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Mortal Kombat

Mortal Kombat

Kombattimento Mortale. Uno dei titoli più violenti di sempre è tornato, più bello che mai. Abbiamo trascorso qualche piacevole momento, tra una fatality e una combo X-Ray...

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Non esiste un gioco più stupidamente violento di Mortal Kombat. Qualcuno potrà dire che, in effetti, vi sono giochi più violenti. Faccio notare che ho scritto "stupidamente violento". Quella violenza completamente insensata e pacchiana, con il suo apice raggiunto quando l'avversario è già stato sconfitto. Dopotutto giocavamo (e giochiamo) a Mortal Kombat per sentire quel "Finish Him" pronunciato dopo ogni round finale. E quando si perdeva (e si perde) ci si divertiva lo stesso se il nostro avversario portava a termine una fatality. Altra violenza insensata, altre risate. E giù un'altra monetina, perlomeno nell'era dei coin up.

Nell'era delle console, invece, le cose sono cambiate. La serie ha avuto più bassi che alti, con una parentesi in 3D che non è stata amata da tutto il pubblico. Il nuovo Mortal Kombat, lo abbiamo detto nelle nostre anteprime e lo ripetiamo qui, rappresenta una sorta di ritorno alle origini. Una grafica bidimensionale, una giocabilità per certi versi semplificata con l'aggiunta di alcuni elementi certamente non nuovi al genere dei picchiaduro.

Mortal Kombat

Possiamo tranquillamente ammetterlo: Mortal Kombat ha fatto tesoro del rilancio di Street Fighter IV realizzando un gioco senza troppi orpelli e in grado di cogliere tutti quegli elementi che ci hanno fatto amare i primi tre titoli della serie. Ci sono le classiche mosse di ogni personaggio, ci sono le combo, gli attacchi speciali, le fatality. E, perché no, qualche mossa extra nascosta (senza svelarvi nulla, vi basti sapere che le "-ality" non si fermano alla canonica fatality).

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A questo è stato aggiunto un elemento evidentemente preso in prestito da tanti altri picchiaduro: una barra aggiuntiva che si carica infliggendo, subendo o parando colpi, e che dà accesso a tre attacchi diversi. Il primo attacco disponibile è il classico potenziamento delle mosse speciali. Grazie ad esso, è possibile aumentare gli effetti di ogni attacco infliggendo più danni o impedendo la parata. Il secondo attacco, disponibile a due terzi della barra, è in realtà una mossa difensiva: un contrattacco che spezza le combo nemiche restituendo un buon ammontare di danni. E, infine, la vera nuova aggiunta alla serie: la X-Ray Combo. Si tratta di un attacco in grado di risucchiare una percentuale variabile tra il 30 e il 40 percento della salute del nemico, il tutto accompagnato da una particolare coreografia che mette a nudo (letteralmente) gli organi interni del nemico, mostrando una sorta di radiografia in tempo reale con organi interni che si lacerano e ossa che si spezzano.

Mortal Kombat

La mossa X-Ray, contrariamente alle complesse mosse speciali di quasi tutti i picchiaduro presenti sul mercato, si attiva con la semplice pressione di due pulsanti. Risulta dunque molto facile per il giocatore attivare questo attacco speciale una volta disponibile (di norma, non più di una volta per round) e, al contempo, costringe l'avversario a stare continuamente sull'attenti. Quando un nemico ha la combo X-Ray pronta, viene quasi naturale iniziare a parare con più frequenza, costringendo al giocatore di porsi sulla difensiva. Un'ottima idea, che certamente bilancia il gioco in maniera più vistosa rispetto a quanto faccia, ad esempio, la barra delle Ultra e delle Super di Street Fighter IV.

Un'altra importante aggiunta è data dalle molteplici modalità di gioco. Naturalmente vi è la classica scalata (o, meglio, Skalata) della torre, il torneo arcade che ha reso celebre il gioco. Ma, per una volta, non è questa la modalità più interessante del titolo. Perlomeno, non è la più assuefante.

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Mortal Kombat

Partiamo dalla modalità storia. Preparatevi al peggio del peggio, perché una storia più screziata, cafona e patetica di quella inclusa in Mortal Kombat è più unica che rara. Immaginatevi un film d'azione di serie Z, girato in uno studio di posa a basso budget, diretto da Uwe Boll e doppiato da Alberto Tomba. Più o meno siamo a questo livello: una storia senza capo né coda, con punti di svolta alla "cazzo di cane" (i lettori ci concedano la citazione borisiana) e accompagnata da dialoghi semplicemente terribili. Ma è tutto tremendamente divertente. Le situazioni sono grottesche, e i pretesti per combattere sono in buona approssimazione paragonabili ai pretesti usati dai registi di film porno per fare copulare gli attori. Divino, se amate il trash. A tutto c'è un limite, però: il doppiaggio sembra davvero realizzato da un gruppo di romagnoli raccattati in spiaggia a Riccione, e ci si aspetta in ogni momento che Johnny Cage ci offra una piadina coi ciccioli.

Particolare anche la modalità Torre, anche qui una sorta di modalità storia meno romanzata, senza cut scene e con alcuni intermezzi divertenti. Ci troviamo infatti a dover combattere nelle situazioni più disparate: due contro uno, senza le parate attive, solo con le supermosse, eccetera. Il tutto con l'aggiunta di alcuni livelli speciali (tra cui uccidere orde di zombie con una sola mossa) e le consuete prove di forza, di precisione e di attenzione. Una modalità che aggiunge un po' di pepe alla miscela e che può rappresentare un ottimo intermezzo.

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Ogni modalità, in ogni caso, è finalizzata all'ottenimento di particolari monete, le quali possono essere spese per "violare" delle tombe sparpagliate in un campo cimiteriale, le quali celano dei segreti. Si può, ad esempio, sbloccare una fatality per un personaggio (ogni combattente ha a disposizione tre fatality, più eventuali altre mosse finali che, ancora, preferiamo non svelare) , si possono sbloccare musiche, artwork e bozzetti. Le tombe non ci lasciano nemmeno intuire cosa stiamo per sbloccare, un bene per la longevità el gioco ma un elemento negativo per chi desidera con forza avere a disposizione tutte le fatality nel minor tempo possibile.

Il pacchetto si completa con una solida modalità online, nella quale - per la verità - abbiamo riscontrato una leggera lag in più di un'occasione. Nessun problema con il matchmaking, in particolare nelle partite classificate. Nel complesso l'esperienza online si è rivelata positiva, data anche e soprattutto la possibilità di giocare in squadra con due personaggi contemporaneamente. Da scoprire, la modalità Re della Collina, in cui ci guadagnamo il "rispetto" degli spettatori grazie alle nostre mosse.

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A livello tecnico, nel complesso, Mortal Kombat offre una buona grafica. Le animazioni, forse, sono un po' legnose e ripetitive. Una caratteristica suo malgrado comune a tutta la serie. Lo stesso vale per le combo X-Ray, davvero coreografiche ma, alla lunga, ripetitive. Sangue e violenza non mancano, ed è bello vedere il proprio personaggio riempirsi di sangue e tumefazioni a furia di colpire ed essere colpito. Per quanto riguarda il sonoro, tralasciando l'abominevole doppiaggio italiano, ci assestiamo su livelli discreti, con musiche piacevoli e tipicamente in stile Mortal Kombat.

Nel complesso Mortal Kombat è e probabilmente resterà il picchiaduro più divertente del 2011. Prometteva bene un anno fa, quando lo vedemmo in versione primordiale a Colonia, e con tutte le rifiniture è più bello che mai. Da sottolineare la sua ottima longevità, dovuta alla reale differenza tra le varie modalità di gioco, che appaiono completamente separate e molto gustose. L'eccellenza non è raggiunta sia per il pessimo doppiaggio, che per la continua legnosità dei personaggi, a cui si aggiunge anche un'intelligenza artificiale non proprio impeccabile e una progressione della difficoltà nelle sfide e nella modalità storia decisamente sbagliata. A parte questi elementi, se vi piacciono i titoli in cui ci si prende a mazzate, questo è il gioco su cui dovete puntare oggi.

08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Tante belle modalità, stile vecchia scuola, ottimo bilanciamento, online
-
Doppiaggio italiano allucinante, difficoltà non sempre progressiva
overall score
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