L'ultima giornata de LaLiga è un mix di emozioni: dagli addii delle leggende del Real Madrid Luka Modric e Carlo Ancelotti, alla delusione che ha confermato la retrocessione di oggi (Leganés)... e la gioia di chi si è qualificato per i campionati europei.
Tra questi, il Rayo Vallecano, una squadra piccola e umile con il budget più basso della Liga (50 milioni di euro) in un quartiere operaio a sud di Madrid, che contro ogni previsione è riuscita a finire ottava e ad assicurarsi un posto in UEFA Conference League il prossimo anno. La partita contro il Maiorca di sabato è terminata 0-0, nonostante diversi tentativi del Rayo, ma è stato sufficiente per assicurarsi l'8° posto... finché l'Osasuna non vinceva la partita.
Così, con il fischio finale a Vallecas, tutti sono rimasti in silenzio, guardando sui loro telefoni o ascoltando le loro radio per ascoltare la fine della partita nei Paesi Baschi tra Alavés e Osasuna, terminata 1-1. Dal silenzio più totale, all'euforia quando i tifosi hanno invaso il campo, per festeggiare la loro seconda qualificazione alle competizioni europee, dopo 25 anni.
L'ultima e unica volta che il Rayo ha giocato in Europa è stata nella Coppa UEFA 2000/01 (quella che oggi è conosciuta come Europa League), dove il Rayo ha raggiunto i quarti di finale, venendo eliminato dall'Alavés, che è stato finalista ma ha perso in finale 5-4 a Dortmund contro il Liverpool.
Il club, che compie 100 anni la prossima settimana (fondato il 29 maggio 1924) è passato dalla prima alla seconda divisione (vincendo la seconda divisione nel 2018), ma il club appartiene alla massima serie... e l'anno prossimo, in Europa.