremblay, Martin Carrier e Reid Schneider. Come ci spiega Mattes, Origins rappresenta una sorta di prequel per Batman: Arkham Asylum: ambientato due anni prima che la "carriera" di Batman prenda vita (e sette anni prima dello stesso Asylum), il titolo di WB Montrèal affronta un momento cruciale nella vita dell'eroe, periodo in cui si getteranno le basi che spingeranno Batman/Bruce Wayne a diventare, poco a poco, il Cavaliere Oscuro che tutti noi conosciamo. Sin dai primi minuti del nostro incontro, il Senior Producer ha più volte ribadito l'importanza dell'intreccio narrativo - uno degli elementi chiave presenti nel gioco - quest'ultimo strettamente legato alle meccaniche di gioco, nonchè alla possibilità di esplorare l'immensa mappa di Gotham City. Ma procediamo con ordine.

Batman: Arkham Origins

E' la Vigilia di Natale. Il misterioso Maschera Nera, un criminale di cui ancora non si conosce l'identità, ha posto una taglia dal valore di 15 milioni di dollari sul giovane e ancora inesperto Batman, sguinzagliandogli al suo seguito non solo otto tra i più letali assassini presenti a Gotham City, ma anche l'intero (e corrotto) corpo di polizia della città. I rapporti tra il giovane eroe oscuro e la polizia, infatti, sono ancora particolarmente tesi: il Commissario Gordon, qui ancora un semplice agente di polizia, è tra coloro i quali vuole al più presto la testa del misterioso Uomo Pipistrello. Già a partire da questi primi minuti in cui veniamo immersi nelle torbide vicende di Gotham City, abbiamo la possibilità di prendere confidenza con alcune delle novità presenti all'interno del titolo, e comprendere quanto il filone narrativo influenzi in modo interessante le stesse meccaniche di gioco. Dal momento che Batman rappresenta una minaccia per gli stessi agenti di polizia, l'eroe è costretto ad intrufolarsi all'interno del dipartimento di nascosto, in modo da poter analizzare il database relativo ai criminali. Da qui la scelta di un approccio maggiormente stealth (e dunque, non invasivo e letale) quando ci troviamo all'interno del dipartimento (ricordiamo che Batman è comunque un tutore della legge!) rispetto ad un approccio più action, che invece influenza i nostri incontri con temibili criminali.

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Non dobbiamo attendere a lungo prima di riuscire a testare con mano la parte più squisitamente action del titolo: saliti a bordo della nave del Pinguino - qui ricalcato a immagine e somiglianza del disgustoso personaggio portato sul grande schermo da Danny De Vito, nell'eccellente "Batman Returns" burtoniano - abbiamo da subito l'occasione di scontrarci con Deathstroke (Slade), uno dei sicari pronti a incassare la taglia di Maschera Nera, e prendere confidenza con l'azione vera e propria del gioco. Seppur caratterizzato da sequenze QTE particolarmente rapide, ciò che maggiormente ci lascia stupiti è la violenza di cui è intriso il combattimento, aspetto che tuttavia caratterizza il titolo nel suo complesso. Proprio a tal riguardo, Mattes ci spiega che la scelta di un approccio così violento è dovuto proprio al fatto che Batman - da giovane eroe alle prime armi - non ha ancora imparato a dosare la sua forza e ad utilizzare i più disparati e assurdi gadget che lo caratterizzano. Ancora una volta, narrazione e dinamiche videoludiche si intrecciano tra loro, regalandoci una tra le esperienze più ricche e interessanti dell'universo dedicato all'Uomo Pipistrello. A proposito delle boss fights che costellano il gioco, queste sono state progettate in modo tale che il giocatore possa dimostrare di aver appreso e introiettato le dinamiche di gioco e di combattimento. A tal riguardo, assume un ruolo molto importante la Bat-Caverna, che, come vedremo tra poco, assumerà il valore di vera e propria "palestra". Ma vediamo perchè.

Batman: Arkham Origins

Pur essendo completamente opzionale, la Bat-Caverna assume un ruolo decisivo sia per ciò che concerne l'apparato narrativo del gioco sia per ciò che riguarda la parte relativa all'apprendimento delle meccaniche. Fungendo da centro nevralgico del gioco, la Bat-Caverna è il luogo in cui Batman può allenarsi al combattimento attraverso 12 sfide training (sbloccate sin da subito), con cui il giocatore potrà apprendere le varie meccaniche di lotta all'interno del titolo. Come ci ha più volte ribadito lo stesso Mattes, la Bat-Caverna è un luogo visitabile a discrezione del giocatore, ma a nostro parere scegliere di non farci un salto di tanto in tanto potrebbe far perdere buona parte della gustosa esperienza di gioco. Come dicevamo poc'anzi, oltre ai vari tutorial di combattimento, nella Bat-Caverna abbiamo la possibilità di incontrare Alfred: come mentore ancora poco convinto delle potenzialità di Batman/Bruce Wayne, Alfred si rivela fondamentale sia perchè spinge il personaggio a prediligere i numerosi gadget progettati da egli stesso piuttosto che il solo e brutale uso della violenza, ma anche perchè, nel procedere nella narrazione, è proprio attraverso l'insolito maggiordomo che scopriamo i numerosi dettagli relativi al passato di Bruce Wayne; inoltre avremo occasione anche di conoscere in modo più approfondito il rapporto che lega e caratterizza successivamente i due personaggi.

A conferma di questa "maggiore libertà di scelta" da parte del giocatore, gli sviluppatori di WB Montrèal tendono più volte a precisare che la mappa dell'universo esplorabile di Batman: Arkham Origins si rivela immensa. Caratterizzata da una vastità senza pari e da un'atmosfera lugubre e a tratti gotica - che ancora una volta ci rimanda all'universo immaginifico raccontato da Burton e da Nolan nei loro rispettivi film - Gotham City si apre al giocatore a poco a poco, spingendolo ad esplorare ogni singolo angolo della città. Seppur sia presente la funzione "fast travel" all'interno del gioco che permette un'esplorazione più rapida, il nostro consiglio è ancora una volta quella di godersi appieno l'esperienza videoludica al massimo e sfruttare tutte le sue potenzialità offerte dal team, percorrendo ogni strada e ogni anfratto messo a disposizione.

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Batman: Arkham Origins

Per quanto non caratterizzato da particolari innovazioni grafiche - seppur, va detto, le animazioni risultino molto più fluide rispetto al passato - tra le piacevoli sorprese di Batman: Arkham Origins vi è senza dubbio l'atmosfera dark che pervade l'intero fluire videoludico, caratterizzata anche da una particolare cura relativa alla colonna sonora e al doppiaggio (nella nostra versione preview ancora in inglese) presente al suo interno.

Il nostro primo approccio con Batman: Arkham Origins è sicuramente molto positivo. Per quanto non ci siano da segnalare particolari novità in termini di grafica e giocabilità, il lavoro compiuto da WB Montrèal sembra promettere molto bene, intercettando appieno il mood che si respirava già all'interno dei precedenti ed eccellenti capitoli della serie. Non ci resta che attendere il prossimo 25 ottobre per godere al massimo dell'esperienza offerta dal titolo.

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