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Gli obiettivi di Nintendo

La recente dichiarazione di Nintendo mi ha lasciato spiazzato. Diciamo pure sconvolto. Sono anni che mi chiedo come mai Nintendo - e solo Nintendo - non abbia adottato l'affascinante mondo degli obiettivi sbloccabili, siano essi gli achievements di Xbox 360, i trofei di Playstation 3 o gli obiettivi di Steam. Nel panorama videoludico contemporaneo tutti, a parte Nintendo, adottano un sistema di ricompense per i giocatori che compiono determinate azioni. La qualità e la quantità di queste ricompense è nelle mani degli sviluppatori, che spesso introducono obiettivi accessibili a tutti (e, a mio giudizio, completamente senza senso, vedi i vari "completa la prima missione" o "completa il tutorial"). Ci sono dei casi in cui, però, gli obiettivi diventano delle vere e proprie sfide. Dei concentrati di adrenalina che contribuiscono alla rigiocabilità del titolo.

Uno degli esempi migliori di questo uso virtuoso degli obiettivi l'ho incontrato in Limbo. Non mi dilungherò sui grandi pregi di questo gioco, limitandomi a dire che se avete una console Xbox 360 e una connessione a internet, dovete assolutamente aggiungerlo alla vostra collezione. Dicevo, in Limbo gli obiettivi sono straordinariamente ben realizzati. A parte il consueto obiettivo "finisci il gioco" (accettabile, se non addirittura obbligatorio in ogni gioco dotato di un finale) gli altri obiettivi presentano due caratteristiche, a volte in contemporanea. Sono difficili e sono misteriosi.

Credo che difficoltà e mistero siano gli ingredienti imprescindibili per creare un obiettivo perfetto. Al quale aggiungerei anche originalità.

In Limbo quasi tutti gli obiettivi sono identificati da nomi che lasciano molto spazio all'immaginazione. Prendiamo, ad esempio, "Sotto l'artropode". Cosa significa? A quale artropode si riferisce? Nel gioco incontriamo almeno due diversi artropodi (un ragno e una specie di mosca). Quale sarà quello giusto? E soprattutto, cosa dobbiamo fare? Questo genere di obiettivi porta inevitabilmente alla sperimentazione, alla ricerca e alla libertà creativa. Elementi che, secondo Nintendo, sarebbero messi in seria discussione proprio dalla presenza degli obiettivi.

Nintendo, si sa, è un'azienda orgogliosa. Ha inventato il 75% di tutto quello con cui giochiamo oggigiorno. Ha inventato il pad a croce, l'analogico, la vibrazione, il 3D senza occhialini, la connettività, il touch screen applicato ai videogiochi. E poi ha inventato generi. Ha inventato il platform in 3D. Ha inventato il party game. Il fitness.

Temo, però, che questo orgoglio talvolta si traduca in ostinazione. Ostinazione nell'ignorare ciò che i concorrenti hanno fatto di buono. Voglio dire, Nintendo ha impiegato quasi tre anni per introdurre una forma di chat vocale nelle sue console. Ha impiegato un'intera generazione per sbarazzarsi delle cartucce, e lo ha fatto introducendo il curioso quanto sfortunato formato di mini-CD. Se ne è fregato del gioco on-line per almeno un anno, e - diciamocelo - il servizio WiiConnect24 è indietro anni luce rispetto ai suoi concorrenti, vedi l'assurda presenza dei codici amico da scambiarsi vicendevolmente. Una spina nel fianco per qualunque giocatore.

Adesso è arrivato il momento degli obiettivi. Tutti ne parlano. Tutti i miei amici in qualche modo postano su Facebook i loro trofei PS3. E spesso mi capita di confrontare i miei obiettivi di Xbox 360 con quelli di altre persone incrociate nelle mie lunghe sessioni di gioco online. Nintendo dovrebbe in primo luogo capire che gli obiettivi sono un fenomeno di costume videoludico. Un fenomeno sociale, incredibilmente divertente e assuefante. Ma non sempre perfetto.

Io da Nintendo mi aspetto la perfezione, dunque perché non perfezionare un sistema teoricamente valido? Se Nintendo avesse pensato a un sistema di obiettivi creativi - anziché bollare l'intero mondo degli obiettivi sbloccabili come una sorta di guinzaglio per i giocatori - probabilmente nelle prossime console ci troveremo fra le mani un motivo in più per continuare a giocare un titolo. Quella volta che, per la prima volta, ho suonato il flauto magico in Super Mario 3 mi sono emozionato. Ma, come molti di voi, ho suonato il flauto magico dopo aver visto il film The Wizard. O dopo averlo letto da qualche parte. Con un sistema creativo di obiettivi - vedi un obiettivo intitolato "Suona il flauto nel primo castello" - avremmo ricevuto un indizio riguardante la presenza di un segreto da scoprire. Il che ci avrebbe portato alla ricerca del flauto magico, all'esplorazione di un livello e, infine, a un piccolo badge di cui vantarsi.

Questa volta credo che Nintendo dovrebbe togliersi i gusci di Koopa dagli occhi anziché parlare di creatività, libertà e ricompense. Gli obiettivi funzionano bene, sono divertenti da sbloccare e, talvolta, misteriosi e impegnativi. Sta a Nintendo tirare fuori il meglio da un'idea valida. E, francamente, mi auguro lo facciano presto.

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