Richard Dansky, tra gli sceneggiatori della serie Clancy di Ubisoft, ha pubblicato un interessante post sul blog riguardante i videogiochi su Ubisoft Blog e questa volta ha intervistato il collega scrittore Lucien Soulban (lead writer di Far Cry 3: Blood Dragon). Dato che Soulban è dichiaratamente gay, Dansky gli ha chiesto quando vedremo un protagonista dichiaratamente gay in un videogioco AAA:
"Oh, ragazzo mio. Penso che la vera domanda sia: quando avremo un eroe gay/lesbica in un titolo AAA, che non sia qualcosa una tantum? Guardate Javier Bardem in Skyfall, la sessualità del suo personaggio era perfetta per soddisfare la scena. Altrimenti, non sarebbe stato altro che un narcisista con qualche problema irrisolto con la madre, e un pedofilo di conseguenza. La sua "seduzione" di Bond non era altro che vanità, perché James Bond era il suo "riflesso", il nuovo "lui". Uau. Quindi mi dà fastidio quando sento persone che utilizzano la sua performance come punto di riferimento per la diversità nel campo dell'intrattenimento, e ho sentito gente che l'ha sbandierato.
Dunque, quando vedremo un protagonista gay in un gioco AAA? Non nell'immediato, ho il sospetto, a causa dei timori che concernono le vendite. Quindi, o assisteremo ad un "sacrificio" di qualche personaggio leggendario come Samus Aran di Metroid, che ci rivelerà il "fattaccio" (PS : E Silente era gay), oppure se ne occuperanno i vari Rockstar, Valve, Naughty Dog o Telltale, forse. Ma quando accadrà, spero che sia un tema serio e nulla su cui scherzare".
Soulban ha fatto notare che le cose stanno migliorando, quando si tratta di personaggi gay nei videogiochi:
"Sicuramente ne vedremo molti di più, e penso che stia accadendo silenziosamente. Guardate alcuni personaggi di Mass Effect II e III, o Fable III, o Dragon Age II o Skyrim, i personaggi gay in Borderlands 2 , menzionati senza troppo clamore, ecc. I videogames hanno smesso di "annunciare" personaggi gay. Li introducono senza molto clamore in uno sforzo, come per dire: Sì, ci sono ed è abbastanza normale. E' come dire: siamo qui, siamo omosessuali, e siamo terribilmente occupati".