Nelle prime ore di martedì, la polizia italiana ha lanciato un'operazione su larga scala contro i clan mafiosi a Palermo e dintorni, in Sicilia. Con oltre 1.200 agenti partecipanti, i Carabinieri, la polizia militare italiana, si sono mossi per smantellare la roccaforte della mafia nella regione, tentando di impedire loro di ricostruire il loro potente organo di governo noto come la Cupola.
I raid arrivano tra le crescenti preoccupazioni per le figure della mafia che, nonostante fossero dietro le sbarre, hanno continuato a eseguire operazioni tramite telefoni crittografati e comunicazioni segrete. L'operazione, una delle più grandi degli ultimi anni, è stata una risposta alle recenti liberazioni dei boss mafiosi e al loro uso della tecnologia per eludere la giustizia.
Le autorità ritengono che la mafia si sia adattata nel tempo, non avendo più bisogno di incontri fisici per svolgere le proprie attività criminali. L'impegno dei Carabinieri si estende alla cattura di diversi dei presenti ancora in libertà, tra cui alcuni individui, come Tommaso Lo Presti, recentemente liberato dopo 12 anni di carcere, sono già tra gli arrestati. Per ora, resta da vedere se questi sforzi indeboliranno in modo significativo la presa della mafia sulla Sicilia.