Dream Productions (Disney+)

Inside Out 2 è stato il più grande successo dell'anno, incontrastato. Il sequel animato sul passaggio dall'infanzia all'adolescenza, spiegato attraverso un crescente cast di emozioni nella mente, ha travolto il tabellone per settimane e ora ha incassato più di 1,6 miliardi di dollari. La Disney ha una nuova gallina dalle uova d'oro da sfamare, e sembra che siano riusciti a far quadrare il momento perfetto per lanciare una miniserie di quattro episodi sul loro servizio di abbonamento che espande ulteriormente il mondo delle idee dentro di noi: The Dream Productions.

Nel primo film di Inside Out abbiamo avuto un breve assaggio di Dream Productions, una rappresentazione di come le idee vengono proiettate nella mente, combinandosi tra loro per formare ciò che conosciamo come sogni. Nella mente di Riley, 'Dream Productions ' è come una grande casa di produzione hollywoodiana, piena di set cinematografici, dove un gruppo di personaggi colorati creano sogni memorabili. E qui otteniamo un po' di più di quel "mondo interiore", mentre seguiamo in formato mockumentary il lavoro di una delle registe dei sogni più rinomate dei ricordi di Riley, Paula Persimmon. Il problema è che Paula ha realizzato i suoi sogni migliori durante la prima infanzia di Riley, che ora è nei suoi primi passi nell'adolescenza (Dream Productions colma il divario tra Inside Out e Inside Out 2) e quei giorni di gloria sono ormai alle spalle. Ma Persimmon non ha intenzione di arrendersi, e così accetta un'ultima possibilità di mantenere il suo lavoro unendo la sua conoscenza del sogno notturno a quella di un giovane regista di sogni ad occhi aperti (quello che conosciamo come "sogno ad occhi aperti") di nome Xeni, desideroso di conquistare il mondo. Il problema è che Paula e Xeni non potrebbero essere più diverse, e questo porta a ogni sorta di situazioni bizzarre.

Questa è essenzialmente la trama di Dream Productions, dove incontriamo molti personaggi curiosi, come l'assistente di produzione Janelle o il capo dello studio, Jean Dewberry. Il tutto è raccontato in formato mockumentary, che alleggerisce una trama che potrebbe risultare più confusa per i giovani spettatori con un susseguirsi di gag e scene che rompono la quarta parete. Riley ha 13 anni, quindi i suoi cambiamenti emotivi sono all'ordine del giorno. Ballo di fine anno? Quel sogno sarà sicuramente un grande successo. Portare a scuola il giocattolo della tua infanzia? Forse quello dovrebbe tornare nella stanza degli sceneggiatori. E così, noi (gli adulti) ricordiamo o scopriamo (i bambini) quello strano e confuso periodo della vita in cui si hanno 12 anni e non ci si adattano, né al mondo dei bambini né a quello degli adulti. Paula attraversa un conflitto simile, quasi come il passaggio dai film muti al sonoro in The Artist. E per rimanere al top, anche lei deve evolversi e maturare dai suoi sogni d'infanzia a quelli dell'adolescenza.

Dream Productions è affascinante. Non è così radicale come Inside Out 2 pretendeva di essere, ma tocca abbastanza temi e li avvolge in quella frenesia da studio cinematografico che lo fa funzionare in ciascuno dei suoi quattro episodi. È un intrattenimento più leggero e digeribile rispetto ai film, anche se non ha la stessa profondità. Forse è per questo che il tempo che indugia sulla retina lo ricordo più piacevolmente. Anche venendo dal grande successo dell'anno non è affatto prepotente. È solo una miniserie ben animata che completa molto bene le trame dei due film e colma il divario temporale tra di loro.