Killer is Dead: intervista a Suda 51

Creatore di No More Heroes e Lollipop Chainsaw, Suda 51 è uno dei più eclettici e visionari sviluppatori di videogiochi al mondo. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo nuovo progetto, Killer is Dead.

Ecco cosa ci ha detto in merito al concept di questo titolo per PS3 e Xbox 360, in arrivo nella seconda metà del 2013:

"L'intero concept non riguarda i soliti titoli sugli assassini che siamo bravi a fare. Ho voluto avere un personaggio che avesse più di un lavoro governativo. L'omicidio è la sua occupazione, e lo fa in quanto parte di una squadra. Questo è il concept principale, a cui ho pensato quando mi è venuta l'idea di creare questo titolo".

In merito allo stile grafico, ha dichiarato:

"Penso che i videogiochi al giorno d'oggi siano una forma d'arte digitale: quando creo un titolo voglio creare qualcosa che sia possibile identificare semplicemente guardando uno screenshot. Soprattutto per quanto riguarda Grasshopper Manufacture, penso che questo sia uno dei nostri punti di forza. Ecco perché ci sforziamo di creare qualcosa di nuovo e unico."

"Per questo titolo abbiamo creato quello che noi chiamiamo "ombreggiatura ad alto contrasto", che è un po' diverso dal rendering fotografico o dal cel shading., Ma abbiamo solo voluto creare un look forte, come quello delle le mie scarpe [vedi video, ndr]. Penso che sia forte, ha questo scopo, ma sembra anche ben fatto e ha davvero questo impatto sulle persone che lo guardano. Ho sempre voglia di creare una sorta di nuova esperienza, shoccare la gente, creare un nuovo stile grafico."

In merito agli aspetti che differenziano Grasshopper Manufacture dai nuovi proprietari, Gungho Entertainment, ha detto:

"Penso che da un punto di vista creativo, Gungho ci dia più libertà. Possiamo concentrarci di più sul nostro lato creativo e per questo motivo possiamo rischiare di più con idee originali e titoli originali. Con Grasshopper abbiamo trovato davvero un buon ambiente di lavoro che ci permette di concentrarci su ciò che siamo bravi a fare".

Di seguito il video integrale dell'intervista, realizzata da Bengt Lemne: