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Pulire i dischi in vinile aggratis...

...o quasi.

Non sono un audiofilo, ma faccio collezione di dischi in vinile. Possiedo un impianto "entry level" costituito da un Project Debut III con un'orribile puntina Ortofon OM56 MM che spero di sostituire con una Denon DL 103 e un dignitosissimo pre-pre valvolare Project Tube Box II. Non parliamo dell'ampli, altrimenti il dio del suono mi fulminerebbe sul posto.

Detto questo, il mercato del vinile è vivo, attivo e allegro. Girando nei mercatini si trova sempre un sacco di roba divertentissima da acquistare per pochi euro. Con circa 130 euro di spesa mi sono fatto una bellissima collezione di dischi (più o meno 100), che includono alcuni degli LP più significativi degli anni Settanta e Ottanta.

In più, il vinie - se suonato con il giusto impianto - riesce a dare grosse emozioni, certamente più "calde" di quelle di un CD. Ci sono però due problemi: anzitutto il costo dell'impianto. In secondo luogo, l'usura e la manutenzione dei dischi a 33 e 45 giri.

I dischi in vinile sono costituiti da una traccia (o microsolco) entro cui scorre la puntina, che vibra muovendo un piccolo magnete (o una bobina). È evidente che la qualità del suono dipende in misura enorme dallo stato di questi solchi che si possono consumare e, soprattutto, sporcare. La polvere, in particolare, si cementifica nei solchi, generando quegli scricchiolii e scoppiettii tipici del vinile. Molti amano questo suono, perché "fa vintage". Io li detesto: voglio che il mio disco suoni come se fosse appena uscito dal negozio, o quasi. Anche se ha mezzo secolo di età.

Per ovviare al problema esistono costose macchine lavadischi. Funzionano tutte con lo stesso principio: un sistema di liquidi e spazzole lava i solchi e scioglie la polvere e lo sporco. In altre macchine, un potente aspiratore elimina i residui.

Queste macchine possono costare diverse centinaia di euro (alcune superano i mille euro), ma il risultato è davvero impressionante.

Eppure, esiste un sistema "fai da te" estremamente economico, sicuro e in grado di trasformare un disco scricchiolante in qualcosa di ascoltabile. La ricetta è semplice: colla vinilica, pennello e un po' di attenzione.

In pratica si tratta di stendere un sottile strato di colla sui solchi con il pennello, evitando di coprire con la colla l'etichetta al centro del disco. Si lascia asciugare e, quando la colla diventa trasparente, si strappa la pellicola ottenuta che si porta via tutto lo sporco.

Si tratta di un trucco vecchio e noto, molto spesso odiato dagli audiofili hardcore, ma che funziona davvero bene e che consiglio.

Come detto, bisogna prestare attenzione a non coprire con la colla la carta dell'etichetta al centro del disco e staccare la pellicola solo quando è completamente trasparente. Si tratta dunque di un'operazione lunga, che richiede pazienza. Ma il miglioramento è garantito.

Consiglio di acquistare il boccione di Vinavil 59 (lo si trova in cartoleria o nei negozi di bricolage, tipo Brico o Le Roy Merlin) e di utilizzare un pennello con setole naturali, da lavare con molta cura dopo l'uso. Ho speso 10 euro circa, e ce n'è abbastanza per pulire una cinquantina di dischi su entrambi i lati.

Un po' di cura durante la stesura della colla, una bella asciugatura e... strap! La colonna sonora di Mary Poppins, datata 1964, suona con la stessa pulizia di un CD. Supercalifragilistichespiralidoso!

Pulire i dischi in vinile aggratis...

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